Libri, leggende, informazioni sulla città di LuccaBenvenutoWelcome
 
Rivista d'arte Parliamone
La scampanata, il romanzo di Bartolomeo Di Monaco trasformato in testo teatrale, qui per chi volesse rappresentarlo.

La sinistra fomenta l’odio

1 Aprile 2011

Inutili gli appelli addirittura dell’ex comunista Napolitano. La sinistra non ci sta. Preoccupata che Berlusconi riesca a resistere agli assalti della magistratura impazzita, ha trascinato il nostro Paese alla guerra, probabilmente favorendo nel Nord Africa la nascita di governi sorretti e ispirati dal fanatismo mussulmano, con in testa l’Iran e Al Qaeda.

Ma la guerra non basta. Non bastano le conseguenze economiche che graveranno sul nostro Paese; non bastano i tentativi messi in atto attraverso le regioni rosse di trattenere al Sud gli immigrati onde provocare in quei luoghi malcontento e rivolta antigovernativa.

Ora cala la maschera con sfacciata arroganza e davanti a Montecitorio incita la folla contro il parlamento. Perché di questo si tratta.

Il parlamento discute una legge invisa alla magistratura, e quindi al suo alleato di riferimento, il Pd; Bersani sa che in parlamento non ha le carte per far prevalere la sua difesa del corporativismo togato, e allora ricorre alla piazza.
Raduna qualche centinaio di volenterosi, fa loro sventolare le bandiere del partito e si presenta ad arringare la folla, proprio a due metri dall’ingresso di Montecitorio.

A Montecitorio si esercita la democrazia, attraverso il dibattito, il confronto anche durissimo di visioni e opinioni diverse. Ma tutto questo a Bersani non basta. La democrazia la invoca solo quando ha i numeri in parlamento. Quando non li ha, gli altri sono eversori e dittatori.
Questa è la sinistra che ci tocca sopportare in tempi in cui l’unità del Paese che stiamo festeggiando dovrebbe ispirare ben diversi pensieri e comportamenti.

Abbiamo assistito contro un ministro della repubblica, Ignazio La Russa, al lancio di monetine e ad insulti di craxiana memoria.
Vergogna quando un segretario di Partito si precipita incontro ai manifestanti che si comportano in quel modo, e li incita a continuare. Anzi ne rinvigorisce e ne riscalda i pessimi umori.

Quando la sinistra a parole dice di difendere il parlamento – ma molti di noi lo sanno da tempo – bleffa. Ancora una volta mescola le carte e imbroglia.
Il parlamento lo si difende sempre, anche quando la maggioranza si appresta a decidere cose che non ci piacciono. Ci sono molti modi per contrastarla, ma non si può lasciare un Paese senza decisioni.
E quelle che stanno per essere assunte sulla magistratura sono sacrosante e inderogabili.

Per chi ancora non avesse capito il marcio che sta annidato in una parte assai attiva e organizzata del potere giudiziario e gli intrecci tra sinistra e questa parte incarognita e invasiva delle prerogative parlamentari, è pregato di soffermarsi su ciò che sta avvenendo e di ragionarci su.

Nessuno nel passato è mai riuscito a mettere mano ad una riforma della magistratura. Berlusconi vuol farlo, e lo vuol fare toccando i temi tabù. Vedete voi che cosa sta succedendo. E non siamo ancora a nulla. Si arrenderà Berlusconi a questo fuoco ininterrotto e massiccio?

Non deve farlo. O si vince o si muore.

Articoli correlati

“Bersani, il “democratico” lascia l’Aula per la piazza” di Giancarlo Perna. Qui.


Letto 1456 volte.


Nessun commento

No comments yet.

RSS feed for comments on this post.

Sorry, the comment form is closed at this time.

A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
Bart