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Rivista d'arte Parliamone
La scampanata, il romanzo di Bartolomeo Di Monaco trasformato in testo teatrale, qui per chi volesse rappresentarlo.

La bella Camilla (3a puntata)

21 Marzo 2008

di Tiziana Canali
[Tiziana Canali, insegnante nella scuola primaria, è autrice di sussidiari, letture e libri per le vacanze. Collabora ai progetti didattici della Mondadori. Ha scritto: “Il topo Codadritta cambia casa e prende moglie”, M. Del Bucchia, 1997]

Capitolo dodicesimo

E’ una questione di sassolini in equilibrio…

Sussurro serpeggia fino al giaciglio della gatta.
E’ nervosa, le squame della sua pelle sembrano drizzarsi come gli aculei del porcospino, gli occhi sfavillano dall’imbarazzo e la lingua biforcuta è, come al solito tutta attorcigliata. Passa un po’ di tempo prima che riesca a mettere insieme qualche parola senza “sdrucciolare” o incheccare. Finalmente ce la fa e sibila imbarazzata:- Bella Camilla, voi sssiete una gatta sssstraordinaria, mai nel bosssco sssi era visssto un animale come voi! Così regale, elegante, raffinato, con tanto di pedigree!
Camilla a quelle parole, si mette in posa arricciando la coda e facendo le fusa. I suoi occhi si azzurrano intensamente, i suoi baffetti si drizzano e la sua schiena si inarca maestosa.
– Vedo che qui nel bosco, in mezzo a tanti, ignoranti, c’è qualcuno che di bellezza se ne intende!!! miagola sommessa la gattina, felice, pavoneggiandosi tra le foglie secche.
– Vede – continua Sussurro imbarazzata – io invece sssono una sssemplice bissscia, vissscida e ripugnante, e per di più …quesssto è il mio vero problema….. ho la “S” sssdrucciolina…. Tutti mi deridono e mi sfuggono ed io sssono tanto infelice!
– In effetti – sussurra Camilla – Quella “s” è davvero una tortura anche per chi ti ascolta!!! La lingua ti si attorciglia in modo così strano…
– Ho capito! sibila Sussurro – Ssscusami ora me ne vado!! Credevo…
– Credevi cosa? – soffia la gatta incuriosita.- Credevo che voi, si voi, che conossscete tante cose, voi che sssiete vissssuta nel mondo degli umani avessste un rimedio per il mio problema! Comunque è lo stesssso, ssscusssatemi per il disturbo!
Non avevo mai visto Sussurro così sconsolata e mesta. Pensavo che quel suo difetto non fosse per lei un problema così grosso e invece mi sbagliavo!
Proprio mentre la biscia sta per scivolare via dalla tana, Camilla   miagola:
– Ehi! Sussurro! Aspetta! Forse un rimedio c’è!
– Da..da..da..davvero? E… e… e… quale? sputacchia la biscia con gli occhi fuori dalle orbite.
– Stai calma! Ho detto che forse un rimedio c’è per la “s” sdrucciolina, non certo per il fatto che inchecchi! esclama spazientita la gatta.
– Va… va be be ne! soffia Sussurro cercando di calmarsi e sperando che non piova!
– Corri subito al ruscello e prendi due sassolini rotondi! Guarda bene che siano ben piatti e molto lisci e poi portali qui da me!
– Ssass… Sass… sputa Sussurro- Ho detto “Sassolini”!!!!! grida Camilla al colmo dell’esasperazione.
– Ma ma.. io non le zampe e non li posso prendere!!! piange la povera Sussurro sgomenta.
