STORIA: Il Risorgimento visto da “Il Conciliatore” toscano #23/3318 Giugno 2009 [da “Il Conciliatore” toscano, martedì 15 maggio 1849] – Ecco il proclama del Maresciallo Radetzky ai Vene ziani, a cui facemmo cenno ieri. Abitanti di Venezia! Io oggi non vengo da guerriero o generale felice – io voglio parlarvi da padre. E’ scorso tra voi un anno di tram busti, di moti rivoluzionaii ed anarchici – e quali ne sono le conseguenze! Il pubblico tesoro esausto – le sostanze dei privati perdute – la vostra florida città ridotta agli ultimi estremi – caduta nell’abisso della miseria. Le condizioni immutabili, che da voi chiedo a nome del mio Sovrano, sono le seguenti: Articolo 1. ° Resa piena, intiera ed assoluta. Art. 2. ° Reddizione immediata di tutti i forti – degli ar senali e dell’intiera città – che verranno occupati dalle mie truppe – alle quali saranno pure da consegnarsi tutti i bastimenti di guerra, in qualunque epoca siano fabbricati – tutti i pubblici stabilimenti – materiali da guerra – e tutti gli oggetti di proprietà del Pubblico Erario – di qualsiasi sorte. Art. 3. ° Consegna di tutte le armi appartenenti allo Stato oppure ai privati. Accordo però dall’altro lato le seguenti concessioni: Art. 4. ° Viene concesso di partire da Venezia a tutte le persone senza distinzione – che vogliono lasciare la città per la via di terra e di mare. Art. 5. ° Sarà emanato un perdono generale per tutti i semplici soldati e sotto ufficiali delle truppe di terra e di mare. Dal lato mio le ostilità cesseranno per tutta la giornata di domani sino all’ora sovra indicata – cioè sino alle ore otto di mattina del giorno sei corrente. Dal quartier generale di casa Papadopoli li 4 maggio 1849. Radetzky m. p. Feldmaresciallo.
Se il presente proclama non sortisse alcun esito, e Venezia volesse persistere nella risoluzione di andare in totale rovina, verrà aperta immediatamente, (a quanto sappiamo) la prima parallela, e dopo eseguito l’armamento delle numerose bat terie di essa, verrà ricominciato anche da parte nostra il fuoco. (Osservatore Triestino) _________________ [da “Il Conciliatore” toscano, mercoledì 16 maggio 1849] Parigi, 9 Lettera del presidente della Repubblica al generale Oudinot, Eliso Nazionale 8 maggio 1849. Mio caro Generale La notizia telegrafica che annunzia l’innatesa resistenza che voi avete incontrata sotto le mura di Roma mi ha viva mente commosso. Io sperava, e voi ben lo sapete, che gli abitanti di Roma aprendo gli occhi all’evidenza, avrebbero ricevuto con entusiasmo un’armata che veniva a compiere una missione amichevole e disinteressata. Ma la cosa non fu così; i nostri soldati furono ricevuti come nemici; il nostro onore militare è impegnato; io non soffrirò ch’ei riceva alcuna macchia. I rinforzi non vi mancheranno. Dite ai vostri soldati ch’io apprezzo la loro bravura, che divido i loro do lori, e che potranno sempre contare sul mio appoggio e sulla mia riconoscenza. Luigi N. Bonaparte. II Governo ha fatto partire oggi un inviato per Roma, con missione di informarsi del vero stato degli spiriti della popolazione Romana relativamente alla spedizione francese. _________________ [da “Il Conciliatore” toscano, lunedì 21 maggio 1849] Leggiamo nell’Ami de la Réligion la seguente Lettera in dirizzata all’Arcivescovo di Parigi. PIO IX PAPA. Venerabile fratello, salute e benedizione apostolica. Noi abbiamo ricevuto la vostra lettera del 21 marzo ul timo, nella quale voi ci date una nuova testimonianza del vostro amore, della vostra fede e della vostra devozione verso la nostra persona e verso la Sede apostolica. Perché sebbene ci dolga infinitamente di permettere che qualcuno s’imponga per noi anche solo i più leggieri sacrifizi; l’of ferta delle somme raccolte da voi e delle quali la vostra let tera precitata ci annunzia l’invio, c’impone un giusto do vere di rendervi le azioni di grazie che vi sono dovute. In fatti noi non abbiamo potuto vedere senza un intenerimento misto di lagrime, senza fermarvi sopra per lungo tempo e con grande gioja il pensiero, l’emulazione figliale della de vozione e dello zelo che da tutte le parti s’eccitò in Fran cia alla nuova delle dolorose prove alle quali ci ha sottopo sti la Provvidenza. Sì, il nostro cuore è stato profondamente commosso dal vivo e religioso trasporto col quale, per vo stro impulso ed al seguito dei loro curati, rispettabili dame e una scelta gioventù si sono messi a raccogliere per noi l’argento dei ricchi e l’obolo dei poveri. Dato a Gaeta il 19 del mese di aprile dell’anno 1849, terzo anno del nostro Pontificato. PIO IX PAPA.
A questa data si chiudono le pubblicazione del “Il Conciliatore” toscano, diretto da Cesare Martini. Il giorno successivo, martedì 22 maggio 1849, esso torna in edicola con una nuova intitolazione: “Lo Statuto”, sotto la direzione di Ferdinando Bussotti, e aprendo con questo comunicato: AVVISO AI SIGNORI ASSOCIATI DEL CONCILIATORE Per decreto di ieri del COMMISSARIO STRAORDINARIO è stato sospeso il Conciliatore. Il Conciliatore fedele al suo programma ha sempre cercato di congiungere la Libertà e la Nazionalità Italia na col Principato. Il Direttore Compilatore Colomb de Batines. I sottoscritti collaboratori ordinari del Conciliatore,, in seguito alla ordinata sospensione di quel periodico, e finché durino gli effetti del Decreto Governativo, dichiarano di cooperare al nuovo Giornale LO STATUTO, il quale promette di serbare i principii già professati e difesi dal CONCILIATORE. Avv. M. Tabarrini Letto 1794 volte. Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||