LETTERATURA: “Legenda aurea”: San Valentino
12 Dicembre 2021
(Estratto da Jacopo da Varazze: “Legenda aurea”. Curatori e traduttori dal latino Alessandro e Lucetta Vitale Brovarone. Editore Giulio Einaudi)
La “Legenda aurea” è un’opera del XIII secolo, a cui hanno attinto molti artisti. Ancora oggi la si legge con molto interesse. Ci narra la vita di numerosi Santi, raccontando fatti che pertengono più alla leggenda che alla storia. (bdm)
Valentino fu un prete venerabile. Accadde che l’imperatore Claudio lo fece chiamare e gli chiese:
– Che cosa succede, Valentino? Perché non ti giovi della nostra amicizia e adori i nostri dèi, scacciando le tue sciocche credenze?
Gli rispose Valentino:
– Se tu conoscessi la grazia di Dio, non diresti queste cose, ma allontaneresti la tua anima dagli idoli e adoreresti il Dio che è nei cieli.
Allora un tale che stava davanti a Claudio disse:
– Che cosa vuoi dire, Valentino, sulla santità dei nostri dèi?
– Io non dico nulla, – rispose Valentino, – se non che furono degli uomini miseri e pieni di ogni impurità.
Gli chiese Claudio:
– Se Cristo è vero Dio, perché non mi dici in cosa sta la verità?
– Vero è che Cristo solo è Dio, – gli rispose Valentino, – e se crederai in lui la tua anima si salverà, lo stato si rafforzerà e ti sarà concessa vittoria su tutti i tuoi nemici.
Claudio in risposta disse ai presenti:
– Cittadini di Roma, ascoltate con quanta sapienza e saggezza parla quest’uomo.
Ma il prefetto:
– L’imperatore è stato ingannato: come potremo abbandonare ciò che abbiamo fin dall’infanzia?
A queste parole il cuore di Claudio mutò, e Valentino fu dato in custodia a un tale. Essendo stato condotto a casa di quello, disse:
– O Signore Gesù Cristo, vera luce, illumina questa casa affinché ti riconoscano come vero Dio.
Il prefetto allora disse:
– Mi stupisco che tu dica che Cristo è luce: ma certo se tu ridarai la vista a mia figlia che da molto tempo è cieca, farò qualunque cosa tu mi chiederai.
Valentino allora si mise a pregare e rese la vista alla figlia del prefetto; poi convertì tutti quelli della casa. L’imperatore lo fece decapitare. Questo accadde verso il 280.
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