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LETTERATURA: Diletta Rosestolato: “Amanda vs Laila”, Il Foglio

5 Marzo 2010

di Massimo Maugeri  

Esiste un’età per sognare? Esiste un età perché i propri sogni possano realizzarsi? Lei si chiama Diletta Rosestolato,è milanese,ha dodici anni ed è la scrittrice più giovane d’Italia. O quantomeno, una delle più giovani scrittrici che sia mai arrivata alla pubblicazione. Un sogno realizzato, dunque. Ma perché i sogni di una ragazzina possano coronarsi è quasi sempre necessario il supporto di un adulto. In effetti apprendo dell’esistenza del primo romanzo della giovanissima Diletta – Amanda vs Laila (edizioni Il Foglio, € 13, pagg. 161) – dal padre Andrea che mi dice per mail: «Diletta ha sempre adorato scrivere e a un certo punto, un anno fa, quando aveva circa 11 anni, la vedo sempre più spesso al pc. Immaginando stesse chattando o navigando (quello che fanno normalmente i giovani della sua età), la sgrido. Lei mi risponde che non stava giocando, ma scrivendo un libro. La meraviglia della risposta è grande, ma ancor di più rimango stupefatto quando mi racconta che (testuali parole) “quando ho riletto le prime righe del libro ero piena di gioia perché era come se le sue parole aprissero le braccia per accogliermi”. L’ho allora incitata a continuare promettendole – quasi per scherzo – che alla fine avremmo cercato di pubblicare il libro.  

(…) Spediamo il testo e 15 giorni dopo (nel novembre 2009) ci giunge, con nostra immensa sorpresa, una mail di Gordiano Lupi che si dice interessato alla pubblicazione del libro di Diletta. La favola ha inizio; ci segue nell’editing Sacha Naspini e, poco prima di Natale, il libro è in vendita ». Andrea Rosestolato ci tiene a far notare che esistono ragazzini come Diletta che non spendono tutto il tempo libero giocando alla playstation o chattando su msn, e che hanno sogni in cui credere. «È questo il messaggio di speranza e entusiasmo che vorrei lanciare a tutti”, dice papà Andrea, “non smettete di sognare e di scrivere i vostri sogni ». Ne ho parlato con l’interessata…  

Diletta, quand’è la prima volta che hai preso la penna in mano per una storia?  

“Ah, come scordare la volta che mi sono cimentata nello scrivere la mia prima storia? Fin da piccolina ho iniziato a descrivere e disegnare le mie emozioni, i miei sogni e le mie avventure in un diario giornaliero ovviamente “segreto”. Mi ricordo, in particolare, di avere scritto nei primi anni delle elementari una storia di pirati e squali su alcune pagine di un quaderno che chissà dove sarà finito. Non so cosa sia accaduto, ma scattò qualcosa in me… qualcosa che mi spinse a prendere carta e penna e poi… niente… le parole sono venute da sole. Mia mamma rimase molto colpita quando lesse la storia. Non ci credeva. Pensava avessi copiato da qualche libro. Non riusciva proprio a credere fosse tutta “farina del mio,anche se piccolo, sacco!””  

Secondo te esiste una “età giusta” per pubblicare?  

Non credo ci sia un’età giusta per pubblicare. Trovo quindi che bisogna sempre provare a scrivere tutto quello che si vuole, tutto quello che desideriamo comunicare agli altri senza pensare all’età. Perché non si è mai troppo piccoli, o troppo grandi, per dimostrare ciò che siamoe ciò in cui crediamo.  

Di cosa parla il libro?  

La storia narra le vicissitudini di Amanda, una ragazza con la passione per il canto che vuole diventare una famosa cantante. Inizialmente si esibisce in una band con le sue compagne di classe. Poi, durante una gita scolastica, ha l’occasione di realizzare il suo sogno. Nonostante piccoli intoppi, minacce, e sempre ostacolata da Laila, una sua compagna di classe cantante già affermata, troverà alla fine il successo e con il successo arriverà anche l’amore e la pace con Laila.  

Hai altre idee per romanzi?  

Sì, ho tantissime altre idee che per adesso sto raccogliendo in cartelle diverse perché ancora non ho sentito la storia “prendermi e portarmi via con sé” e senza questa passione non riesco ad esprimere tutto quello che ho dentro. Quando arriverà quel giorno, sarà il segnale che quella è la storia giusta.  

Cosa vuoi fare da grande?  

Da grande non so ancora cosa farò.  

Credo sia troppo presto per dirlo, ma al momento mi piacerebbe intraprendere la carriera di medicina. Di una cosa, però, sono certa: continuerò sempre a scrivere, perché è la cosa che più amo fare.  

(Dal “Corriere Nazionale”)


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1 commento

  1. Pingback by Bartolomeo Di Monaco » LETTERATURA: Diletta Rosestolato: “Amanda … — 5 Marzo 2010 @ 15:41

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