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Prepariamoci già al referendum costituzionale

1 Aprile 2010

Con mio fratello Mario, stamani ho chiacchierato di politica, ci succede ormai sempre più spesso. Da qualche mese abbiamo deciso di metterci la faccia, come si dice, per arrivare a cambiare questo Stato i cui piedi, logorati dalle esigenze moderne, sono diventati d’argilla.

Siamo convinti, mio fratello ed io, che gli elettori abbiano fatto piazza pulita, liberando il premier dal gossip, dalla magistratura politicizzata, dall’opposizione che già ne celebrava i funerali, chiedendo però in cambio le riforme.

Una sfida che mi pare Berlusconi abbia già raccolto stando a quanto riporta l’Ansa (e anche qui).

I nemici di Berlusconi dovranno rassegnarsi, perciò, alla nascita di un nuovo Stato che porterà il suo nome chi sa per quanti anni, perpetuandone la memoria a dispetto dei denigratori e dei calunniatori.

Pensate: i loro figli studieranno a scuola che il nuovo Stato ha visto tra i suoi più accaniti e risoluti fondatori Silvio Berlusconi.

Può Silvio Berlusconi lasciarsi sfuggire un’occasione simile? Diventerà l’incubo notturno dei vari Travaglio, Bersani, Di Pietro (che sta astutamente moderando il suo linguaggio), Casini, Scalfari, Santoro & C. i quali, nell’ascoltare figli o nipoti che si ripassano la Storia, li sentiranno scandire il nome del loro nemico quale fondatore dell’Italia moderna.

Ho già scritto che l’opposizione non è in grado di portare alcun contributo alla riforma dello Stato. Non perché magari non voglia, ma proprio perché non è nel suo dna. Se le affidate di costruire uno Stato sull’esempio della Cina, di Cuba, della Russia, in quattro e quattr’otto vi stendono Costituzione e leggi attuative. Ma di più e di meglio non sanno fare.

L’opposizione proporrà di istituire commissioni bicamerali, assemblee costituenti, questo sì: è maestra nel costruire trappole simili e nel farle durare all’infinito.

Mi avvertiva mio fratello, stamani: Stai attento, appena senti parlare di commissione bicamerale o di assemblee costituenti, mettiti in guardia. Se Berlusconi ci casca, è finita. Andremo avanti per un pezzo con questa prima Repubblica, anzi non ce la leveremo più di torno. Perché quando Berlusconi si sarà ritirato dalla politica, nessuno parlerà più di riforme.

Ma voglio credere che Berlusconi si sia ben corazzato per non cedere a queste lusinghe. E do per scontato che non cadrà nella trappola. Il 2013, ossia l’anno della fine della legislatura, non è poi così lontano. Bisogna cominciare perciò subito. Non c’è un minuto da perdere.

Secondo me, bisognerà sin d’ora mettere in conto che non si potrà avere la maggioranza qualificata per modificare il nostro Stato. L’opposizione è disposta a concedere solo palliativi inutili, cercando di irretirci in una discussione infinita. La strada è segnata: bisogna approvare la riforma a maggioranza e poi sottoporla al referendum.
Sono sicuro che questa volta gli elettori la confermeranno. Non dobbiamo aver paura del referendum.

Ma il pericolo maggiore per la maggioranza non sta, secondo me, nel tentativo dell’opposizione di boicottare la riforma in tutti i modi possibili. La maggioranza può superare l’ostacolo andando avanti per la sua strada.

Il pericolo più insidioso è invece al suo interno, e viene da Fini e dai suoi fedelissimi che gli hanno dato in affitto il proprio cervello.

Questi faranno di tutto per ostacolare le decisioni all’interno degli organi deliberanti, cercheranno ossia di fermare la macchina.

È contro questo pericolo che bisognerà attrezzarsi per tempo, e se necessario venire subito, entro le prossime due o tre settimane, alla resa dei conti.

E ora permettetemi di chiudere riportando la parte finale del proclama di Armando Diaz del 4 novembre 1918. Non vi sembra che si attagli perfettamente a quanto è successo nell’arena politica?

L’ESERCITO AUSTRO-UNGARICO (sostituisci con DELL’OPPOSIZONE) E’ ANNIENTATO: ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME NELL’ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI E NELL’INSEGUIMENTO HA PERDUTO QUANTITA’ INGENTISSIME DI MATERIALE DI OGNI SORTA E PRESSOCHE PER INTERO I SUOI MAGAZZINI E I DEPOSITI: HA LASCIATO FINORA NELLE NOSTRE MANI TRECENTOMILA PRIGIONIERI CON INTERI STATI MAGGIORI E NON MENO DI CINQUEMILA CANNONI.

I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIU’ POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E SENZA SPERANZA LE VALLI CHE AVEVANO DISCESO CON ORGOGLIOSA SICUREZZA.

COMANDO SUPREMO

GENERALE DIAZ (sostituisci con SILVIO BERLUSCONI)

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3 Comments

  1. Commento by Ambra Biagioni — 1 Aprile 2010 @ 21:32

    Intanto questo è il primo intervento di Violante

  2. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 1 Aprile 2010 @ 22:55

    Si sa che la sinistra è contraria. Le va bene così, e cioè che in Italia i governi si possano cambiare senza tornare agli elettori, considerati utili idioti.

    Questa volta, penso che gli elettori premierebbero l’elezione diretta del premier

  3. Commento by Ambra Biagioni — 1 Aprile 2010 @ 23:22

    Ce la faremo Bart e Mario, ce la faremo per un insieme di cose che non riesco a raccontare, ma le mie sensazioni nascono sempre dai fatti, i più piccoli, non quelli clamorosi.

    Io   sono di quelle che “quanto più fuoco vedo meno mi scaldo”, ma non dimentico mai che “poca favilla gra foco seconda”.

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