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VARIE: Cicchitto li mette con le spalle al muro

25 Luglio 2020

di Bartolomeo Di Monaco

Per quelli come me che quei tempi li hanno vissuti, libri come questo che sto leggendo di Fabrizio Cicchitto, “L’uso politico della giustizia”, sono un toccasana, perché rievocano fatti e posizioni politiche che si è cercato di nascondere e far dimenticare.
Fabrizio Cicchitto fu un esponente del PSI e addentro ai fatti che stavano accadendo. Mostra con dovizia di particolari i voltafaccia e le macchinazioni di tanta parte della politica, avvalendosi di una magistratura sempre più politicizzata.
Riporto due brani credo utili a tanti che, più giovani, non sanno come sono andate le cose. Mi è piaciuto apprendere che Ilda Boccassini, “la rossa”, che non ho mai apprezzato per il suo accanimento contro Silvio Berlusconi, abbia saputo difendere Giovanni Falcone, quando da parte di tanti (di sinistra, in specie) cercavano di isolarlo.
Tutti ora sono con Falcone, ma a quei tempi… Cicchitto li smaschera e li mette con le spalle al muro.

“Nel corso di una seduta del Csm, parafrasando Leoluca Orlando, che aveva definito il «sospetto » come «l’anticamera della verità », Falcone rispose con queste parole: «Il Csm è diventato una struttura da cui il magistrato si deve guardare e che rappresenta solo un luogo di lotta politica… quanti danni deve produrre ancora la politicizzazione della magistratura… Non si può investire tutto e tutti nella cultura del sospetto, la cultura del sospetto non è l’anticamera della verità ma l’anticamera del khomeinismo ».”.

“La maggioranza del Csm preferì Agostino Cordova a Giovanni Falcone per la carica di procuratore antimafia. Questo era il rapporto autentico fra Falcone e l’area giustizialista della magistratura che poi, insieme agli esponenti dei Ds, ha fatto di tutto per «riappropriarsi » della memoria di «Giovanni » dopo il suo assassinio: operazione che provocò la clamorosa reazione di Ilda Boccassini che, fra gli altri, attaccò anche Gherardo Colombo: «Anche voi avete fatto morire Falcone con la vostra indifferenza, le vostre critiche… Voi che diffidate di lui… Due mesi fa ero a Salerno in un’assemblea dell’Anm. Non dimenticherò quel giorno. Le parole più gentili erano queste: Falcone si è venduto al potere politico… E tu, Gherardo Colombo, tu che diffidavi di Giovanni, che sei andato a fare al suo funerale? L’ultima ingiustizia l’ha subita proprio da voi di Milano, gli avete mandato una rogatoria per la Svizzera senza gli allegati. Mi telefonò quel giorno, e mi disse: “Che tristezza, non si fidano del direttore degli Affari penali” »”.


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A chi dovesse inviarmi propri libri, non ne assicuro la lettura e la recensione, anche per mancanza di tempo. Così pure vi prego di non invitarmi a convegni o presentazioni di libri. Ho problemi di sordità. Chiedo scusa.
Bart