Tocca me e mi faccio avanti con galanteria:
– Serve aiuto? Aiutare gli altri a me è sempre piaciuto!- Possssibile che di te non ci si possssa liberare? soffia Sussurro indispettita – Sssei sssempre nassscosto   a curiosssare e a ficcare il becco negli affari degli altri! Ti odio, Non ti sssopporto!
– Su su via Sussurro, quante storie! sbotta Camilla sfinita – Non fare tanto la difficile! Se Gelsomino andrà a prenderti i sassolini meglio è per te..e per me.. almeno finirò di fare il bagno con i tuoi sputacchi!
La biscia ammutolisce e dalla rabbia cambia anche di colore.
Io, date le circostanze, mi dileguo non prima che Sussurro non mi abbia lanciato la sua lingua biforcuta negli occhi! Certo che caratteraccio!!!
Dopo aver scelto due sassolini lisci e piatti, ritorno felice e contento alla tana. Mi guardo ben bene intorno, perché dei rettili non c’è mai da fidarsi! E neppure delle gatte aristocratiche!
Entro silenzioso e vedo Sussurro tutta arrotolata su stessa e Camilla che si liscia la coda.
– Bene sei arrivato! Cominciamo subito! miagola Camilla soddisfatta e vanitosa.
Sussurro adesso non è più né verde né rossa, ma pare scolorita. Non sa bene cosa l’aspetta e quei sassolini non la convincono troppo.
– Allora cara la mia biscia, avvicinati e ascoltami bene! ordina la gatta con aria autoritaria.
Sussurro obbedisce senza aprire bocca; ha gli occhi sgranati e tutta la pelle accartocciata dalla paura.
– Questi due sassolini – spiega Camilla – li devi sistemare uno vicino all’altro sotto la lingua: il primo a destra sotto la biforcazione di destra, il secondo a sinistra sotto la biforcazione di sinistra! Hai capito fin qui?
La povera biscia ha capito e annuisce ma è sempre più scolorita.
– I sassolini devono rimanere in equilibrio tra la mascella inferiore e la lingua. Naturalmente devi fare un po’ di esercizio, ma vedrai, presto la tua “S” sdrucciolina non sdrucciolerà più! Conclude Camilla soddisfatta delle sue spiegazioni e contenta di dimostrare la sua conoscenza.
Sussurro è un po’ avvilita e osa dire:
– Non ce la farò mai!
– Guarda mia cara che con quella “S” sei davvero molto buffa e poco elegante, anzi per niente elegante! Scommetto che se non farai qualcosa non riuscirai a trovare nemmeno marito! miagola la gatta sgranando gli occhioni di cielo.
Sussurro è davvero demoralizzata, ma, tuttavia, si fa coraggio e si avvicina a Camilla.
La gatta le apre delicatamente la bocca e con un abile zampata sistema i due sassolini al loro posto e comincia a insegnare alla biscia le prime parole: sole, serpe , Gelsomino, ecc. Le prime parole hanno una “S” sola, poi pian piano due e così via.
Sussurro a volte riesce a far stare in equilibrio i sassolini, altre volte li sputa, altre ancora li mangia! C’è mancato poco che affogasse!
Eh sì ho dovuto fare diversi viaggi al ruscello alla ricerca di nuovi sassolini!!!!
Gli esercizi continuano ed io tolgo il disturbo dato che la situazione è piuttosto “calda”: infatti Sussurro è sfinita, e tra uno sputo e l’atro soffia disperata. Camilla invece non le dà tregua; vuole che impari alla svelta, almeno se la toglie dai piedi una volta per tutte.

