LETTERATURA: Signore, lasciami il tempo nel tempo, porterò il messaggio della vita e della morte4 Gennaio 2010 di Fabio Strafforello [vedere anche qui] (Tratto dal libro pensieri senza tempo, commento con il quale cerco di ampliare il significato di una frase che lo compone). Vi parlerò delle sensazioni… Struttura della continuità alla presenza interiore dell’uomo! Che bello poter commentare una frase così piena di contenuti: Dio, il tempo assoluto, il tempo nel tempo, la vita e la morte. E’ evidente che non posso concentrare in una semplice lettera, le singole spiegazioni a concetti così importanti e spaziosi e a cui persone molto colte, nelle varie ere, si sono già dedicate lungo il corso della loro vita, nel cercare risposte vicine alla realtà… quanto all’immaginazione delle stesse. Cercherò, tramite l’unicità dei suoi componenti, di costruire il pensiero dell’uomo, quale struttura nella percezione delle sue sensazioni, nelle apparenze e soggettività di ciò che egli, attraverso i sensi, avverte sui temi sopra citati. L’uomo che non è sottoposto a dover credere in qualcosa di soprannaturale, ne costruisce liberamente l’esistenza…! E’ in virtù di questo concetto che ogni essere umano, libero dal poter credere all’esistenza e alla presenza di chi ha originato tutto ciò, crea il pensiero di Dio. Quindi Dio come elemento soggettivo, ma libero da ogni imposizione e struttura del desiderio dell’uomo, che nel tentativo di dare un senso alle presenze visibili ed invisibili e nel bisogno di attribuirne un valore di accostamento a quel che vorrebbe sentire … lo crea come il frutto della sua immaginazione, nell’intuizione dell’ordine da egli precostituito. Il tempo, un altro elemento che compone le nostre sensazioni e che l’uomo avverte in modo del tutto personale, la percezione delle diversità nasce dalla diversità della nostra presenza… Quel che il tempo ha lasciato è solo un ricordo, nella materia o nella mente dell’uomo… al trasformarsi di queste due cose, sembrerà che egli di lì, non sia mai passato. Il tempo nel tempo, è l’immagine dell’uomo nell’uomo, quale trascorso nei millenni o ancor più nei milioni di anni, di cui l’essere umano ha poche tracce, nell’avvicendamento generazionale e nella ricerca retroattiva della prima dimensione, se non tramite teorie elaborate da egli stesso, che vengono poi ribaltate da altre teorie, ma nel quale si colloca come parte infinitesima e percepibile razionalmente dalla sola mente umana, nella ragione della sua stessa struttura. E’ da quello che la consapevolezza ne avrà lasciato che ne darà un valore… Vivrai il tuo tempo come il mutare di cose inafferrabili, di cui solo l’uomo, nella coscienza personale del ricordo, si sente parte… nella realtà stretta del sentire! Ora quello che ci accomuna, sono gli eventi della nostra esistenza, nella loro temporaneità e sfuggevolezza, in cui l’essere umano è protagonista tramite azioni e pensieri, senza mai accedere alla realtà assoluta stessa. La nostra vita… un soffio di vento raccolto in un pensiero, di cui sei… fino a che ne hai coscienza. E’ così che apro la porta sul parlare della nostra vita… Dove non vedi vorrai immaginare, dove non sai immaginare vorrai sperare, con la coscienza del vivere quale elemento essenziale alla nostra esistenza… Nulla ha una presenza, se l’uomo tramite la sua coscienza non ne crea il senso dell’esistere. Così ci troviamo a portare un messaggio legato alla nostra temporalità, il cui ripetersi di azioni, sovente abitudinarie, creano il senso della continuità alla vita… E’ nei valori più semplici che l’uomo dà il senso alla naturalità della vita stessa e con essa della morte. Passare da un luogo ad un altro ci rende comunque messaggeri… è ovvio parlare di morte