LETTERATURA: Cesarina Vighy: “L’ultima estate” (ed. Fazi)3 Agosto 2009 di Stefania Nardini Cesarina Vighy ha trascorso la sua vita tra i libri. Una donna colta che non ha mai “osato” con la propria scrittura. I motivi, per una persona come lei, possono essere stati molteplici. Ma ne è bastato uno per spingerla a farlo: il faccia a faccia con la vita. Che la scrittura sia in alcuni casi terapeutica l’ ho sperimentato personalmente, ma leggendo il suo bellissimo romanzo “L’ultima estate” (ed Fazi) di questa donna ho capito il talento profondo. Perché Cesarina Vighy sulla sua terribile e incurabile malattia ci passa come in volo, piuttosto ne trae spunto per fare un riepilogo della sua esistenza di donna che ha vissuto in un novecento dei pregiudizi, dei formalismi, della discriminazione sessuale, di una società in ricostruzione dopo la guerra, per accomodarsi nel nuovo millennio ad osservare la vita da una finestra guardando un uccello volare o un fiore schiudersi. Non è poesia da quattro soldi, ma cio’ che accade quando l’esistenza è segnata da un traguardo imminente, quando la battaglia per vivere alimenta la sensibilità, il desiderio di umanità. E tutto questo in lei si è tradotto in scrittura, in una bella scrittura in cui il lettore non avverte neanche un po’ la disperazione, piuttosto un io narrante capace di rivisitarsi anche nei momenti in cui le energie fisiche vengono meno. (dal “Corriere Nazionale”) Letto 1358 volte. Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||