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La Finocchiaro intende fischi per fiaschi

27 Novembre 2009

Davvero siamo al ridicolo. Il capo dello Stato richiama le istituzioni al rispetto reciproco e fa una sottolineatura nei confronti della magistratura affinché non debordi dal suo ambito, e la Finocchiaro rilascia una dichiarazione in cui annota che il monito del capo dello Stato è rivolto in modo particolare alla politica.

La Finocchiaro ci prende per scemi. Eppure la consideravo una persona equilibrata. Un’ex pm che aveva conservato la testa sulle spalle, ma evidentemente vale quel saggio proverbio che dice che il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Qui troverete il video che riporta il messaggio di Napolitano.
Questa è la mia fedele trascrizione (il grassetto è mio):

“L’interesse del Paese, che deve affrontare seri e complessi problemi di ordine economico e sociale, richiede che si fermi la spirale di una crescente drammatizzazione a cui si sta assistendo delle polemiche e delle tensioni non solo tra opposte parti politiche, ma tra istituzioni investite di distinte responsabilità costituzionali. Va ribadito che nulla può abbattere un governo che abbia la fiducia della maggioranza del parlamento in quanto poggi sulla coesione della coalizione che ha ottenuto dai cittadini-elettori il consenso necessario per governare. È indispensabile che da tutte le parti venga uno sforzo di autocontrollo nelle dichiarazioni pubbliche e che quanti appartengono alla istituzione preposta all’esercizio della giurisdizione si attengano rigorosamente allo svolgimento di tale funzione. Spetta al Parlamento esaminare in un clima più costruttivo misure di riforma volte a definire corretti equilibri tra politica e giustizia.”

Bobo Craxi: “È una giornata quasi storica: per la prima volta dal 1992 un Capo dello Stato ‘bacchetta’ i magistrati”. Un altro articolo in tal senso qui.

Invece l’ex pm Anna Finocchiaro che fa? Sostiene che la bacchettata è stata inflitta alla politica. Le deve essere sfuggito, come invece non è sfuggito al suo segretario Bersani, che il capo dello Stato ha inteso rimarcare il valore assoluto della politica, richiamando la centralità del parlamento: “Spetta al Parlamento esaminare in un clima più costruttivo misure di riforma volte a definire corretti equilibri tra politica e giustizia.” Non è la giustizia che fa le leggi dello Stato ma il parlamento.

Ecco come commenta la presidente dei senatori del Pd (il grassetto è mio):

“Dal Presidente Napolitano, anche oggi, giungono parole chiare e forti sui corretti rapporti che ci devono essere tra le istituzioni del nostro Paese. Ma il richiamo più rigoroso e importante è, a me sembra, quello alla responsabilità della politica. Che è fatta di sobrietà, misura e rispetto delle istituzioni. Non sempre in questi mesi e in queste settimane c’è stata da parte di tutti questa assunzione di responsabilità. Io mi auguro che l’esortazione del Capo dello Stato serva a svelenire il clima e a riportare nel giusto alveo, quello parlamentare, il confronto tra le forze politiche. È li e solo li che si può costruire quel percorso di riforme che servono al nostro Paese. Il Pd in questo ha sempre creduto e continuerà a farlo”.

Come vedete, nulla che riguardi l’annotazione del capo dello Stato sugli sconfinamenti della magistratura.

Ossia, in soldoni, secondo la Finocchiaro è il parlamento che ha passato la misura, e la magistratura (in linea con quanto dichiarato dal presidente dell’Anm), è la vittima.

Involontariamente (lo spero), si unisce agli strepiti di Di Pietro, che così risponde al monito di Napolitano:

“Non intendo polemizzare con il presidente della Repubblica, ma intendo riaffermare che anche in questa legislatura ci sono troppi parlamentari in conflitto di interessi con la giustizia, direttamente o indirettamente. Affidare serenamente a questo parlamento, così composto, le riforme in materia di giustizia sarebbe come affidare a dracula la gestione del pronto soccorso”. Il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, accusa il colpo affermando di non voler “polemizzare con il capo dello stato” ma nello stesso tempo di non potersi “esimere dal riaffermare che i magistrati, quando lamentano l’impossibilità di potere svolgere il proprio lavoro per colpa di norme criminogene che vengono emanate da questo parlamento, non possono essere zittiti”.”

Anche per Di Pietro la magistratura, dunque, è una vittima.

Insomma, anche se si sono pensionati, sempre in mano a magistrati siamo. Queste interpretazioni, a mio avviso, sono assai significative.

Per fortuna la gente comincia a capire il gioco, e siccome lo stesso film è già stato visto nel 1992 e 1993, sta in guardia e non si lascia incantare. Ai giovani che mi seguono consiglio di leggere ciò che accadde in Italia in quegli anni nerissimi (scaricare gratis in pdf il primo libro dell’elenco, qui).

