Di Monaco, Mario
9 Agosto 2020
L’amore e la montagna
L’amore e la montagna
Non so in quante famiglie è accaduto e può accadere ciò che sta succedendo a me. Mio figlio Stefano ha già pubblicato due volumi in cui analizza i miei lavori ed ha in corso di scrittura il terzo; mia moglie s’interessa di ogni opera che riguardi l’arte, i paesaggi, la storia antica, e ne scrive minutamente, al modo antico, ossia a mano, esprimendo su di essi i suoi giudizi. Quante volte le ho consigliato di scrivere utilizzando il pc, in modo da poter trasformare i suoi tanti lavori in uno o più libri. Credetemi, sa più cose di me e spesso è la mia fonte di informazione. Insieme abbiamo pubblicato un libro di mie e sue poesie: “Una vita insiemeâ€. E poi c’è uno degli altri due miei fratelli, il più piccolo, Mario, che, una volta venuto in pensione, ha avvertito la passione di scrivere prorompendo in lui i due sentimenti che lo hanno accompagnato per tutta la vita: l’amore verso la donna, il cui ruolo a fianco dell’uomo considera insostituibile, e l’amore per la montagna. A riguardo del valore alto che assegna alla donna, basti dire che conobbe sua moglie Adriana quando ancora frequentavano la scuola e la stessa classe. Gli insegnanti li ricordavano come i fidanzati per antonomasia, e da allora non si sono lasciati più. Una vita condotta in perfetta armonia da oltre cinquant’anni.
L’altro grande amore è rivolto alla montagna.
Scriveva in un racconto pubblicato sulla mia rivista d’arte Parliamone il 15 novembre 2019: “Mi capitava spesso di appoggiarmi sul davanzale del gran finestrone vicino alla mia scrivania, ad osservare le variopinte casette dei piccoli paesini abbarbicati sulle pendici dei monti attorno alla mia città che, specialmente all’imbrunire, quando s’illuminavano, assomigliavano a quelle di un presepe.
In quei momenti, il mio pensiero correva ad immaginare la vita di quelle remote località , affrancata dalle nevrosi e dai malesseri della città , e a come sarebbe stato bello anche per me trascorrere l’ultima parte della mia esistenza in quei luoghi impregnati di serenità , odori e colori della natura.
Fu in quel periodo che maturai l’idea di utilizzare il tempo libero che avrei avuto da pensionato per visitare quei paesi e toccare con mano la realtà vissuta dai loro abitanti.â€.
E ancora: “Uno dei momenti che amavo di più durante un’escursione, per cui vale la pena di fare tanta fatica, era quando, in prossimità della vetta, il sentiero abbandonava il bosco ed usciva allo scoperto. Si spalancava, allora, uno scenario fatto di mare, monti, vallate, laghi, fiumi, boschi, paesi, in cui luci e colori si fondevano in un meraviglioso spettacolo, che mi rasserenava l’animo e mi faceva sentire in paradiso.â€.
Così, da questi due amori, sono nate le sue storie, e continueranno a nascere, poiché, lo si avverte nitidamente, la sua vena non si è ancora esaurita.
Abituato a compilare rapporti bancari, essendo stato per vari anni ispettore della Banca d’Italia, il suo stile è della massima asciuttezza, ed è proprio per questo che si rivela interessante e forse unico nell’attuale panorama letterario italiano. Il suo linguaggio è lo stesso che si usa quando si lavora con i numeri. Immediatezza, ponderazione, estrema chiarezza. Laddove uno scrittore di professione impiega dieci pagine per descrivere una situazione, mio fratello adopera poche righe, a volte una sola frase, però costruita con la precisione con la quale si fanno le operazioni aritmetiche.
Qualche esempio preso a caso:
“Quella maniacale fissazione di voler diventare a tutti i costi uno scrittore di successo gli stava rovinando la vita.â€.
“Pedimonte è un antico borgo di casette di pietra arenaria incastonato nell’appennino tosco-emiliano. Pur avendo poco più di 700 abitanti ha mantenuto la dignità di comune, grazie all’ostinazione dei suoi vecchi cavatori che, per difendere le loro peculiari tradizioni, si sono sempre battuti per affermare il loro diritto all’autonomia.â€.
“Elisa restò incantata dalla luminosità e dalle forme del paesaggio. La spianata declinava dolcemente verso il fondovalle da cui spiccava l’azzurro intenso di un laghetto.â€
Oppure: “Il sole splendente ed una piacevole brezza marina li spinse a togliersi le scarpe e a camminare a piedi nudi lungo la battigia. Percorsero un lungo tratto in silenzio tenendosi per mano.â€
In mio fratello la donna è sempre bella, così come sempre bella è la montagna. Tra loro vi è una luminosa simbiosi, e troverete storie ambientate in montagna in cui l’amore per la donna fa del protagonista quasi un nuovo Ulisse che, anziché attraverso il mare, raggiunge la sua Penelope nella folgorazione della montagna.
Questi due amori sono le colonne portanti delle sue nove storie contenute nel libro e l’armonia che infine, anche attraverso tribolazioni, li unisce e li esalta produce l’effetto desiderato di disegnare e suggerire un’esistenza tutta all’opposto di quella che ci offre la modernità tecnologica e disumanizzante.
Vi si recupera il senso vero dell’esistenza, che è quello di vivere una stretta e armoniosa osmosi tra l’uomo e la natura, la quale lo ha accolto e gli si offre nella sua totale bellezza.
La società che viene fuori da questo rapporto tra l’uomo che ama e la natura che si offre è la società ideale, forse ancora utopica, ma fortemente descritta e desiderata. Ä– una società semplice, immersa nella quiete e nella solidarietà , ossia nell’amore, che non grida, non strepita, e si consuma senza mai spegnersi poiché ha il marchio dell’eternità .
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