STORIA: Lo scontro Copti-Mossulmani
18 Ottobre 2011
di Costanza Caredio
La storia dei Copti è interessante, anche perché rimette al centro dell’attenzione l’Egitto dell’epoca di Ipazia e presenta gli stessi protagonisti: Greci, Romani , Egiziani, a parti rovesciate.
Non più i Parabolani , monaci fanatici e scatenati che martirizzano la celebre matematica greca, ma soldati romani altrettanto feroci che portano al supplizio la vergine copta Apollonia, preparandole il rogo , sul quale la donna, torturata, si precipita (Eusebio di Cesarea).
Il quadro politico dei secoli III, IV,V d.C. vede l’Impero in difficoltà , ma da sempre l’Egitto provincia imperiale dove i senatori non potevano mettere piede, era una regione difficile. Alessandria aveva una popolazione multietnica, greca, ebraica, egiziana, in perpetuo conflitto ;poteva inoltre bloccare i rifornimenti di grano per l’Italia e nello stesso modo le città a sud del Nilo potevano impadronirsi delle carovane provenienti dalla Mesopotamia, cariche di spezie, ma eventualmente, anche di armi. Copto era un importante centro carovaniero a nord di Tebe; fu distrutta da Diocleziano nel 292 perché in rivolta. I Copti organizzarono la resistenza nel deserto con un programma di rifiuto di pagare le tasse sia a Roma che a Bisanzio e di evitare il servizio militare. Scelsero una loro forma di Cristianesimo monofisita e fecero del monachesimo, del pacifismo, della non violenza il cuore della loro fede.
Però non furono in grado di opporsi nel 639 al generale diplomatico Amr ibn al-As che invase il paese con 4000 cavalieri. Pressoché senza combattere egli ottenne dall’Egitto la resa,il pagamento di un tributo e l’allontanamento della guarnigione bizantina. Di lì gli Arabi partirono alla conquista del Mediterraneo.
La resa militare anticipò quella culturale. I Copti conservarono il loro Cristianesimo, ma non furono in grado di reagire alla marea islamica.
Essi hanno ora strutture in Italia, circa 50000 fedeli e due vescovi (Wikipedia) e i loro correligionari saranno certo benvenuti come rifugiati. Allora si pone il problema :pace fatta con l’antico avversario, la Roma dei Cesari? Non vorremmo andassero ad alimentare progetti di millenaria vendetta o a ingrossare le fila dei critici nostrani.
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