A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità . Chiedo scusa.
Dal 1957 la pittrice Biagi partecipa ininterrottamente a mostre collettive, concorsi e rassegne d’arte in varie parti d’Italia. Ha realizzato mostre personali nella sua città fin dal 1960, l’anno del suo esordio.  Le critiche che ha avuto sono presenti su svariati libri Regionali, (1971, ’72, ’80), su edizioni Bolaffi, Quadrato, la Ginestra di Firenze. Ha collaborato alla rivista Comunale di Pisa fin dagli anni ’60, scrivendo per i diversi artisti del tempo: da Uliano Martini a Conti, Batini. Hanno scritto della sua opera i giornali come “La Nazione”, “Il Tirreno”, “Vita Nuova”, “Il Mattino”. Nella sua lunga carriera artistica ha realizzato un centinaio di mostre tra collettive e personali, in Italia e all’estero. Sul suo operato artistico hanno scritto numerosi critici insigni, tra i quali il prof. Carlo Ludovico Ragghianti che le dedicò una lezione universitaria. I prof.ri Egidio Innocenti, Mario Sertoli, Salvatore Ruffino, Antonio Fascetti, Enzo Carli, Umbro Apollonio, Dino Carlesi, Nicola Micieli, Lodovico Gierut, Elisabetta Caporali. Biagi è iscritta all’Albo Nazionale degli Artisti ed il suo curriculum artistico è presente all’Archivio della Biennale d’Arte di Venezia ed in quello della Quadriennale di Roma.  L’artista Rossana Biagi, nata a Marina di Pisa nel 1930 fin da giovane si interessò all’arte, la sua indagine pittorica nata nel lontano 1955 inizia con i primi bozzetti ispirati al mare; dopo uno studio della scomposizione della materia con l’osservazione del mare al tramonto che rifletteva una divisione di particelle della materia, i suoi studi si diressero alle figure geometriche e al mondo del colore di Cezanne, Matisse e Kandinskij. La novità della scomposizione della forma nello spazio analizzata da Picasso fu per Rossana Biagi la svolta decisiva per iniziare il suo lavoro artistico. L’artista ha lasciato 700 opere tra olii e tempere testimoniandoci un lavoro quotidiano e costante, che lei ha avuto in quarant’anni di attività artistica. Rossana Biagi è riuscita a precorrere i tempi, una pittura negli anni ’60 di difficile comprensione in un territorio, quello pisano in cui la visione dell’immagine figurativa è legata tuttora al passato, rinascimentale e macchiaiolo dell’800 toscano, per citare qualche nome, Nomellini, Segantini, Fattori. Lo sguardo  pittorico Rossana Biagi, lo rivolse nei primi venti anni del suo lavoro, all’universo fatto di pianeti e di stelle e all’uomo che con l’aiuto della ricerca e della tecnologia stava conquistando lo spazio. I lavori delle “Sonde spaziali”, delle “Navicelle spaziali”, del pianeta Terra, e delle stelle sono realizzati mediante la scomposizione della materia che si annulla mediante il colore. Il colore in Rossana Biagi è sempre stato predominante rispetto al disegno, la sua ricca pennellata  arricchisce le opere di una carica emotiva che rende partecipe l’osservatore di ciò che l’artista comunica. I periodi artistici della Biagi sono sei;  Inizia nel 1950 con la raffigurazione di nature morte e paesaggi di mare, il suo approccio figurativo è di tipo impressionista. Il periodo “Nero” intorno agli anni ’55/’58 continua sullo stile impressionista realizzando la città in tutti i suoi aspetti, questo è il periodo che avvicinerà Rossana Biagi a compiere il passaggio al mondo della scienza e della scoperta. Emislica (1958/1985), parola coniata dall’artista da “era missilistica”per esaltare la volontà di comunicazione tra arte e scienza, attua una ricerca artistica per interpretare la scienza e le nuove scoperte, le pennellate entrano nella tela formando una tessitura cromatica simile ad un arabesco. Eccitazione dello spazio (1970/1990); è il periodo dei segni e dei colori atomizzati, la pittura è a larghi tocchi e le pennellate sono grandi movimenti di colore, ritorna nell’artista la lezione neoimpressionista. Eleganza dello Spirito (1984-1990); si tratta di opere che danno una sottile vibrazione emotiva, in queste opere la figura è più accentuata e diventa parte essenziale del quadro trasformando l’opera in una scena fiabesca. L’ultima fase della ricerca compiuta dalla pittrice intorno agli anni 1994-1998 scaturì dalla musica; l’artista aveva intuito mediante l’ascolto musicale sia classico, sia moderno, i colori che il brano musicale le aveva suscitato rappresentandolo poi sulla tela o su carta. Il linguaggio pittorico è fatto di linee grafiche a pennellate, in cui le note musicali creano quasi un’immagine del singolo brano musicale. Rossana Biagi chiamò la sua pittura “Astrattismo musicale”, indicandoci una visione della realtà vista secondo una prospettiva astratta come fino ad ora aveva creato, allo stesso modo manifestata nella riflessione musicale. L’artista giunse a tale maturazione dopo aver conosciuto Pollock, come sappiamo realizzava a tempo di musica metri di colore, compenetrandosi egli stesso nell’opera in elaborazione. Un altro grande artista Keith Haring, giunto nel 1989 a Pisa per realizzare il murales in p.zza S.Antonio, riuscì ad esprimere con la musica il movimento alle figure. E’da questa riflessione sulla musica che la pittrice pervenne ad una sua dimensione, l’ascolto musicale trasmetteva l’emozione che poi si manifestava sulla tela, le sue composizioni poetiche sono ispirate ai grandi musicisti del passato, da Bach, Mozart, Beethoveen ma anche ad altri generi musicali più vicini a noi, come il rock, il jazz o la musica nera africana. Ritroviamo nell’ultima fase della ricerca di Rossana Biagi una pittura non frutto di un’elaborazione intellettuale ma un’idea immediata e libera giocata su segni e linee dal cromatismo pulito e da una modularità spaziale che sconfina nell’astrattismo assoluto.  Dopo la sua scomparsa, nel 1999 le è stata dedicata una retrospettiva  dal titolo “Colore & Movimenti”. Questa mostra fu allestita nelle Sale della Limonaia a Pisa, con il Patrocinio del Comune di Pisa e della Provincia di Pisa. Nel luglio 2006 il Comune di Seravezza ha dato l’opportunità di realizzare una retrospettiva all’artista per le opere dedicate alla scienza  nel meraviglioso spazio della Cappella Medicea, la mostra è stata curata da Lodovico Gierut. Lo scorso ottobre è stata presentata nuovamente la retrospettiva dell’artista con le tempere dedicate all’astrattismo musicale nel Comune di Lido di Camaiore nello spazio della Galleria Europa, la mostra è stata curata da Elisabetta Caporali
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