fisica, laddove esista un corpo di qualsiasi genere, nato e cresciuto nei canoni della sua naturalità, ma nel parlare di morte, vi vorrei approfondire i suoi contenuti in relazione alla coscienza del vivere… La morte non esiste se non abbiamo avuto coscienza della nostra vita. Vorrei dirvi che c’è un luogo dove il tempo si ferma… C’è un luogo dove il tempo è schiavo della morte, fermo dove la vita non vuol finire, imploderanno insieme raccolti dal tempo. La fisicità pone il limite al nostro sentire e ancor più ne detta le regole, nel legame stretto fra la materialità della stessa e la sensazione del mondo spirituale che vive in noi… Ho viaggiato nel mio sentire oltre ogni ostacolo, dove l’uomo appare senza forma, sensazioni semplici per colmare quello che siamo… scopriremo la pace oltre l’affanno delle nostre percezioni. Dio è il mistero del pensiero umano… Nel cercare di spiegare chi sei ho abbandonato questo mondo, colui che lega nel senso della pace interiore i concetti essenziali alle componenti strutturali dell’uomo: il tempo dell’uomo, la vita e la morte, laddove la coscienza del vivere li unisce con le sensazioni della nostra esistenza. Non cercare la dimensione di quel che senti… smarrito in quel che sei ti sfuggirà dalle mani. Boeri 01/10/09 L’autore ogni 4 del mese approfondirà una frase del testo pubblicato sulla Rivista il 27 luglio 2009. La frase successivamente approfondita sarà:
Pensa se un giorno il mondo si rovesciasse: i poveri daranno la sofferenza ai ricchi, i forti diventeranno deboli e così via… Qual è il senso dell’uomo? Letto 1500 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Gian Gabriele Benedetti — 4 Gennaio 2010 @ 18:31
Tematiche forti, di grande sostanza: l’uomo, la vita, il tempo, l’anima, Dio, l’eternità… L’autore si muove attraverso ragionati approfondimenti, che pur sa non possono avere una chiara, netta, concreta conclusione esplicativa. Già da millenni la filosofia ha affrontato e dibattuto questi aspetti, che sono il fondamento e l’essenza del vivere. Ed i filosofi, a tal proposito, hanno assunto posizioni tutt’altro che univoche, a seconda dei tempi e delle correnti di pensiero. Eppure Fabio scava, soffrendo lui stesso, nel cercare più che l’ultima verità, un lume, uno spiraglio, onde capire meglio e farci riflettere.
Se si pensa al tema del tempo, alcuni scienziati sostengono addirittura che il presente non esista, perché appena pare essere è già passato. Sant’Agostino scriveva: “Che cos’è il tempo? Se nessuno me lo domanda, lo so. Se voglio spiegarlo a chi me lo domanda, non lo so più”.
Ma noi credenti sappiamo anche del tempo eterno. Lo stesso Sant’Agostino e San Tommaso sono i nostri punti di riferimento sicuri.
Ed è il tempo trascorso che si fa coerente con noi, se lo viviamo intensamente, se lo impieghiamo veramente e lo facciamo nostro, anche se esso riesce a divorare ogni cosa, tranne il ricordo ed il nostro spirito.
Ed allora, con Louis Bourdaloue, diciamo: “Non c’è nulla di più prezioso del tempo, poiché è il prezzo dell’eternità”.
Bravissimo, Fabio! Mi si scusino le mie considerazioni anche un po’ confuse, ma scritte con l’intento soprattutto di ringraziare l’autore, per farci riflettere così profondamente.
Gian Gabriele
Commento by Sonia Pastorelli — 5 Gennaio 2010 @ 14:35
‘Chi perde tempo, perde sangue’.
Grazie Fabio, aspetto sempre con impazienza le tue pubblicazioni.
Sonia
Commento by cristina — 6 Gennaio 2010 @ 13:47
in questo tempo cosi’ veloce in cui viviamo ci perdiamo oltre a cose anche noi stessi, leggendo le tue righe ho il piacere di una lettura riflessiva e appagante.Il tempo, grande amico-nemico, sta a noi cogliere il positivo di tutto cio che ci circonda, dai figli alla natura all’uomo.Bravo Fabio