LETTERATURA: I MAESTRI: Prezzolini – Rebora #23/2916 Gennaio 2009 [da: Il tempo della Voce”, Longanesi & C. – Vallecchi, 1960] Milano, 13 gennaio 1910 … Perdoni se Le rubo tempo; è una proposta e Lei cestini senz’altro, se non par degna di considerazione. Io ho steso un anno e mezzo or sono, e ne fu causa occasionale la laurea in lettere, alcuni lineamenti circa O. D. Romagnosi, che (quando il tempo mi strango lerà meno) diverranno una compiuta indagine. E mio intento fu di inquadrare codesto nostro grande (così travisato e ringrettito partigianamente e oleografica mente o anche specialisticamente, ad esempio per il solo riguardo della giurisprudenza o della filosofia del diritto), nella storia e funzione del movimento ideale della nostra rinascita nazionale, civile e poli tica, dimostrando come, ad onta delle sue fisime e preconcetti e formalismi e incadaverimenti pseudo filosofici, fosse stato principale elaboratore del nostro midollo scientifico e pratico che i lacerti sparsi del secolo XVIII collegò in un organismo di nuovi rap porti e nuove possibilità, donde pigliò struttura e movimento buona parte della generazione pensante e operante dal 1830 al 1860 circa; e come sotto veste di vecchiaccio e puzzo di morte scorresse per certe vene sangue di vita. Di questo schizzo i principali capitoli sono oltre una prefazione che imposta vitalmente il problema: un’introduzione dove cerco di mostrare (contro le più su pinamente diffuse credenze tradizionali) i filoni civili e politici nostri (o almeno in procinto di diventarlo) del secolo XVIII, necessari all’intendimento dell’apparizione e fenomeno romagnosiano. Un capitolo riguar dante la biografia interiore del Romagnosi, dove balza (o deve) la ignorata sua funzione di educatore e… di caratteri sani seri operosi, sebbene offuscata alla superficie dagli abbagli e ignoranze (massime riguardami alle correnti del pensiero puro e straniero dovute alla sua mentalità dommatica e irta di siepi posticce, dove rivendico ancora l’elemento di vitalità e tradizione pratica nascosto sotto il manto rigido e pomposo insieme dei… astrattamente utopistico [?]). Due altri capitoli (incompiuti): l’uno, ricostruzione, a guisa d’organismo, dell’intimo sugo del suo pensiero enciclopedico, tanto sconosciuto nella sua recondita potenzialità vitale, e scovato sotto le immani scorie ste rili della sua immensa produzione; e l’altro, ricostru zione idem del suo insegnamento politico, critico e costruttivo. Un altro capitolo circa la storicità del suo pensiero, il suo atteggiamento di fronte al problema religioso nei suoi rapporti con la laicità dell’organismo sociale e politico, il suo giansenismo risentito come economi cità, socialità e politica; le coincidenze e contrasti fra il patriota e il teorico « socialista », tra il fine particolare nazionale e il generale morale e civile ecc. Un capitolo circa le vicende del romagnosanesimo in Italia, massime dal 1830 al 1860; dove inseguo il con trasto che il romagnosanesimo (in mille aspetti diversi) ebbe con l’idealismo cattolico (Rosmini ecc.), con l’eticismo mazziniano ecc., in un viluppo di pen siero puro e di fini pratici (risorgim. nazionale ecc.): e mostro che molte imprese, apparentemente estranee, Pisacane ecc., furon figlie in parte del dottrinarismo romagnosiano ecc. Infine (a guisa di appendice) indico alcuni elemen ti… del suo pensiero massime le relazioni col Vico, del quale tradusse come contingenza (nell’ambito dell’arte umana) alcune delle intuizioni filosofiche di quello, ecc. Sebbene codesto sgraziato riassunto o sommario zibaldonico non sia sufficiente a fornirLe un cri terio sul mio tentativo, io Le propongo s’Ella voglia utilizzare per la Voce (in uria serie d’articoli o altri menti) qualcosa di queste mie ricerche: io potrei in tal caso elaborarne secondo i desideri. Naturalmente, dato che pur accettando in massima, avuti i ms., Ella ne riterrà meritevole e atta la trattazione. È una proposta senza mire né vanità nessuna; nel caso che per qualsiasi ragione non la stimasse degna di considerazione, sia come non detto: sarò sempre lieto di aver tentato (o desiderato di tentare) qualcosellina per la Voce. Con stima, dev.mo
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