Disegna Sussurro mentre tenta di parlare con i sassolini in equilibrio

Capitolo tredicesimo

Nuove amicizie

Il giorno trascorre senza grosse novità: nell’aria si sente il ronfare di Casimiro, lo scricchiolio delle noci, e lo strappo giornaliero delle mutande di Isotta. I coniglietti si rincorrono tra l’erba, gli scoiattoli si muovono agili sui rami, Rosita e i cuccioli si divertono intorno ad un tronco cavo e gli uccellini svolazzano qua e là.
Io, dopo un breve giro panoramico, mi fermo su un ramo vicino alla tana della volpe e sento strani suoni e rumori: – Sole, sasso, ruscello!
E’ la voce spazientita di Camilla che detta le parole a Sussurro.
Dopo un po’ si odono anche le soffiate sempre più lievi della biscia che, finalmente, sta imparando a gestire i sassolini. I suoi sibili sono sempre più nitidi, più sicuri e forti e pare davvero che abbia imparato a pronunciare la “S”.
– Posso entrare? domando educatamente- Vieni avanti curiosone che abbiamo una sorpresa per te! mi invita felice Camilla tutta leccata di fresco.
Entro guardingo e vedo Sussurro stremata, afflosciata in un angolo; ansima ed ha le lacrime agli occhi dalla fatica, la sua pelle è tutta raggrinzita e gli occhi le escono fuori dalle orbite. Raccoglie gli ultimi sibili rimasti nel suo ventre affaticato e mi dice:- Gelsomino, ascolta bene e dimmi che ne pensi: sole, sasso, Sussurro, serpente…
– Fa, fa fantastico! grido io meravigliato e preso alla sprovvista.
– Eh no! Non ti metterai a incheccare anche tu! esclama Camilla facendo cadere il capo su una zampa! – Ma dove sono finita in un bosco di scilinguati?
– No no – ribatto io dopo essermi ripreso – E’ solo che non mi aspettavo dei progressi così veloci e consistenti! Sono proprio contento per te Sussurro!
La biscia sorride e mi dà una pacca sulle penne con la punta della coda, poi sussurra:
– Ehi becchino curiosone molte grazie!
Poi si avvicina a Camilla e con il muso si strofina alla sua pelliccia in segno di amicizia e di devozione; alza il capo e fissa i suoi occhioni gialli in quei pezzetti di cielo: è un attimo, un istante, ma in questo momento nasce un’amicizia. La gatta, infatti, non riesce a staccare lo sguardo da quei fari gialli che la fissano; sente dentro di sé una sensazione strana, importante, profonda, che la fa star bene. Alza la sua zampa soffice e la posa sul capo squadrato di Sussurro e così, senza un miagolio e senza un sibilo, si salutano sapendo di rivedersi presto.
Anch’io sono un po’ emozionato e felice e così comincio a volare nel cielo senza sapere dove andare. Prendo la rincorsa e mi dirigo in alto verso il sole, poi mi fermo a mezz’aria, scendo in picchiata vero il prato verde mescolandomi tra le fronde ondeggianti; poi riparto come un pazzo sulle ali del vento caldo e scendo verso il ruscello sfiorando con le zampe l’acqua fresca e argentina. Sono contento! E’ bella la vita! E’ bello avere nuovi amici!

Sottolinea la parte del capitolo che ti è piaciuta di più e rappresentala con un disegno

