Libri, leggende, informazioni sulla città di LuccaBenvenutoWelcome
 
Rivista d'arte Parliamone
La scampanata, il romanzo di Bartolomeo Di Monaco trasformato in testo teatrale, qui per chi volesse rappresentarlo.

MUSICA: Giovanni Gastone Boccherini

27 Luglio 2008

di Stelvio Mestrovich

[Alcune pubblicazioni di Stelvio Mestrovich: “Appunti di archeologia musicale”, Pagnini, 2002, “Il caso Palinuro”, Pagnini, 2003, “Venezia rosso sangue”, Flaccovio, 2004, “Delitto in casa Goldoni”, Carabba, 2007]  

La famiglia Boccherini è documentata per la prima volta nella seconda metà del Seicento, ma il primo membro che si è dedicato alla musica è stato il padre di Luigi Boccherini, Leopoldo (1713-1766), valido suonatore di contrabbasso e violoncello, e contrabbassista soprannumerario della Cappella Statale Lucchese. Grazie a Leopoldo, tutti i figli furono avviati alla musica o ad arti ad esse connesse.

Maria Ester (1740), la primogenita di Leopoldo, intraprese precocemente la carriera di ballerina, ricoprendo il ruolo di prima ballerina in Italia e nei teatri viennesi. Verso la fine del 1762 sposò il ballerino e coreografo Onorato Viganò (1739-1811) ed il loro primo figlio, Salvatore (1769-1821) diverrà uno dei più noti ballerini e coreografi del primo Ottocento, per il quale lo stesso L.v.Beethoven creò la mitica musica del balletto “Le creature di Prometeo”.

Le ultime due figlie, Anna Matilde (1746) e Riccarda Gonzaga (1748), intrapresero la carriera di ballerine a Vienna. Riccarda si distinse anche come cantante lirica.

Giovanni Gastone Boccherini (1739), accompagnato dalle sorelle Maria Ester e Anna Matilde, raggiunse il fratello Luigi a Vienna nel 1757. Era impegnato in una serie di balletti alla Corte Imperiale. Ma la sua fortuna fu un’altra: l’incontro con Antonio Salieri.

Ballerino, poeta di teatro, e, dal 1772, già supervisore degli allestimenti operistici al Burgtheater, Gastone Boccherini divenne il librettista privilegiato del compositore legnaghese.

Il primo successo, i due, lo ottennero con l’opera “Le donne letterate”, ben accolta nel gennaio 1770.

Ignaz von Mosel, il biografo più accreditato di Salieri, fece un divertente resoconto di quella esperienza, anche se a noi è pervenuta soltanto la traduzione italiana di uno scritto tedesco. L’opera buffa fu scritta da Boccherini, aiutato in questo da Calzabigi, per il maestro Florian Gassmann, ma fu proprio il poeta livornese (che attuò con Gluck la riforma del melodramma con l’Orfeo ed Euridice) a consigliare il librettista lucchese di affidarla a Salieri.

Lei faccia le sue osservazioni e se c’è qualcosa da cambiare, modificheremo il testo assieme“, così si accomiatò accomodante Gastone Boccherini da Salieri.

La Compagnia dell’Opera Italiana rappresentò l’opera al Burgtheater e “Le donne letterate”, libretto del signor Gastone Boccherini, musica del signor Antonio Salieri, primo lavoro di entrambi, fu accolta con successo.

Gastone Boccherini, che si avvalse del giudizio positivo accordato all’opera da professionisti, quali Calzabigi, Gluck e Scarlatti, scrisse altri testi per Antonio Salieri. Lavorò con Gassmann e con J. Haydn.

Ma non fu soltanto librettista.

Continuò a danzare, a cantare, a suonare il violino, a comporre, a creare scenografie teatrali.

Estroso, mezzo avventuriero, venditore ambulante d’arte, il fratello di Luigi Boccherini non disdegnò niente: si affidò al suo fiuto e al suo talento, nonché alle capacità naturali per sopravvivere e ci riuscì perfettamente.

Dopo “Le donne letterate”, seguirono i lavori “L’amore innocente”, “Don Chisciotte alle nozze di Gamace”, raggiungendo il massimo trionfo con “La secchia rapita”, “La fiera di Venezia”, tutte musicate da Salieri.

Ne “La fiera di Venezia” azzeccò pure le scenografie, riproducenti vedute bellissime della città lagunare. Basterebbe immaginare l’effetto che provocò sul pubblico una marcia di marinai, inneggiante alla coppia nobile della commedia, che partiva per la Dalmazia.

Ne “La secchia rapita”, liberamente tratta dal capolavoro di Alessandro Tassoni, Boccherini satireggiò a suo piacere. Le sue burle furono graffianti, demolirono i recitativi in stile eroico.

Dopo, il silenzio e la dimenticanza.

Giovanni Gastone Boccherini sparì dalla scena, colpito dal morbo dell’oblìo, che tante vittime ha mietuto dopo il Settecento e sino a oggi: Sarti, Anfossi, Bertati, Calzabigi, Guglielmi, Piccinni, Dotti, Casti e altri ancora.


Letto 2950 volte.


1 commento

  1. Pingback by MUSICA: Giovanni Gastone Boccherini | Midi Blog — 27 Luglio 2008 @ 06:28

    […] Giovanni Gastone Boccherini Archiviato in: Midi — Luglio 27, 2008 @ 8:12 am Daniele Simonin: La famiglia Boccherini è documentata per la prima volta nella seconda metà del Seicento, ma il […]

RSS feed for comments on this post.

Sorry, the comment form is closed at this time.

A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
Bart