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Il semipresidenzialismo di Calderoli non mi piace

8 Aprile 2010

Ciò che leggo qui non mi piace per nulla. È il classico pannicello caldo. Di più: un imbroglio. Praticamente il presidente della Repubblica resta ciò che è attualmente, salvo essere eletto dal popolo.

Una volta eletto, designa il capo del governo, al quale farà capo, come ora, la governabilità. Dice Calderoli:

«Nella nostra proposta il presidente della Repubblica non ha un ruolo di governo: indica il primo ministro ma poi è il primo ministro a tenere e coordinare l’esecutivo. È un bilanciamento molto più forte a vantaggio del Parlamento, rispetto al modello francese ».

Ciò significa che al popolo si lasciano, ancora una volta, le briciole. Egli elegge chi poi non governa.
No, non ci siamo proprio. Che importa al popolo eleggere una figura che in realtà non opera in prima persona, ma tramite un altro?

Al popolo si deve dare il potere sovrano di eleggere lui direttamente chi avrà poi in mano la governabilità del Paese.

È con chi regge la governabilità che il popolo vorrà fare i conti alla fine del mandato. Costui non avrà alcuna scusa, non potrà dire: Io volevo ma è stato lui a non essere all’altezza. Inizierebbe una fase di scaricabarile, di confusione, di fumo gettato addosso all’elettore.

No, l’elettore non deve trovare sulla sua strada barricate intorno a chi gestisce la governabilità Deve poterlo giudicare senza mediazioni. Sui fatti compiuti, sulle promesse mantenute.

Ciò lo si ottiene soltanto se, una volta che si confermi di lasciare la governabilità al presidente del Consiglio (com’è attualmente), costui sarà eletto direttamente dal popolo, e al popolo renderà conto alla fine del mandato.

Se nel corso del cammino, egli perderà la fiducia del parlamento (cioè, sarà sfiduciato), si dovrà tornare alle urne. Invece con la proposta Calderoli, il capo dello Stato potrebbe procedere a designarne un altro, e così via fino alla nuova scadenza elettorale.

Ossia, il semipresidenzialismo di Calderoli, consente al capo dello Stato, eletto dal popolo, di fare e disfare la governabilità a suo piacimento, pari pari come oggi è concesso di fare al parlamento.

Nella sostanza, dunque, non muta nulla. Come oggi il premier è in balia del parlamento, domani lo sarà del capo dello Stato.

Non ci siamo. Bisogna decidersi: o vogliamo consegnare la vera sovranità al popolo, o vogliamo divertirci a prenderlo, ancora una volta, in giro.

Le mani su chi deve governare il Paese ce le deve mettere il popolo, direttamente. Sue le colpe, suoi i meriti.

Segnalo questo articolo, che mi pare suffraghi il mio pensiero e la mia irritazione.


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10 Comments

  1. Commento by giuliomozzi — 8 Aprile 2010 @ 11:11

    Il disegno della Lega Nord mi pare evidente.   Che Berlusconi (o un suo fedele: Berlusconi stesso ha indicato più volte Gianni Letta) vada alla presidenza. E il governo alla Lega stessa.

    Per questo il presidente deve contare poco.

  2. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 8 Aprile 2010 @ 13:29

    Lo so, Giulio. Mi batterò (per quanto posso)  finché non saranno gli elettori, con il loro voto,  a decidere chi li governerà.

    Con una riforma tipo quella di Calderoli non si va da nessuna parte.
    Le riforme si devono fare per il futuro, valide per tutti ed efficaci per il Paese.

  3. Commento by Mario Di Monaco — 8 Aprile 2010 @ 16:17

    Per stare al passo dei paesi più progrediti, l’Italia ha assolutamente bisogno di governi autorevoli ed efficienti. Dopo le passate esperienze di esecutivi traballanti, impegnati più a discutere che a risolvere i problemi, è arrivato il momento di assegnare a chi dovrà guidare le sorti del paese i necessari poteri per svolgere al meglio la propria fondamentale funzione. E ciò non può che avvenire attraverso l’elezione diretta del premier da parte dei cittadini e l’adozione dei giusti contrappesi, nonchè con lo sciogliere lacci e lacciuoli che ostacolano il suo compito.

    Ma per arrivare a questo è necessario spazzar via definitivamente gli incubi della passata esperienza fascista e le remore nei confronti dei leader carismatici e capaci.

     

  4. Commento by Ambra Biagioni — 8 Aprile 2010 @ 17:53

    I commenti del Legno

    Da Libero sulla mossa di Calderoli

  5. Commento by giuliomozzi — 9 Aprile 2010 @ 14:31

    Ma se gli elettori determinano direttamente chi li governa, a che serve il parlamento?

  6. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 9 Aprile 2010 @ 15:29

    Vado a risponderti, Giulio, dove hai commentato sullo stesso argomento (post: Ricordo a Berlusconi)

  7. Commento by Ambra Biagioni — 9 Aprile 2010 @ 21:23

    Un’occhiatina al Legno

  8. Commento by Ambra Biagioni — 9 Aprile 2010 @ 21:28

    Ultime da Il Giornale + un’altra

  9. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 9 Aprile 2010 @ 21:59

    A me, Ambra, il Rossi di FareFuturo sembra fuori di testa (ma è lui l’ispiratore di Fini?).
    Stiamo conciati maluccio se questi sono i riformatori che vogliono cambiare l’Italia. Questi sono i famosi gattopardi, e nemmeno sanno di esserlo.

  10. Commento by Ambra Biagioni — 9 Aprile 2010 @ 22:19

    Qui c’è da leggere una sttimana e qui anche.

    Siamo messi male.

     

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