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LIBRI IN USCITA: Flavio Bartolozzi: “UN SEGNO PER LA PACE-I disastri della guerra”

13 Luglio 2011

UN SEGNO PER LA PACE
I Disastri della Guerra
“Il sonno della ragione genera mostriâ€
Francisco Goya

Disegni di Flavio Bartolozzi
Foto di Duccio Bartolozzi

Flavio Bartolozzi e Goya: per una poetica della nonviolenza

Pochi uomini oggigiorno, forti delle loro convinzioni, riescono a trasmettere la loro passione per le piccole e grandi cose della storia e della cultura della nostra società. Uno di questi è Flavio Bartolozzi, artista, operatore ed educatore alla Pace, che l’Istituto Storico per la Resistenza e della Società Contemporanea di Pistoia insieme al Centro Culturale “Il Tempio†di Pistoia hanno voluto omaggiare, pubblicando in questi giorni il libro (testo bifronte Italiano-inglese, I.S.R.Pt Editore, giugno 2011) “Un Segno per la Pace – Il sonno della Ragione genera mostriâ€, su alcuni dei suoi oltre 100 disegni dedicati a Goya.  Ad esso hanno contribuito, con i loro scritti e poesie, molti uomini di cultura italiani e stranieri fra i quali lo stesso Presidente Roberto Barontini dell’Istituto Storico per la Resistenza, il suo vice F. Giannelli, i letterati   F. Belluomini, Roberto Carifi,   Serge Lecomte, J. Charles Vegliante, il semiologo A. Brissoni, l’artista newyorkese P. Russotto e l’altro artista umanista americano Robert Godfrey. Il libro dice lo stesso artista segna […] il lungo percorso di “Rinascita†al mondo[…] di chi come lui ha voluto e saputo prendere le distanze dalla violenza, rafforzandosi nella convinzione che il diritto alla vita e il rispetto dell’altro siano alla base della convivenza civile. In quei disegni, dedicati a “Los desastres de la guerra†di Goya, tutti volutamente in bianco e nero, dice il Presidente Barontini, Flavio ha espresso la volontà di […]tener vivo il ricordo di chi ha sofferto per difendere la libertà e la giustizia[…]: le vittime del nostro Risorgimento quali i Martiri di Belfiore come quelle della Resistenza: Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto, le Foibe, i campi di concentramento. Un antico dolore personale l’ha guidato, l’eccidio nazista di cinque persone avvenuto in Piazza San Lorenzo a Pistoia il 12 settembre 1943, fra le quali la nonna paterna Maria Tasselli. Egli lo ha condiviso con migliaia di persone dedicando ben tre   monumenti alle vittime dei regimi   e della   guerra: Monumento ai Caduti di Piazza San Lorenzo a Pistoia,   Monumento per la Pace-Villa Voger a Firenze e quello realizzato con i suoi allievi del Liceo Artistico G. Michelucci di Firenze e donato al Museo di Auschwitz. A tal proposito Giannelli guarda al passato per riflettere su alcuni fatti recenti e ricorda quanto, il famoso “adagia†di Vegezio “Si vis pacem, para bellumâ€, contestato già da Erasmo, mostri   tutta la sua incongruità con la realtà storica. “La violenza genera violenza†e non la Pace diceva Gandhi. La controprova? Più di 30 focolai di guerra nel mondo, altro che guerra globale! Le violente e sanguinose repressioni a danno dei   popoli inermi che chiedono giustizia e indipendenza da regimi autoritari e violenti (Birmania , Tibet, Libia, Cecenia etc). Emblematica è la foto dei monaci buddhisti Birmani che durante il “Khorra†  tengono la ciotola nera rovesciata in segno di rifiuto della “elemosina macchiata†dei soldati buddhisti  al servizio del regime. Per questo fra i vari scritti si rileva un fattore comune: le opere di Flavio, sono purtroppo così attuali, perché esse ci comunicano che la guerra e la pace sono espressione di un’unica natura umana, e che oggi ancor più di ieri urge assumere una posizione nettamente nonviolenta per mezzo della forza espressiva di contrasto, aprendo il viatico all’indignazione civile e umana. Quelle immagini così forti battono sul cuore dell’uomo, tanto che “…Dal sommo della paura nasce una speranza, un lume di consenso dell’uomo e delle cose…â€(C. Levi “Paura della libertàâ€, 1946). L’arte di Flavio Bartolozzi è l’annuncio dell’amoroso sorgere di una pittura senza terrore, di una cultura senza più “Paura della libertà†.


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A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
Bart