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D’Accordo con la Lega Nord. Aboliamo i senatori a vita

18 Gennaio 2012

Come non essere d’accordo con la Lega Nord dopo quanto abbiamo visto al tempo del governo Prodi, che si reggeva su di una risicata maggioranza e per durare aveva bisogno di portare in barella alcuni acciaccati senatori a vita affinché votassero a suo favore. Senza di essi, quel governo sarebbe stato mandato a casa dai parlamentari regolarmente eletti.

Fu uno scandalo, di cui nessuno dei partiti della sinistra che allora appoggiavano Prodi (tutti) si è mai vergognato.
Personalità che sedevano in parlamento per altre ragioni e non per essere stati scelti dal popolo, venivano trasformati in uomini politici in grado di decidere la sorte dei governi.

Il secondo comma dell’art 59 della Costituzione va cassato, dunque, per una ragione molto semplice: il suo significato e il suo valore sono stati traditi, e in modo tale che niente potrà più tornare come prima.
Del resto, i senatori a vita hanno anch’essi la loro parte di responsabilità essendosi prestati al gioco politico e avendo tradito con una deplorevole sottomissione le ragioni della loro presenza in parlamento.

Che questa istituzione sia cambiata ormai per sempre, lo prova anche, da ultimo, lo strappo perpetrato da Napolitano con la nomina, nel novembre scorso, di Mario Monti a senatore a vita.
Monti non ha conseguito nessuno dei meriti disegnati dalla Costituzione. È stato, nei fatti, semplicemente un grand commis, come ne abbiamo avuti nel passato. Nessun premio Nobel lo ha nemmeno sfiorato. Al confronto, Mario Draghi è un Dante Alighieri.

Eppure Napolitano si è servito del secondo comma dell’art. 59 per fare, come tutti sanno, un’operazione eminentemente politica. Grazie a questa operazione, che ci costa un vitalizio di ben 25 mila euro al mese, è stato messo in disparte un governo regolarmente eletto dagli italiani per sostituirlo con un governo del Presidente. Ossia, Napolitano si è sostituito alla volontà popolare.
E chi è stato messo a capo di questo governo? Un senatore a vita, nominato tale proprio per raggiungere un obiettivo eminentemente politico!

Non vi è dubbio, perciò, che ormai, per quanto è successo negli ultimi tempi, il prestigio dei senatori a vita è venuto sempre più logorandosi fino a scomparire del tutto.
Bene fa dunque la Lega Nord a mettere all’ordine del giorno, con una apposita proposta di legge costituzionale, la richiesta di abolizione di questo istituto.

Vedremo che cosa ne penseranno soprattutto il Pd e il Pdl, i maggiori partiti. E ne trarremo nuovi motivi per valutarli in prossimità delle ormai vicine elezioni.

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“Intanto continuano le azioni dimostrative del Carroccio contro il governo. Oggi i membri leghisti della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato non hanno partecipato al voto di verifica dei titoli di nomina a senatore a vita di Mario Monti. “Con questo gesto vogliamo dimostrare che non condividiamo la scelta squisitamente politica del Presidente Napolitano di nominare senatore a vita Mont. Tale nomina non fu motivata da precisi titoli e meriti, così come prevede la Costituzione, ma fu strumentale a cambiare il corso politico del Paese, di fatto modificando con un colpo di mano la volontà popolare espressa dal voto democratico”.”

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Bart