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Fumetti: Saga de Xam

23 Marzo 2013

[da:”Enciclopedia dei fumetti” a cura di Gaetano Strazzulla, Sansoni, 1970]

L’AUTORE

NICOLAS DEVIL – A cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, l’utopista francese Fourier sognò la felicità umana conseguibile attraverso un si ­stema di comunità agricole di « liberi » ed « eguali », svincolati da qualsiasi norma e gui ­dati unicamente dai propri sentimenti. Godeste comunità avrebbero dovuto abitare un edificio in comune, e un tentativo in questo senso lo stesso Fourier lo mise in piedi (ma fallì su ­bito) a Condé-sur-Vesgre, denominandolo « fa ­lanstèrio ». Qualcuno, rifacendosi esplicitamente all’esperienza dell’utopista d’oltre Alpi, ha bat ­tezzato « casa-falanstèrio » l’appartamento del ventiseienne Nicolas Devil, l’autore cioè del rivoluzionario fumetto (rivoluzionario in ogni senso, non soltanto dal punto di vista grafico) Saga de Xam.

Sembra che quel tentativo di socializzazione, an ­dato a male in altra epoca con il proletariato agricolo, abbia trovato soddisfacente risoluzione con Devil e con la sua corte di amici-collabo ­ratori come lui situati ideologicamente oltre l’estrema sinistra. Nel corso di una intervista ebbe a dire: « lo sono più a sinistra della sini ­stra », e intorno 4a lui si stringeva un gruppo di intellettuali.

