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I mangiaufo, ovvero le iene del potere

2 Settembre 2010

Peggio di così!

Stanno facendo la Mala Alleanza per sedersi alla tavola riccamente imbandita della politica, senza chiedere il permesso agli elettori.

Una volta i ribaltoni nascevano quasi all’improvviso. Oggi invece si è partiti da lontano. Si è lavorato a poco a poco, al modo dei congiurati. Finché, ormai sicuri, tutto è sfrontatamente venuto allo scoperto.

I nomi si sanno. Ne ho elencati alcuni qualche articolo fa, e chi sa quanti altri vorrebbero salire sul carrozzone, anche per raccogliere le briciole. La politica paga bene anche l’ultimo del carro. Assicura quanto meno una seconda casa: un attico a Roma o una villa al mare.

Addirittura – cosa mai vista – si vuole mettere mano ad una nuova legge elettorale che di per sé, senza colpo ferire, faccia fuori Berlusconi. E tutti a spremersi le meningi. Hanno capito che forse è questo il modo per sconfiggerlo. Napolitano dovrebbe dar loro un aiutino. Fini farà da punta. Troverà il modo di segnare il gol, ossia di far cadere il governo, poi passerà subito il testimone a Napolitano, il quale benedirà l’accozzaglia di mangiaufo a tradimento.

Ma non si fanno i conti senza l’oste, e l’oste mica è Berlusconi! Troppo facile. L’oste è la confusione di idee che regna tra gli eversori della democrazia. Ognuno vorrebbe farsi una legge elettorale a propria misura, e qui casca l’asino. Di modelli a cui ispirarsi ce ne sono anche troppi, ma di più è la confusione dei nostri sgangherati Caballeros.
Finiranno per azzannarsi. E invece di sedersi a pranzo, si scanneranno tra di loro.

Con tutto ciò, il Pdl non deve abbassare la guardia. Berlusconi non venga a patti con Fini. Nel giro di pochi mesi, si troverebbe in una situazione di accerchiamento peggiore di quella attuale. I nemici, Fini compreso, sarebbero più forti e più organizzati. Invece far cadere Fini oggi, li priverebbe di un’arma pericolosa.

Fini è inaffidabile; un armistizio stipulato con lui non vale niente ed egli lo tratterebbe al momento opportuno come carta straccia.

Fini è attualmente un politico agonizzante. La sua popolarità, stando ai sondaggi, è in picchiata. Gli scandali che lo stanno travolgendo hanno ridisegnato in negativo la sua figura istituzionale e politica. Rivitalizzarlo, iniettargli un po’ di urbason, sarebbe da idioti.

Tolto Fini di mezzo tutto sarà più facile.

E non ci importerà più se sullo scandalo di Montecarlo e su altro ancora intorno a Fini, Napolitano non avrà sentito, né visto né parlato.

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2 Comments

  1. Commento by Ambra Biagioni — 2 Settembre 2010 @ 12:51

    Purtroppo peggio può sempre andare, dipende solo dai punti di vista.

  2. Commento by Mario Di Monaco — 2 Settembre 2010 @ 15:19

    Ogni volta che è alle viste un provvedimento che riguarda l’importante tema della giustizia dobbiamo sorbirci il solito pretestuoso ritornello delle opposizioni che invitano a lasciar perdere perché esisterebbero, a loro dire, altre priorità che il governo invece trascura.

    Che a mettere il bastone tra le ruote siano gli esponenti dell’opposizione, può essere comprensibile, ma che a mettersi di traverso sia il Capo dello Stato con il suo  ammonimento di ieri ad interessarsi piuttosto dell’economia, è un fatto grave che offende l’intelligenza dei cittadini. Secondo lui Berlusconi e Tremonti in questi due anni di turbolenze economiche internazionali non si sarebbero impegnati abbastanza per fronteggiare la crisi e a nulla varrebbero i numerosi apprezzamenti che gli osservatori esteri hanno invece espresso per l’efficace attività svolta dal nostro governo.

    A fissare le priorità non  spetta a lui ma  a chi ha il compito di governare il paese  e Berlusconi fa bene a considerare tale la legge sul processo breve. Un provvedimento che mira a conseguire una più concreta  realizzazione del principio della certezza del diritto nell’interesse di tutti i cittadini ma che offre anche l’occasione per verificare, nell’attuale delicata fase politica, se  la maggioranza di governo  è ancora in grado di realizzare le importanti riforme che attende il paese.

    Di governicchi capaci solo di varare provvedimenti inutili non c’è alcun bisogno.

    Meglio allora andare alle elezioni.

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