Capitolo quattordicesimo

I consigli di Camilla

Nel bosco intanto si è sparsa la voce delle incredibili capacità di Camilla, della sua sapienza, della sua saggezza e così, durante la sua convalescenza, non rimane mai da sola. Infatti nei giorni seguenti la tana della volpe è molto affollata. Meno male che lei ha altro da fare nel bosco: deve infatti insegnare ai cuccioli a cacciare, a scovare la preda, a odorare il vento e molte altre lezioni di vita!
Camilla invece ascolta chi si rivolge a lei dando consigli, prescrivendo esercizi, ordinando cure speciali utili per risolvere piccoli e grandi problemi.
Casimiro, ad esempio, le ha chiesto un rimedio per evitare di russare e subito la gatta ha provveduto consigliando vari accorgimenti: bere una bevanda tranquillante prima di andare a dormire, posizionarsi su un fianco con la coda ben distesa e le orecchie belle dritte, evitare di mangiare più di quattro noci e, soprattutto, fare un po’ più di movimento.
Isotta vedendo i progressi del marito e di Sussurro si è fatta coraggio ed è corsa da Camilla per chiederle una cura dimagrante. Camilla del resto è un’esperta in bellezza femminile e subito le ha fatto mille raccomandazioni: mangiare poco e spesso non mescolando mai le noci con le ghiande: insieme formano troppe calorie! Bere molto e fare tantissima ginnastica: corsa lungo il ruscello e esercizi a terra da poter fare anche nella tana. Inoltre le ha fornito qualche suggerimento per migliorare il suo aspetto: spazzolare con cura la coda e tenerla sempre verso l’ alto, in bella vista; lisciarsi le orecchie e appuntire con ordine i peli che si trovano sulla sommità; lavarsi per bene i denti, tagliarsi le unghie, tenere i baffi in linea e comprarsi delle mutande nuove. La povera Isotta si impegna ogni giorno di più e devo dire che è molto migliorata, tanto è vero che il vecchio Casimiro non è più lo stesso: è sempre imbambolato, sopra pensiero, insomma svampito!
Le noci in casa dei ghiri non si rompono più: ma non sono riuscito a sapere se è perché Casimiro non russa più o se perché Isotta segue la dieta! Mah!?
Persino le scoiattoline sono andate a lezione di portamento da Camilla: lei le ha messe in fila con un mucchietto di foglie in testa e le fa sfilare in lungo e in largo finchè non riescono a camminare in posizione perfetta tenendo la coda secondo le indicazioni date, cioè in modo da formare una “S” perfetta.
Camilla è ora molto indaffarata con tutte queste consulenze tanto che si è dimenticata della sua arroganza e della sua superbia! E’ diventata davvero cordiale e simpatica, anche se un po’ fissata sull’eleganza, le buone maniere, l’etichetta! Del resto però un po’ di queste cose ci volevano in questo bosco un po’ troppo alla buona!
Volete sapere che cosa ha insegnato a me Camilla!?
Davvero volete che ve lo dica? Sapete mi vergogno un po’!
Beh, si, insomma mi ha insegnato a… a… farmi i fatti miei!
Mi ha detto che la curiosità è una buona cosa, ma l’esagerazione diventa noiosa e poco simpatica, oltre che poco elegante.
Poi mi ha fatto capire che in fondo spreco molto del mio tempo in cose di poca importanza. Si, insomma, se sono sempre in giro a curiosare, a cercare notizie, non ho tempo per giocare, rilassarmi, avere degli amici sinceri: eh si, in effetti sapendo che sono un “gazzettino” nessuno si confida con me, nessuno mi considera affidabile e quindi in concreto sono sempre solo!
Inoltre la gatta mi ha insegnato a perfezionare la mia vocazione poetica suggerendomi di osservare con più attenzione la natura, il mondo che mi circonda e soprattutto le sensazioni che provo dentro di me.
Certo che la bella Camilla è davvero in gamba! Anche se una se l’è rotta!

Capitolo quindicesimo

Come è bella la natura!

