LETTERATURA: La partita a scacchi di Mauresing
21 Novembre 2012
di Stefania Nardini
(dal “Corriere Nazionale”)
Di lui non si può dimenticare “La variante di Luneburg”, come pure “Canone inverso”, perchĂ© la capacitĂ narrativa di Paolo Mauresing resta patrimonio del lettore. Patrimonio che questa volta si arricchisce leggendo “L’ultima traversa”, pubblicato da Barbera per la collana “short”.
Ancora una volta l’autore goriziano ci trascina nel mondo degli scacchi e, come è sua consuetudine, lo libera dalla tecnica facendo traspirare l’atmosfera. La storia si svolge in un piccolo paese vicino Bolzano. Protagonista è un giovane sacerdote, Aloiz Bauer, che innome della vocazione ha giurato a se stesso che non avrebbe mai piĂą giocato a scacchi. Ma si presentano ai suoi occhi due tentazioni fatali: un oggetto, la scacchiera abbandonata in canonica, e una persona, Daniel Harwitz ,un vecchio signore che ha immolato la sua vita agli scacchi.
Aloiz viene travolto dal vizio che lo condurrĂ , al contrario, a seguire un percorso esistenziale in cui dovrĂ misurarsi con i sentimenti. Un testo ricco di sfumature, i cui personaggi si rivelano attraverso il sentiero della narrazione in un’Italia fine ottocento che rivive nei luoghi e nel fare quotidiano. L’autore rivela fin dalle prime pagine che la storia gli è stata raccontata dall’anziana proprietaria di un albergo di Bolzano. Una di quelle storie custodite nei ricordi di famiglia capaci di emozionare reinventate in letteratura. “L’ultima traversa” è davvero un gioiello. Ha il pregio della delicatezza affidata a una scrittura pulita, nitida che si presta a un messaggio: vivere secondo il coraggio delle proprie scelte. Come dire che si può trovare la felicitĂ trasformando il gioco nell’arte di stare al mondo.
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