Inchiesta Trani e il Csm: ricordate il caso Mancuso?16 Marzo 2010 Filippo Mancuso, ministro di grazia e giustizia nel governo Dini, governo sostenuto dal Pds (ora Pd), voleva vederci chiaro nell’operazione di Mani Pulite. Aveva deciso di inviare degli ispettori per controllare se tutto fosse stato fatto nel rispetto delle leggi. Era il 1995. Filippo Mancuso pagò cara quell’alzata di testa. Ebbe contro tutti, da Dini a Scalfaro, e pur sostenendo che l’invio degli ispettori presso qualunque sede giudiziaria è una prerogativa del guardasigilli prevista dalla legge e dalla Costituzione, il Pds non volle sentire storie e chiese la sua testa, che ebbe su di un piatto d’argento. Anche allora un aiuto al Pds (fece affiggere dei manifesti) lo diede molto volentieri l’Anm. Dignitose e commoventi le parole di commiato della vittima che aveva cercato di far valere le sue prerogative contro il partito del pensiero unico e del centralismo democratico (quest’espressione vale quella delle convergenze parallele). Per chi non ricorda le sue parole, ne riporto una parte nel testo esatto in cui furono pronunciate, che trascrissi direttamente: “So bene quale potrà essere l’esito di questo dibattito, e ritengo che non si tratterà per nulla di un errore tattico dei proponenti, no, si tratta di un preciso volere, di produrre precisi effetti; si vuole cioè qualcosa che serva, che torni utile, e senza indugio; serve fermare, bloccare, tacitare, cancellare, per convenienze ben precise, un proponimento, una voce di evoluzione garantista della giustizia penale, soprattutto laddove questo valore non è tenuto in grande conto.”  E ancora: “Mi riconosco onorato di aver potuto, a conclusione di una vita contenuta, assumere l’incarico di guardasigilli dello Stato, di aver potuto conoscere nel parlamento e in quest’aula persone insigni e care, di aver potuto dire e essere ascoltato nel parlamento. Vi ho parlato, signori, dall’interno stesso di una coscienza. In ogni caso, serberò gratitudine se mi avrete udito, ascoltato, compreso.” In questi giorni anche il guardasigilli Angelino Alfano vuol vederci chiaro a proposito delle intercettazioni telefoniche raccolte dalla procura di Trani. Non ha fatto in tempo ad inviare i suoi ispettori che già i componenti di sinistra del Csm (come appoggiato dalla sinistra era a quel tempo il governo Dini) hanno presentato una mozione per chiedere allo stesso Csm che l’operato del ministro Alfano sia tenuto sotto controllo. Se Alfano non fosse stato il ministro di un governo di centrodestra, ma di un governo di centrosinistra, come lo fu Filippo Mancuso, il solo fatto di aver osato inviare, nel rispetto delle sue prerogative costituzionali, ispettori presso una magistratura che indaga contro Berlusconi, gli sarebbe costata la testa. Le magistrature, quelle che stanno affiancando l’azione distruttrice contro lo Stato, non si devono toccare: è il diktat dell’opposizione. Devono essere lasciate in pace. Il loro lavoro è collaborativo e funzionale all’obiettivo che si vuole raggiungere: paralizzare l’Italia per addossarne la responsabilità al governo Berlusconi. Insomma, per l’opposizione l’Italia vada pure in malora, se nel crollo si porterà dietro anche Silvio Berlusconi. Gli elettori del centrodestra stiano all’erta, dunque, e il 28 e 29 marzo, con la loro partecipazione al voto, diano una lezione a questi irresponsabili, buoni solo a biascicare slogan e a distruggere. Articoli correlati“Un’inchiesta e molti interrogativi” di Carlo Federico Grosso. Qui. “Fine ispezione a Trani, Alfano attacca Csm: viola Costituzione”. Qui. “Berlusconi chiama i suoi alla piazza. «Moderati in massa alle urne »”. Qui. “Berlusconi su Trani: “Libertà mutilata”. Scontro Alfano-Csm sugli ispettori”. Qui. “Ecco le telefonate di Silvio” di Alessandro Sallusti. Qui. “Intercettazioni: cosa ha detto Silvio al telefono” di Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica. Qui. “Le “minacce” a Santoro? Sui giornali dal 2001″ di Albina Perri. Qui. “Diritto d’ispezione. Un baluardo costituzionale, già sbrecciato ai tempi di Filippo Mancuso” Qui. “Il Cavaliere e la catena (inutile) degli amici” di Aldo Cazzullo. Qui. Letto 3541 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Ambra Biagioni — 16 Marzo 2010 @ 10:40
Proibita la dissidenza !
