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STORIA: Taide, la fille de joie

30 Marzo 2013

di Costanza Caredio

Persepoli 330 a.C. reggia di Dario sconfitto da Alessandro Magno e ucciso da Besso, satrapo della Battriana (Afganistan).
Alessandro, vincitore a Isso dove aveva catturato il tesoro del re, la sua famiglia, i suoi eunuchi e le sue 360 concubine, si rilassava a banchetto con le cortigiane. “Una di esse, Taide, ubriaca, disse al re che avrebbe acquistato grandissimo favore presso tutti i Greci, se avesse fatto incendiare la reggia del re di Persia: questo si aspettavano coloro le cui città erano state distrutte dai barbari…Tale proposta di così grave importanza, fu approvata. Il re stesso fu, non solo desideroso, ma anche impaziente di eseguirla. Tutti, riscaldati dal vino, si alzarono per incendiare quella città che, armati, avevano risparmiato. Il palazzo era quasi tutto di cedro, il legno prese fuoco rapidamente… Questa fine ebbe la capitale di tutto l’Oriente, dalla quale, prima, tanti popoli ricevevano le leggi, patria di tanti re, un tempo terrore della Grecia; quella che aveva preparato una flotta di 1000 navi e enormi eserciti con cui aveva sommerso l’Europa; quella che aveva costruito un ponte sul mare, che aveva scavato gallerie sotto i monti per far passare le acque.
Partito 4 anni prima dalla Macedonia, Alessandro aveva già utilizzato 30.000 muli per portare via l’oro, aveva liberato 4000 prigionieri greci ai quali erano stati amputati i piedi, le mani, le orecchie, marchiati a fuoco e fatti oggetto di scherno. Disseminò l’enorme territorio conquistato di città che non avranno futuro in mezzo a tribù semi nomadi e sposò la figlia di Dario per dare inizio a una dinastia.
Ma alla sua morte, avvenuta a Babilonia pochi anni dopo, il suo progetto di unificare i popoli orientali sotto la guida illuminata della Grecia, crollò come un castello di sabbia. La famiglia sua e di Dario, furono sterminate, i generali macedoni si divisero il grande territorio e lo governarono con realismo e moderazione dando vita alla civiltà ellenistica.Taide passò in Egitto ad allietare la corte dei Tolomei.

(Tratto da: Curzio Rufo,Storia di Alessandro Magno)


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Bart