A proposito, la zampa della gatta è completamente guarita, grazie alle cure del dottor tasso; anche il raffreddore se n’è andato e Camilla è di nuovo in forma. E’ solo un po’ magra perché ancora non si è ben adattata al cibo del bosco e il sapore dei croc.. crocc, insomma dei quei “cosi” strani, si fa ancora sentire. Però sta migliorando, soprattutto perché vuole infoltire la pelliccia e renderla lucida e liscia come prima.
Finalmente è giunto il giorno in cui la gattina può uscire fuori all’aria aperta! Ringrazia il tasso per la sua disponibilità, non prima di avergli consigliato di dimagrire, di camminare con un pò più di grazia e di masticare ogni tanto un po’ malva grattugiata per evitare quell’orribile alitosi che l’ha perseguitata durante tutta la convalescenza.
Com’è bella la natura, il sole, gli alberi, il vento, le nuvole che si rincorrono nel cielo!
Camilla è esterrefatta!
Si sgranchisce piano le zampe allungandole con grazia e raffinatezza, si lecca quella che aveva malata, allunga civettuola la coda allineando ogni pelo verso l’alto, inarca la schiena, sbatte le ciglia sopra gli occhi socchiusi e inizia a fare le fusa tra l’erba godendosi il sole. Raccoglie con una soffice zampata un fiore profumato, lo annusa con grazia e poi lo depone intorno ad un orecchio tenendolo mirabilmente in equilibrio; massaggia inoltre con estrema lentezza i cuscinetti sotto le zampe: sono davvero rovinati! Erano abituati solo a soffici tappeti, lisci pavimenti lucidati e non certo a fango, fogliame e rami secchi! Tuttavia sono comunque all’altezza della situazione dato che la gatta si fa giornalmente   la pedicure: massaggia prima la superficie e poi la inumidisce con la saliva e le foglie di erba medica che Isotta non manca mai di portarle.
A proposito di Isotta!!!
E’ davvero uno schianto! E’ diventata snella e sinuosa, cammina come una diva, ha i denti smaglianti, tiene le orecchie impettite e affusolate, i baffetti in linea e indossa delle mutande colorate a righe gialle e blu che sono davvero formidabili. Casimiro, d’altro canto è sempre più intontito e stralunato!

Illustra Isotta ora che ha seguito i consigli di Camilla

Capitolo sedicesimo

Bummmm!!!!

Oggi è proprio un pomeriggio fresco di fine estate e tutti, mentre sono intenti a far provviste, si godono gli ultimi raggi di sole. Gli scoiattoli zampettano frenetici fra i rami raccogliendo noci, ghiande, bacche e semi per l’inverno. Casimiro, carico di noci è occupato a sistemarle con ordine nella tana. Isotta sta spremendo i lamponi e i mirtilli per fare la marmellata. Sussurro chiacchiera a destra e a sinistra orgogliosa della sua parlantina disinvolta. Lei, che non deve far provviste, aiuta il tasso a raccogliere foglie secche e asciutte per rifare, soffice e morbido, il letto per l’inverno!
I conigli giocano spensierati mangiucchiando il trifoglio, le rondini si stanno preparando alla partenza, e i passeri svolazzano qua e là facendo la spola tra i campi seminati e i filari d’uva fragola. Che golosi quei tipi!
Proprio mentre tutti sono al lavoro ed il bosco risuona di mille piccole voci, si ode…Bummmm!!!! Un boato, un rumore assordante, una bomba, un non so che cosa, uno scoppio improvviso, inaspettato, violento! Poi il silenzio! Un silenzio pieno di paura, di sgomento, di disperazione.
Tutti gli animali non riescono a muoversi, sono pallidi, sbigottiti, pieni di paura e di incredulità!
Ci guardiamo negli occhi cercando una spiegazione, una soluzione, una nuova iniziativa, ma nessuno sa cosa fare!
Sussurro è a bocca aperta e non si è accorta che i due sassolini sono caduti a terra. Casimiro si sta pestando la coda e nemmeno se ne accorge; Isotta con le zampe colme di mirtilli è come ipnotizzata; io invece sono pietrificato: ho le penne irte e grigie dalla paura.
E’ Camilla che per prima riesce a riprendersi dallo scoppio e ordina a tutti:- Presto andiamo a vedere cosa succede! Tu Gelsomino vai avanti e dall’alto osserva la situazione, noi ti seguiremo a distanza!
– Per tutti i numi della foresta! grida Isotta stampandosi una macchia di mirtilli sul muso – Rosita… i cuccioli sono scesi lungo il ruscello per fare le lezioni di avvistamento!!… e non riesce a dire altro.
– Andiamo! Presto! esclama Camilla – Non perdiamo altro tempo!
Io inizio a volare, ma non riesco a capire niente, ho un terribile presentimento. Volo basso, cercando di nascondermi fra i rami. Seguo con lo sguardo un filo di fumo poco distante.
Appena giunto in prossimità del ruscello, lungo un argine che dà sulla campagna, intravedo una macchia rossastra tra l’erba che appena si muove e intorno tante piccole macchie rossastre in continuo movimento; mi avvicino e rimango senza fiato, a becco spalancato. Lì davanti a me c’è Rosita in un mare di sangue, con gli occhi chiusi, e un lieve sorriso. Intorno a lei i cuccioli mugolano, leccano la loro mamma, con le zampine la scuotono e con i musetti cercano di sollevarla. Balzellano sgomenti qua e là senza ottenere nessuna risposta.
Io mi guardo intorno e non vedo nessuno, solo il filo di fumo in lontananza; riesco appena a gracchiare:- Presto da questa parte! Correte! Correte, Presto!

