STORIA: Carnefici e Vittime27 Novembre 2013 di Costanza Caredio “Nel caotico cinquantennio 235-284 d.C.a Roma si succedettero ben 20 imperatori, 18 dei quali perirono di morte violenta, uno prigioniero di guerra e uno vittima della peste…Guerre civili ed usurpazioni si susseguirono da Massimino Trace a Diocleziano e vi si accompagnò una serie rovinosa di invasioni straniere e di attacchi lungo i confini. I Franchi e altre tribù germaniche devastarono a più riprese la Gallia, facendosi strada col ferro e col fuoco sino in Spagna; gli Alemanni e gli Iutungi marciarono sull’Italia, mentre le scorrerie dei Carpi desolavano la Dacia e la Mesia; gli Eruli dilagarono in Tracia e in Grecia; i Goti varcarono il mare per mettere a sacco l’Asia Minore; la Persia dei Sassanidi occupò la Cilicia, la Cappadocia e la Siria; Palmira provocò la secessione dell’Egitto, nomadi mauri e blemmidi misero a dura prova l’Africa settentrionale. Atene, Antiochia e Alessandria caddero in mani nemiche, Parigi e Terragona vennero date alle fiamme”.(P.Anderson. Dall’antichità al Feudalesimo) Sembrò la fine della civiltà greco-romana. Tra i provvedimenti che l’imperatore ritenne necessari, ci fu la verifica della lealtà dei Cristiani, specie quelli vicini ai confini orientali come l’Egitto, termine delle vie carovaniere e dove era difficile distinguere tra ribelli, monaci e eremiti. Diocleziano riuscì a riorganizzare l’esercito, difendere i confini, acquistare tempo per una soluzione di compromesso, tuttavia nella storiografia religiosa è bollato come “persecutore,” dannato e destinato a morte violenta e indegna: “si lasciò morire dall’angoscia e dalla fame”(Lattanzio). Letto 1503 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||