LETTERATURA: Andrea Bocconi, Claudio Visentin: “In viaggio con l’asino”, Guanda 20094 Gennaio 2010 di Marisa Cecchetti Abituato ai viaggi, soprattutto esotici, Andrea Bocconi, psicoterapeuta ed ex insegnante,  in questi ultimi anni ha viaggiato vicino. Questa volta lo ha coinvolto l’amico Visentin, docente di Storia del Turismo. Partono con i rispettivi figli, Pietro, undici anni e Martina, dieci. Ma soprattutto scelgono l’asino come compagno di viaggio ed aiutante. Sei giorni con Nino ed Eva, due asini, da Tagliacozzo a Celano, in terra d’Abruzzo. Viaggio lento, che si adatta ai ritmi dei quadrupedi, riportati ad una dignitĂ di  ruolo che la modernitĂ ha loro tolto. Giorni di conoscenza reciproca, perchĂ© anche l’asino, testardo sì ma intelligente oltre i luoghi comuni, studia il nuovo padrone per capire quali libertĂ può permettersi, mentre trasporta i bagagli ben equilibrati sul basto. Accampamenti improvvisati in tenda sotto la pioggia, acqua che passa sotto le cerate, paesini lontani talora sprovvisti di ristoro, ma tanta disponibilitĂ e calore umano che vengono in aiuto, insieme alla curiositĂ di giovani e vecchi davanti a questi turisti alternativi. Per affrontare le difficoltĂ di questa convivenza prima bisogna conoscere l’asino: si impunta al rumore delle macchine, beve una volta al giorno e solo acqua pulitissima, bruca dovunque e quando vuole, dorme anche all’aperto ma preferisce una tettoia, si libera dai lacci con estrema facilitĂ . Un  ritorno all’umiltĂ , che richiede ai professori di avvicinarsi agli asini, in un nuovo equilibrio richiesto dal bisogno e suggerito dal buonsenso. Viaggio carico di sorprese, tuttavia con la sicurezza di poter reperire, attraverso cellulare, l’Agenzia che ha affittato gli asini. Intanto si scoprono i luoghi della Storia, una  chiesa che si erge come cattedrale ai piedi del monte Velino, le vestigia di una antica cittĂ , insieme alle piante, ai fiori dimenticati, ai sapori di cucine familiari. E’ un bisogno di recupero di radici culturali quello di Bocconi e  Visentin, ricco di riferimenti letterari: “Negli Abruzzi” di Anne Macdonell e “Viaggio nelle Cevennes in compagnia di un asino” di R.L.Stevenson sono tra i principali. Splendido esempio educativo per Pietro e Martina, allontanati dai giuochi tecnologici, magicamente catturati dalla originalitĂ dell’impresa, improvvisati ma attenti asinai di Nino ed Eva, forti come gli adulti nell’affrontare i disagi, senza mai un raffreddore nonostante la pioggia. Avventura raccontata sotto forma di diario, non priva di spunti divertenti, e viaggio interiore, come ogni viaggio, che si conclude addirittura con un elenco di dieci cose importanti che i due professori hanno imparato dalle bestie. Letto 2328 volte. | ![]() | ||||||||||
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Commento by Gian Gabriele Benedetti — 4 Gennaio 2010 @ 18:55
Recensione chiara, precisa e direi anche “delicata”. Quell’immagine dell’asino che sale su per l’impervio sentiero è veramente poetica e accattivante. L’asino è un animale, contrariamente a quanto si dica, tra i piĂą intelligenti, anche se, a volte, si fa cocciuto, a ragion sua.
Quel suo andare su luoghi non agevoli, ma di una meraviglia quasi unica e consolante, mi ha ricordato l’episodio riportato sul libro “L’ereditĂ di un povero cristiano”, quando si andava a cercare l’eremita Pietro da Morrone, che diverrĂ il significativo Papa CelestinoV.
Gian Gabriele