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CINEMA: Angelo Moscariello: “Dizionario del cinema horror” – Mondadori Electa, 2008

20 Gennaio 2009

di Giampaolo Giampaoli  

Nel “Dizionario del cinema horror” (Mondadori Electa, Milano 2008) Angelo Moscariello ripercorre la storia di un genere filmico che in quasi cento anni ha affascinato varie generazioni di spettatori.
L’autore, docente delle università di Roma e dell’Aquila, che può vantare tra le sue passate esperienze la collaborazione alla rivista di Ignazio Silone “Tempo presente”, ha arricchito l’opera di interessanti documenti sui metodi di realizzazione degli effetti speciali.
Moscariello non è affatto nuovo a pubblicazioni di questo tipo e già nel 2006 e nel 2007 aveva dato alle stampe rispettivamente “Il dizionario del cinema di fantascienza” e “Il dizionario del cinema fantasy”.
Nel “Dizionario, del cinema horror” sono selezionate e riportate tutte le pellicole appartenenti al genere, dai primi capolavori come il “Nosferatu” di F. W. Murnau, che hanno aperto la strada ad uno stile filmico destinato ad avere notevole sviluppo ma anche vari livelli di elaborazione, alle produzioni degli ultimi anni, in cui l’horror si fonde con altri stili narrativi, alcuni recenti come il fantasy e altri classici come il giallo. Ogni film viene analizzato dall’autore, che ne valuta il livello qualitativo, in un’opera che valorizza un genere cinematografico a cui non sempre si riconosce la dovuta importanza.   Infatti, spesso l’horror viene relegato come cinema di serie b, a causa delle tante pellicole degli anni ottanta che venivano realizzate in serie su modelli narrativi standardizzati, dimenticando che anche in questa produzione filmica non mancano gli esempi in cui si offrono considerevoli interpretazioni della realtà sociale.
Non casualmente in copertina campeggia spavalda la faccia di Jack Nicholson, protagonista di “Shining”, un omaggio al maestro Kubrick che attraverso la sua sensibilità per l’immagine riuscì ad elevare come nessun altro regista l’horror.
Ad oggi il suo film resta probabilmente uno dei risultati più alti del genere.
Particolarmente interessanti risultano i documenti e i contributi saggistici, in cui non solo si parla delle tecniche di realizzazione degli effetti speciali, ma in una sezione il curatore analizza in modo scrupoloso anche alcuni capolavori immortali. Nello pagine di “Dieci capolavori per dieci registi” attraverso il foto racconto dei film e gli approfondimenti bibliografici, il lettore può ripercorrere i momenti più significativi dell’evoluzione del cinema horror.  

(dal “Corriere Nazionale”)


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