STORIA: Antichi e nuovi rottamatori16 Luglio 2013 di Costanza Caredio Sappiamo che l’impero assiro praticò nei due-tre secoli del suo dominio (900-600 a.C.) una politica di guerra totale: deportazioni, stermini di massa, desertificazione del territorio, torture e mutilazioni: questa politica fu ampiamente pubblicizzata all’epoca, con l’intento di intimidire i nemici e spianare la via per l’impero universale.Esso avrebbe compreso il dominio del Mediterraneo dove erano giĂ piazzate le sue colonie: Tiro nella Fenicia, la Giudea, Cartagine e Elefantina, avamposto militare nel Basso Egitto. Sappiamo che l’impero assiro fu abbattuto dai Medi e sostituito con i Persiani e nel tempo fu consegnato volentieri all’oblìo sino alla resurrezione delle vittime in forma di tavolette decifrate nell’ultimo secolo.nel territorio della Siria e della Mesopotamia. L’invasione dei Persiani, eredi dell’impero assiro, fu arrestata dai Greci e dai Macedoni, ma il Medio Oriente, le isole della Ionia, l’Asia Minore, rimasero nella zona di influenza babilonese.Qui riscontriamo le prime scuole di filosofia, lo studio delle idee, delle parole, delle forme astratte, dei numeri-divinitĂ .Gli Stoici, i Sofisti, gli Epicurei, i Cinici si danno però come compito primario la critica interna alle loro cittĂ : essi ridicolizzano l’Olimpo, il vecchio sistema di equilibri, considerano il mito che era espressione della cultura sia popolare sia medio alta, confuso e favolistico. Preparavano anche essi la distruzione dei templi, dei simboli, delle biblioteche, dei riti, delle regole di guerra e pace e quant’altro la mente del popolo era riuscita a fissare e tramandare nei secoli. Letto 1119 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||