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Dario Franceschini: E tre!

24 Ottobre 2009

Sapete che ho antipatia, spontanea, naturale, verso Dario Franceschini. E’ una persona che non mi ispira fiducia. L’ho sempre paragonato a Oscar Luigi Scalfaro.
Ho anche scritto che quando non mi mette paura, mi fa ridere.
Ed ecco infatti la terza mossa, tutta da barzelletta da raccontare al bar, che lo ha visto protagonista di un’altra “piazzata” nella giornata di ieri. E’ proprio vero che non c’è due senza tre, ma con Franceschini è molto probabile che si cambi anche il proverbio, e si possa dire: Non c’è tre senza quattro, e poi: Non c’è quattro senza cinque; e così via. Quest’uomo è dotato di mezzi inventivi davvero insospettabili. Nessuno si sarebbe mai immaginato che nel Pd fiorisse un genio simile. Immagino D’Alema e Bersani stupefatti ed estasiati nell’ammirare questo clown di razza. Per fortuna, si diranno dietro le quinte dopo aver battuto debolmente le mani, il 25 ottobre, ossia domani, questo qui ce lo leviamo di torno.

E sarebbe una vera fortuna. Con Franceschini l’opposizione sarebbe destinata ad estinguersi, a sciogliersi come la cera di una candela; ma il Paese sarebbe intanto sommerso da un scontro politico di una violenza che quella di oggi impallidirebbe. E’ questa la vera novità che il terribile (come l’Ivan del celebre film di Esenstein) Dario Franceschini porterebbe sulla scena politica. Spada in pugno, con indosso l’armatura del crociato, e avanti coi suoi prodi a difendere il Santo Sepolcro dalla profanazione di un esercito impuro comandato nientemeno che da Belzebu. A questo saremmo ridotti, coi problemi del Paese ammassati da qualche parte, in attesa del vincitore.
Dio ce ne scampi e liberi.
Bersani, conto su di te, e se non fosse che mi sembrerebbe di fare cosa scorretta, domani verrei anche a pagare quei 2 euro benedetti per votarti. Con te sono sicuro che un dialogo tra maggioranza e opposizione è possibile. Tu non hai giurato in piazza sulla Costituzione; tu non hai indossato i calzini turchesi e tu non ti sei scelto un vice segretario per il solo fatto che è nero. Queste cose le hai saggiamente lasciate fare al giullare, al quale non si nega mai un sorriso compiacente e divertito.

Ed è proprio la bella trovata di Franceschini a fare tre! Che cosa ti inventa, dopo il giuramento in quel di Ferrara e i calzini turchesi? Ti inventa di scegliersi come vice un nero. E siccome, qualche volta non sa né che cosa stia facendo, né che cosa dice, dichiara al mondo: «L’ho scelto per la sua storia, perché è un politico di livello e, non voglio essere ipocrita, perché è nero ». Sì, avete letto bene: perché è nero. E’ il colore della pelle, cioè, a fare aggio, non l’intelligenza o altre doti morali e politiche. Queste vengono dopo. Lo fa capire chiaramente, quando dice: “e, non voglio essere ipocrita, perché è nero.”

Il resto viene messo sotto il tacco. Il povero Jean Leonard Touadi, nato in Congo, incassa con un sorriso. Eppure gli è stato appena detto: Se tu non fossi stato nero, col cavolo che ti avrei scelto. E anche: Tu sei nero: il tuo colore è assai più importante della tua intelligenza.
Insomma gli ha fatto fare la figura dell’imbecille, a quel povero Touadi. A sceglierlo potrebbero essere bastate due o tre semplici domande da stage: Sai come mi chiamo?; Sei disposto ad ubbidirmi, a dirmi sempre: Sì buana?; Sai chi sono io se divento segretario del grande Pd?

Bravo Touadi. Hai risposto tre volte sì. Chi sa come saranno fieri di te in Congo. Franceschini ti ha esibito davanti al mondo come se tu fossi King Kong.

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3 Comments

  1. Commento by giuliomozzi — 24 Ottobre 2009 @ 13:01

    Non trovo la fonte, ma ricordo distintamente questo: Silvio Berlusconi dichiarò che Bersani era l’unico ministro dei governi del centrosinistra che volentieri avrebbe accolto in un proprio governo.

    Ovvero: Bersani è perfetto per guidare un’opposizione sdraiata.

  2. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 24 Ottobre 2009 @ 13:10

    Ma la Bindi non sta con Bersani? :-)

    Potrò anche sbagliarmi, ma sono convinto che Bersani saprà fare un’opposizione seria, basata sui fatti.

    Parlando stamani con mio fratello, dicevo che se Bersani sarà eletto avremo il campo liberato da tutte le impurità di questi mesi. Vedremo davvero che cosa saprà fare il governo e come saprà incalzarlo l’opposizione. Noi cittadini saremo messi in grado, finalmente, di giudicare sui fatti.

    Intanto c’è da scegliere, rispetto alla ferma decisione contraria di Tremonti, se è arrivato il momento di passare ad una seconda fase più rivolta a mettere in moto, per quel poco che si potrà, i consumi. La riduzione delle tasse sul lavoro, anche se in un momento simile può sembrare una castroneria, potrebbe servire allo scopo.

    Spero che l’opposizione, liberatasi del paraocchi dell’antiberlusconismo, sappia offrire un valido contributo.

    Per la verità, Franceschini, il paraocchi ancora non se lo è tolto.

  3. Commento by Felice Muolo — 24 Ottobre 2009 @ 18:35

    Giulio, D’Alema se ne infischia che Bersani faccia un’opposizione sdraiata o di altro tipo. Gli interessa solamente che riesca a mettere insieme una coalizione che batta Berlusconi.

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