STORIA: Mediterraneo
13 Marzo 2012
di Costanza Caredio
Il Mediterraneo è tutto Grecia e i protagonisti delle primavere arabe dovrebbero rendersene conto: o abbracciano l’Islam radicale, che però è tagliato fuori dalla modernità o riscoprono le loro radici comuni preislamiche, agricole e commerciali.
La Siria è ora sotto attacco: regione ricca, luogo di eventi e personaggi memorabili, ma la sua parte costiera, di origine semita è servita da terminal alle ambizioni asiatiche degli smisurati imperi orientali, assiri, babilonesi, medi, persiani e poi islamici, nomadi e predatori. Territorio di memorie storiche incancellabili. Da Tiro fuggì Didone, per costruire un proprio regno a Cartagine , ostacolata dal fratello Pigmalione: personaggi rielaborati nel mito e poi passati nel nostro immaginario. La longa manus della Persia volse a proprio favore le città della costa ionica e così Artemisia e il padre Mauso si allearono a Serse per distruggere la libertà greca: ma Artemisia è ricordata come eroina positiva e Mauso ha dato il suo nome ai nostri monumenti funebri. Poi i Macedoni scesero dalle loro montagne decisi a vendicare gli oltraggi persiani e le città distrutte e Alessandro piombò su Persepoli, saccheggiandola e incendiandola, degna vendetta alla dissacrazione dei santuari greci. L’Oriente, pacificato dai generali macedoni (i Diadochi) ci ha lasciato un grandioso libro di racconti, storia, ammonimenti ,saggezza: la Bibbia.
Roma fu generosa con le donne regali siriane. La famiglia semitica dei Severi regnò a Roma e tentò un compromesso imperiale elargendo cittadinanza e tasse globali (Caracalla 212 d.C.) mentre ad Antiochia il Cristianesimo preparava la sua rivincita e il compromesso costantiniano. Più vicino a noi ricordiamo i Massoni scozzesi del ‘700 che scelsero Iram, re di Tiro, alleato di Salomone , livellatore-costruttore come loro modello. E’ possibile eliminare dalla nostra memoria questo passato? Non c’è alternativsa alla pacificazione del Mediterraneo.
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