LETTERATURA: PITTURA: Il Nuovo Linearismo di MAURO CRISTOFANI16 Aprile 2011 di Pedro Zingales     Rinascere alla conoscenza, dalla nausea della conoscenza; cercare la verità per vie psicologiche; alfine, giungere alla mèta in forma originale, “guardando verso l’internoâ€: ecco ciò che si propone questo artista (ndr: i suoi quadri qui). E la sua è una linea di continua tensione al limite dell’arte stessa, talvolta decisamente ai suoi margini; un’ombra inquietante di trepidazione, quasi un segreto segnale d’allarme che concerne le ragioni stesse dell’esistenza e si estende – come un’indefinibile luce di crepuscolo – trascendendo spesso le sue intenzioni di operatore sul fragile orlo che affiora, preziosa fonte di individuazione ma anche insidiosa riserva di elementi disgregatori della personalità , origine di oscuri allagamenti.     Nell’opera di Cristofani vi è certo qualcosa di difficilmente definibile che è sempre pronto a sorprenderci, ed enigmatica è l’essenza delle sue composizioni, popolate di immagini da interpretare, di complicate allegorie, di miti inusitati, di contenuti nascosti. “Erudite isterie†nutrite – da un lato – di fantasticherie solitarie, di silenziosi rapporti col mondo dei sogni e delle visioni, ma appoggiate – dall’altro – ad un’elaborazione letteraria lunga e paziente che nasce da un temperamento metodico, da assiduo lavoratore.     Nulla è più lontano dalla realtà della sua opera; egli sembra credere solo a ciò che non vede, e unicamente a quello che sente. Così le immagini create dall’artista affiorano, ambigue e volutamente misteriose, sottilmente conturbanti, dalla vaga nebbia del mondo dei sogni, dall’indistinto abbandono dei sensi, per portare un messaggio di indeterminata spiritualità . Per il suo scopo, Mauro attinge liberamente alle leggende e alla mitologia, cercando soprattutto materia allegorica da elaborare preziosamente per istoriare l’eterno conflitto fra il Bene e il Male, la catarsi della poesia e dell’ispirazione sulle oscure forze delle tentazioni sotterranee. Un materiale letterario composito e ricco di scorie, immerso nel crogiolo dei sentimenti e degli istinti, dove il peccato s’insinua subdolamente nell’ideale e l’ideale nel peccato.     Altrettanto ricca e composita è la sua cultura figurativa; un magazzino eterogeneo ove si accatastano le curiosità dell’esotismo, suppellettili di imperi declinanti, frammenti di un Medioevo e di un Rinascimento mediati dall’immaginazione, oltre ai ricordi delle lunghe visite nei musei di tutto il mondo fra i resti delle antiche civiltà egizie, mesopotamiche e orientali. E nel laboratorio segreto della sua anima, nutrita di remote letture e di sogni, le allegorie si accumulano e si elaborano in un paziente lavoro di concrezione, in una simbiosi fra letteratura e pittura che rinnova l’antico principio romantico dell’unità d’espressione fra arte e poesia. Così la fantasia e il sogno diventano un’amplificazione della vita stessa; la nebulosa, inafferrabile occasione per indagare le ragioni più intime del proprio essere, il segreto delle sue origini, e i suoi fini.     Ma nell’eleganza di forme e colori s’insinua il germe di una profonda tristezza che si finge beatitudine, una disperata malinconia che simula imperturbabilità , un malessere che cerca di dimenticarsi in “chimeriche delizie†fra le pareti intonate ai suoi quadri arancione, “quel colore irritante e morboso, dagli splendori fittizi, dalle acide febbriâ€. Letto 1758 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||