È nato ad Hanoi. Un altro suo intervistatore, Paolo Pozzesi, così lo descrive: « Capelli lun ­ghi, barba incolta e rada, volto emaciato, sguar ­do penetrante, Devil è uno di quei personaggi a cui la natura ha fornito tutte le carte per reci ­tare la parte del profeta, del missionario, o, in altri tempi, dell’astrologo: per un disegnatore sembrerebbe troppa grazia, ma Nicolas Devil non si considera un disegnatore, anzi ci tiene a precisare che, a parte qualche corso seguito con scarso profitto all’Accademia di Belle Arti, non si era mai curato di disegno o di pittura prima di pensare a Saga ». Che è infatti il suo primo fumetto, per questo tanto più straordi ­nario se ci soffermiamo appena a considerare l’eccezionalità della sua composizione grafica, per la quale, esagerando poi non tanto, il cri ­tico di Le Magazine Littérarie ha scritto nel corso di un ampio elogio queste parole: « Sono sicuro che Saga segna una data, una svolta nella storia della bande dessinée. Con Devil, la bande dessinée ha trovato il suo Omero, e con Saga la sua Iliade. Il fantastico di Redon, la sontuosità di Velasquez, la grazia e il ritmo dei corpi di Picasso, l’orrore di Bosch o di Goya, ecco i padri poetici dei disegni di Devil ». Il quale Devil non vuole assolutamente che la sua opera sia classificata tra i fumetti. Allo stesso Pozzesi confidava: « Ora che vedo il libro stampato, mi rendo conto che avrebbe dovuto essere tutto reso in un montaggio di foto e di disegni che esprimono la violenza (evidenziata nel dipanarsi della storia, n.d.r). L’abbondanza della parte grafica rischia di far catalogare Saga fra le bandes dessinées o fra le storie di fantascienza. Perciò il secondo libro sarà formato unicamente da foto. A Saga de Xam seguirà un’altra anti-eroina, Ajejona (un fotoromanzo già in fase di attuazione, n.d.r.), dea incaica della fecondità e della sapienza, condannata ed esiliata sulla terra per aver rivelato dei segreti a esseri non preparati a rice ­verli. Ajejona viene anch’essa da Xam (il pia ­neta originario di Saga, «cellula » di una bolla-universo che risplende dalla sua infinita gran ­dezza, situata al di là del nostro pensiero, ai confini di una dimensione parallela in cui il tempo e lo spazio assumono un significato biz ­zarro), ma a differenza di Saga non si lascerà possedere dal dèmone della violenza. Lo scopo che mi prefiggo è duplice: demistificare la bande dessìnée attraverso personaggi grotte ­schi e odiosi, a volte assurdi perché in essi tutto ciò che nei fumetti classici è appannaggio dell’eroe o dell’eroina viene esasperato e scar ­nificato, e offrire un quadro della violenza at ­tuale che sia immediato, di tipo « popolare ». Come ad esempio quando Saga, nella sua follia di potenza, vuole distruggere i Troggs (esseri pacifici d’un altro mondo in estinzione che vo ­gliono ospitalità a Xam), e sogna le foto delle atrocità americane nel Vietnam ». Intenzione di Devil, quest’intellettuale situatosi volontariamente all’estrema sinistra dell’ala ideo ­logica « cinese », zazzeruto e barbuto come un santone indiano, vestito alla hippy, emaciato a guisa dei bramini di salgariana memoria, è di portare a compimento un trittico. Dopo il volume, l’originale « impegnato » cartoonist (ci perdoni la definizione!) ultimerà il menzionato fotoromanzo, pure esso in aperta polemica naturalmente con la concezione tradizionale del fotoromanzo nato in Italia nel dopoguerra sulle pagine di Bolero Film, e darà vita a un lungometraggio in cui frammischierà come nel cinema d’animazione di Pino Zac materiali diversi: insieme alle fi ­gure umane, fotografie, disegni, oggetti. Nicolas Devil sta cercando un produttore di ­sposto a finanziargli l’impresa alla quale met ­terà le,mani, al solito, insieme alla sua corte di amici-collaboratori inseparabili che popolano il suo « habitat-falanstèrio ». In altra occasione, ripetendo praticamente le stesse cose, a Pa ­rigi, a Gregory Demetrios e a James Baes â— traits d’union il giornalista Jacques Boivin e il fotografo Jacques Prayer â— Devil disse: «Saga, il mio primo fumetto (termine forse usato tra ­ducendo male dal francese: Devil deve avere usato un altro termine, sicuramente, n.d.r.), non è che l’ala di un trittico. Ora sto facendo un fotoromanzo e poi comincerò un lungometrag ­gio. La prima ala era molto nichilista e la se ­conda sarà naturalmente ottimista. Il film dun ­que non potrà essere che la sintesi dei due movimenti ».