Nella riforma della magistratura ci dovrebbe essere anche (mi pare che ancora non ci sia) una norma che vieti al magistrato di fare direttamente o indirettamente politica. Ove decidesse di farla, che sia obbligato a dimettersi dalla magistratura con divieto di potervi fare ritorno (poichè si dubiterebbe della sua imparzialità).


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8 Comments

  1. Commento by Gian Gabriele Benedetti — 27 Novembre 2009 @ 21:59

    Prendere le dichiarazioni sagge del presidente della Repubblica come un monito esclusivo alla politica, mi sembra proprio falsificarne il limpido contenuto. Posso capire Di Pietro, ormai in crociata contro Berlusconi a prescindere, ma mi meraviglio anch’io assai dell’On. Finocchiaro, che ritengo una persona intelligente e molto equilibrata. Ma qui “sbarroccia” assai di traverso.

    Gian Gabriele

  2. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 27 Novembre 2009 @ 22:18

    Gli ex magistrati sono palesemente schierati con la magistratura. I loro commenti di stasera al monito del capo dello Stato li smascherano.

  3. Commento by Ambra Biagioni — 28 Novembre 2009 @ 11:04

    Cari amici, non vi sfiora il pensiero che la Finocchiaro, da sempre della medesima parrocchia di Napolitano, abbia in effetti dato il giusto significato alle parole di Napolitano ? Meglio ancora:   avete fatto una chiara analisi della malizia che si trova, anche senza cercarla, nell’appello del PdR ?

    Leggete per favore quanto si è scritto qui:

    http://www.legnostorto.com/index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=30&func=view&catid=3&id=464314#464314
    e vedrete che le cose non sono così semplici come può sembrare.

  4. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 28 Novembre 2009 @ 11:39

    Ho letto, Ambra, ma avete discusso sul fatto che Napolitano potrebbe non sciogliere il parlamento in caso di caduta di Berlusconi. E’ un pensiero che Napolitano ha già esplicitato nel passato, trascinando con sé anche Fini, che prima la pensava (a luglio) diversamente e in sintonia con il Pdl.
    L’intervento di ieri in questo non ha apportato alcuna novità, è una conferma. Non ha bisogno di analisi nuove.
    Ti invito a leggere la mia riflessione del 19 novembre, qui.

    Come ha rilevato Bobo Craxi, la novità vera in quell’intervento è la bacchettata alla magistratura. Nei precedenti interventi il capo dello Stato si manteneva equidistante. Oggi non lo è stato solo e proprio con la magistratura. E’ una novità.

    Sulle ragioni che hanno indotto il capo dello Stato a intervenire, sono convinto che è dipeso dalla dura posizione assunta dall’ufficio della Presidenza del Consiglio che all’unanimità a fatto intendere che se guerra vi dovrà essere guerra vi sia. Allora il capo dello Stato ha pensato che era opportuno finalmente dare una strigliata alla magistratura debordante.

    Che Napolitano non sia sempre obiettivo è un dato di fatto. Ma quando si è avuto un Oscar Luigi Scalfaro, si deve ringraziare il Padreterno se non ce ne affibbia un altro uguale a lui :-)

  5. Commento by Gian Gabriele Benedetti — 28 Novembre 2009 @ 16:19

    Può darsi che vi sia una certa malizia nell’intervento di Napolitano, ma mi sembra che sia la prima volta che si dà una “bacchettata” assai netta alla Magistratura, che deve stare al suo posto, non invadere la politica ed applicare le leggi.

    Sia pure schierato in seno ad una certa area politica, Napolitano, finora si è dimostrato, tutto sommato, “super partes”. Inorridisco al solo pensiero di Oscar Luigi Scalfaro, il cattolico (?), tra i più velenosi e schifosamente schierato in un unico verso, che abbia mai conosciuto.

    Gian Gabriele

  6. Commento by Ambra Biagioni — 28 Novembre 2009 @ 17:52

    Aggiungo solo una cosa: del comportamento vergognoso di Oscar Luigi Scalfaro inutile discutere, ma stiamo in guardia. Napolitano può essere molto più pericoloso proprio per questo sul aplomb che inganna.

    Domandiamoci che cosa ha fatto scattare in lui la molla che lo ha spinto a dare una “bacchettata/ina” alla Magistratura e perchè solo ora si è deciso a farlo. Avrebbe dovuto decidersi prima, e di possibilità ne ha avute a iosa.

  7. Commento by Gian Gabriele Benedetti — 28 Novembre 2009 @ 18:32

    Sono  d’accordo con Ambra. La prudenza… non è mai troppa! Seguiremo con molta attenzione gli sviluppi.

    Gian Gabriele

  8. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 28 Novembre 2009 @ 20:09

    Anch’io sono d’accordo. Il momento è delicatissimo, non è detto che chi dovrebbe essere imparziale non faccia alla fine pesare la bilancia a favore delle proprie convinzioni.

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