Siberia o emarginazione, morte vera o morte civile. Le cose stanno così.
Caro Bart, quando scrivi parole forti, ma non opinabili, noto che vengono a mancare i contestatori. Qui non si parla di opinioni, ma di fatti. Sono questi fatti però che producono quelle opinioni e, su quelle, vigliaccamente, si può infierire, si possono fare capriole dialettiche, ma capriole sempre restano e gli oppositori non sanno offrire altro.
Anche contro Berlusconi si fanno capriole di ogni tipo e peso, si gioca al massacro; di questo massacro però resteranno vittime anche i massacratori, che, prima o poi, in un modo o nell’altro, finiranno di essere vittime di sé stessi e si scanneranno a vicenda.
Si salvi chi può.
Commento by Mario Di Monaco — 16 Marzo 2010 @ 11:42
Cara Ambra,
secondo me Di Pietro e compagnia bella vogliono cercare di  normalizzare il paese.
Secondo la loro teoria, ora Berlusconi dovrà dimettersi.
Una volta appreso ufficialmente del suo stato di indagato, dovrà rassegnare le dimissioni nelle mani di Napolitano.
Quest’ultimo, sulla base di un’altrettanta affermata teoria di Scalfaro e compagnia bella, potrà ignorare il voto elettorale e conferire il mandato al nominativo che gli sarà suggerito durante le consultazioni. Una eventuale compagnia bella allargata (leggasi Fini) potrebbe addirittura indicare Di Pietro come candidato ideale.
E già , solo lui, infatti,  sarebbe in grado di assicurare un periodo di tregua giudiziaria e consentire così di poter governare il paese.
Pensate alle potenzialità che potranno sprigionarsi da un siffatto governo.
Faccio solo alcuni esempi: Di Pietro ovviamente sarebbe il premier, De Magistris alla giustizia, Travaglio all’informazione (nuovo dicastero a garanzia dell’imparzialità dell’informazione). Per rafforzare quest’ultima garanzia verrebbe poi nominato presidente della Rai, manco a dirlo, niente popò di meno che Michele Santoro.
Al fine di assicurare tranquillità e benessere, si dovrà procedere subito ad una  riforma costituzionale che riguarderà l’ordinamento della Repubblica  ed il sistema elettorale.
Nella nuova costituzione scompariranno il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale, le cui funzioni verrebbero assorbite dal CSM, che diventerà così unico custode ed interprete della Costituzione.
Il sistema elettorale verrà snellito in un ottica di efficienza istituzionale.
Il corpo elettorale sarà costituito esclusivamente dai magistrati della repubblica, che attraverso il loro efficiente sistema informativo saranno in grado di designare i membri degni di rappresentare i cittadini. I seggi elettorali saranno costituiti esclusivamente presso le procure d’Italia.
I risultati elettorali, in forma secretata, saranno trasmessi al CSM, che dopo averli vagliati, comunicherà l’elenco degli eletti.
Successivamente, il Presidente del CSM avvierà le consultazioni fra i componenti del CSM stesso, che ovviamente con la nuova Costituzione potranno essere scelti solo fra gli appartenenti alla magistratura, per poi conferire l’incarico di Premier a colui che avrà conseguito i maggiori consensi.
E finalmente avremo così un paese normale.
Â
Commento by Ambra Biagioni — 16 Marzo 2010 @ 12:11
E con questo può darsi che qualche bell’anima trovi di che commentare.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 16 Marzo 2010 @ 13:02
Forse, Ambra, l’ho già scritto. Mario è mio fratello. Come vedi, buon sangue non mente: stesso gusto per l’ironia.
Commento by Ambra Biagioni — 16 Marzo 2010 @ 13:10
Anzi, più ironico e più tagliente; forse ha più libertà (?) di parola non essendo come te responsabile del blog e tutto il resto.
Mi piacciono i suoi interventi e provo per lui una naturale simpatia, così come avvenne con te.
Commento by ne.ro — 18 Marzo 2010 @ 14:04
E già , solo lui, infatti,  sarebbe in grado di assicurare un periodo di tregua giudiziaria e consentire così di poter governare il paese.
Spaventoso! Ma non è già successo circa 80 anni fa?