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LETTERATURA: I MAESTRI: Prezzolini – Bacchelli #3/29

3 Giugno 2008

[da: Il tempo della Voce”, Longanesi & C. – Vallecchi, 1960]

Aprile 1909    

Caro Prezzolini,
dunque tu non hai avuta la mia lettera dove ti spie ­gavo l’affare del «terribile ».

 Per me eri terribile per ­ché siccome ti stimavo avevo una gran paura che un bel giorno uscisse nella Voce una noticina che mi maltrattasse, E avevo paura non della nota, ma per ­ché avrei voluto piacerti. Ma ora basta. Vedrei volen ­tieri Slataper anche solo alla stazione. Perché non dite nulla di quella scandalosa mostra del ritratto? Sono da ieri in campagna, sulle colline che avrai visto, man ­dami lettere e Voce in via Arienti 40, dove mio padre ha comprato una casa la quale è il convento di frati Godenti fondato o diretto, non so più, da Loderengo degli Andalo, figurati! Quand’hai due giorni vieni a Bologna; starai in casa mia, non avrai pensieri e ti farò vedere per bene questa città molto simpatica. Ti piace Stendhal? Io leggo adesso per la prima volta la Chartreuse. Mi pare un grand’uomo e ci sarebbe da fare un bello studio su quello che ne ha preso Tolstoi non solo per le battaglie, ma anche per quella certa fatalità morale di Pietro Bezukoff, di Andrea Bolkonski e di Natascia. Pensa a Fabrizio che cerca l’amore e intanto ha tanta lucidità negli intrighi di corte, e all’amore in dormiveglia della duchessa Sanseverina per Fabrizio.
Ha un bel dire nell’Arte Provvisoria (1909, n. 17 del 27 aprile) Cecchi contro il temperamento. Come non se ne può tener calcolo studiando un’arte come espressione della personalità dell’artista, unica vera maniera, credo? Il tuo libro1 è riboccante d’ingegno, di agilità, di acutezza, eppure, se dovessi criti ­carlo per minuto credo che non resterebbe una pagina intera. Perché la tua posizione in faccia alla vita era falsa in quanto mancava d’umanità. Io credo che un artista debba lavorare per gli uomini, magari per i posteri, ma pensare agli uomini come sono, misti di bene e di male.
In quanto poi alle tue idee, per mio conto non credo che sia giusto, cioè umano, considerare che l’arte debba essere un’apologia e non una riproduzione, sub specie vitae, semplicemente. Eri dilettante nella vita e nella morale, e più vicino, anzi credo addirittura al fianco, oltrepassato tutto il cerchio, di quell’altra specie di dilettanti che crede principio e fine dell’arte l’ara ­besco o il colore o il disegno o non so che, ma non l’uomo: πνων μέρον.

Scusa tutto il tempo che ti faccio perdere.

riccardo bacchelli

1 II libro di cui fa cenno si può supporre sia Il Sarto Spirituale

 

 

 


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1 commento

  1. Pingback by Fontan Blog » LETTERATURA: I MAESTRI: Prezzolini - Bacchelli #3/29 - Il blog degli studenti. — 5 Giugno 2008 @ 03:30

    […] EditDomjan: […]

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A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
Bart