Camusso Monti Fini26 Marzo 2012 I tre, riuniti con altri a Cernobbio, sono stati ripresi e fotografati mentre stavano scherzando, come se le disgrazie del nostro Paese non li riguardassero. Ho riflettuto su questo nei giorni scorsi, e oggi che  un articolo di Vittorio Macioce sul Giornale sottolinea con meraviglia l’accaduto, desidero anch’io esporre il mio punto di vista. Interpretare la sofferenza di questi ultimi non è lo stesso che viverla, e la differenza è immane. Fini, Camusso e Monti sono soltanto degli interpreti del nostro dolore, ma non ne conoscono il cuore, quella specie di martirio che proviene da una costante sofferenza consapevole della propria debolezza e subalternità . La famiglia che a metà del mese ha consumato tutto il suo salario non ride, ma si atterrisce e soffre. A fine marzo scatteranno le addizionali irpef  e a giugno la nuova Imu. Quest’ultima, come è noto, graverà anche sulla prima casa (il Pdl non ha fatto nulla per impedirlo) e colpirà molti cittadini che già devono fare i conti con la rata del mutuo contratto per acquistarla. A ottobre ci sarà l’aumento di due punti dell’Iva, per cui la spesa costerà di più. Già ora, mentre i nostri ridono a Cernobbio, il cittadino comune deve vedersela con i rincari dovuti al vertiginoso aumento della benzina, che nessuno dei nostri politicanti sente il bisogno di tenere sotto controllo (magari riducendo le accise). Per questi tre personaggi che hanno voglia di ridere, cosa volete che siano gli inasprimenti che ci attendono? Difficile perfino all’arte comunicarla a chi è semplice spettatore. La politica deve fare ancora molta strada per avvicinarsi al popolo, e specialmente alla sua sofferenza. Credo che questo percorso non avrà mai fine e non si arriverà mai al traguardo. Il contatto non potrà mai esserci. Tuttavia ci si augurerebbe a mano a mano  un avvicinamento, un sempre più forte sentimento di consapevolezza e di partecipazione. Invece le risate e le amenità che i politici si scambiano in occasione di incontri come quello tenutosi a Cernobbio, ci mostrano che, almeno in Italia, la strada è stata addirittura smarrita, e se n’è imboccata una contraria, che invece di avvicarsi al popolo, se ne allontana. Letto 1224 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||