IL PERSONAGGIO

SAGA DE XAM – Vi sono due modi per « leg ­gere » i disegni straordinariamente suggestivi di quest’allegoria sulla violenza che domina il mondo odierno. Oltre naturalmente quello d’im ­possessarsi â— prima â— dei significati racchiusi nel testo scritto. Il primo è quello usuale, cioè l’osservazione attenta dell’itinerario grafico, qua ­dretto dopo quadretto, pagina dopo pagina. Il secondo, quando ormai ci si è resi sufficiente ­mente padroni del « messaggio » lanciato da Devil, sta nel riguardare le tavole a luce natu ­rale con una lente d’ingrandimento. Dopo qual ­che attimo, come per magia, si potranno rile ­vare profondità di campo a varie altezze, in ­somma degli inequivocabili effetti ottici di tri-dimensionalità. Un’ulteriore sorpresa stilistica del già straordinario fumetto francese situato davvero all’apice della produzione creativa (non solo in Francia), rivolta a un pubblico adulto, di questi ultimi anni. In una recensione estre ­mamente entusiasta, il critico di Le Magazine Littèraire ebbe a scrivere che « Saga è l’eroina il cui nome significa Storia, ma una Storia di ­vinizzata e leggendaria come la Storia della collera di Achille che si chiama Iliade. Saga, storia ed eroina, salta di epoca in epoca: il regno del fanatismo religioso, i tempi dei fa ­raoni, la preistoria, il futuro assoluto, per com ­piersi in un poema puro, descrittivo e son ­tuoso ». E continua, come già si è riferito, trovando in Redon, in Velasquez, in Picasso, in Bosch, in Goya gli ispiratori di Devil. L’allegoria che sprigiona dalle tavole, in una sapiente al ­ternanza di colori lussureggianti, di toni poli ­cromi pacati, di livido bianconero, è di signi ­ficato universale: un impetuoso grido di rivolta alla violenza che condiziona il mondo odierno. Saga, in fondo, non esiste. È soltanto un sim ­bolo generato da una metaforica sapienza tridi ­mensionale, come scrive Devil all’inizio: la sag ­gezza dell’intelligenza, la saggezza della bel ­lezza, la saggezza dell’amore. Saga ha sem ­bianze, bellissime, femminili. Non conosce l’im ­purità, non sa cosa sia la violenza. Nel suo mondo non vi sono uomini, e quando il Consi ­glio delle Scienziate di Xam si trova davanti a un evento nuovo, cioè -la richiesta da parte dei Troggs, esseri maschi, altrettanto pacifici delle xamiane, di avere ospitalità a Xam poiché il loro mondo sta per annientarsi nel nulla, nel desiderio di difendersi da codesta intrusione, cercano e trovano sul pianeta Terra la possi ­bilità di costruire una barriera (raggio di pen ­siero collettivo) catalizzante, quindi impenetra ­bile e indistruttivo, e vi mandano in esplora ­zione Saga.

Le diverse epoche da lei visitate sono espe ­rienze traumatizzanti: se la ragazza blu per il colore della sua pelle viene scambiata nell’oscu-rantistico Medioevo per una strega, e conosce prima del rogo (non morrà, comunque, poiché il fuoco nulla può contro di lei) l’orgasmo car ­nale, non per questo (anzi nonostante questo) potrà cambiare giudizio su ciò che avviene sulla Terra. Inutili sono i suoi salti nel tempo. Finirà per essere contagiata dal « male » e come una drogata nel delirio frenetico della incessante ricerca del paradiso artificiale pure lei farneti ­cherà e diventerà un apostolo della violenza, anche contro le sue simili. Alimenta questa sua sete di distruzione e di imperio sugli altri ricor ­rendo all’LSD. L’acido lisergico gli da una spinta psichedelica dal cui caleidoscopico gioco d’im ­magini fuoriescono quelle ben nette e precise della reazione a catena provocata dalla violenza a tutti i livelli che impera nel mondo oggi. Un fumetto pacifista e insieme rivoluzionario, dunque, risolto per simboli tutti trasparentissimi in cui il fantastico si fonde alle più ardite vi ­sioni ispirate dall’incubo tecnologico al servizio del neofascismo. Letto dunque usando questa chiave (l’unica possibile, del resto), il fumetto di Devil assume un’importanza ben maggiore di quella in cui taluni l’avevano collocato attri ­buendogli l’aggettivo di bande psichedelica. I suoi « barbagli » fluorescenti, la sua sfrenata fantasia grafica, le innumerevoli risorse compo ­sitive se a volte fanno pensare a un saggio portentoso di stilismo, conducono all’ultima con ­siderazione che tutto questo sfoggio di bravura non è fine a se stesso ma serve una precisa tematica. Che può anche non essere condi ­visa, forse; senza comunque che sia possibile ignorarla. A differenza di Barbarella, di Jodelle, di Pravda, di Scarlett Dream e di tante altre « eroine » sessuate dell’odierno fumetto francese tutte materializzabili e riconoscibilissime come fenomeno a diversi livelli della femminilità del nostro tempo, Saga risulta impalpabile, l’anti-eroina, il frutto della nostra cattiva coscienza. La colomba che non solo il mondo imbratta di fango, ma finisce per tradurre in rapace. L’unica educazione possibile che la lezione della vita riesca a impartire oggigiorno.


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Bart