Capitolo diciassettesimo

Addio a Rosita

Gli animali arrivano di corsa, mentre io mi poso sgomento sul muso di Rosita cercando di capire se è ancora viva.
– Rosita! Rosita! le urlo nell’orecchio – Che ti è successo?
Nel frattempo giunge Camilla: si avvicina, ansima, i suoi occhi di cielo sono gonfi di lacrime, il suo naso è umido di dolore:
– Miaoo!!! grida sgomenta.
Rosita sembra riconoscere quel suono e sussulta.
Socchiude un occhio e lo fissa in quelli di Camilla poi con un filo di voce mormora:- Camilla…. i miei cuccioli…
Infine un lieve movimento del capo e poi più niente.
Intanto il vento porta con sé uno strano rumore, un lontano latrare di cani. Tutti gli animali rabbrividiscono e cominciano a scappare da ogni parte, senza meta, senza una destinazione precisa! Sono terrorizzati.
Camilla è ferma, in silenzio, sta pensando.
Di scatto inizia a soffiare ai cuccioli, a miagolare loro con forza, facendo segno di seguirla. I piccoli non vogliono lasciare la loro mamma, ma Camilla sfoderando gli artigli li minaccia miagolando a più non posso. Due di loro obbediscono e piangendo   si infilano nel bosco voltando il musetto verso quel corpo immobile sempre più lontano. Gli altri due, i più ostinati, i più disperati, non vogliono muoversi.
Allora Camilla balza fiera e coraggiosa su uno di loro, lo afferra con i denti e stando attenta a non premere troppo, lo trascina lungo il sentiero cercando di allontanarsi il più possibile.
Il latrare dei cani si è fatto intanto più vicino!
Camilla ritorna correndo e ansimando: si butta sull’ultimo cucciolo, lo stringe tra i denti e di nuovo riparte scomparendo tra gli alberi.
Nel frattempo che anch’io stavo per tornare indietro vedo sbucare tra il fogliame due cani che fiutano il terreno e si fermano accanto a Rosita guardandola soddisfatti e fieri. Sono snelli, flessuosi, dal pelo corto e lucido; le loro zampe sono agili e forti, ma sul loro muso c’è un’espressione terribile, cattiva, impietosa. Girano intorno alla volpe inerme ed ululano come lupi affamati, senza mai smettere!
Ecco che dall’erba alta sbuca ora uno strano animale: è alto, cammina su due zampe, non ha nè pelliccia, né squame, solo dei lunghi e folti baffi; è coperto con strane cose e tiene nelle zampe un arnese lungo color del cielo quando piove da cui esce ancora un debole filo di fumo nero. L’animale strano si avvicina a Rosita, carezza i cani e poi raccoglie la volpe e se la carica sulle spalle. Dopo, fischiettando, insieme ai suoi cani, torna indietro lungo il ruscello.
Io terrorizzato volo subito nel bosco alla ricerca di Camilla e dei cuccioli.
Li trovo davanti alla tana e credetemi non è proprio un bello spettacolo.

Disegna lo “strano animale” con i suoi cani

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A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
Bart