|  LIBRI IN USCITA: Progedit – aprile 201111 Maggio 2011 Progedit srl Via De Cesare, 15 70122 Bari tel 080/5230627 fax 080/5237648 www.progedit.com info@progedit.com Cari amici, segnaliamo le novità e le ristampe di aprile 2011 della Progedit editore. Vi ricordiamo che tutto il nostro catalogo è in rete sul sito www.progedit.com, dal quale è possibile ordinare ogni titolo anche con carte di credito. | | Patrizia Calefato | | | | Metamorfosi della scrittura Dalla pagina al web | | Collana: Culture Segni Comunicazione | | | | 2011, pp. 128, € 16.00 ISBN: 978-88-6194-103-8 | | Il libro Questo libro esplora il tema della scrittura, intesa non semplicemente come “trascrizione” di lettere e parole su una pagina, ma in un senso ancora più ampio, quale complesso lavoro di “incisione” di segni nel mondo, attraverso le svariate forme che la comunicazione va assumendo nella nostra epoca. Il libro parte dalla riflessione su come siano cambiati e cambino i concetti di creatività, autoralità, lavoro linguistico, libro, in particolar modo nell’era tecnologica, e come da questi si generi un’idea di scrittura di cui sono le tecnologie stesse a mostrare la complessità. Viene quindi proposta una interpretazione socio-semiotica delle composite scritture del web che hanno ridefinito i confini e le forme della testualità. La scrittura finisce così per il dispiegare a pieno le sue metamorfosi nei discorsi sociali, alcuni dei quali – in particolare dalla pubblicità, al turismo, al cibo, alla comunicazione politica – vengono analizzati. Scrittura e corpo mostrano, infine, alcuni nuovi aspetti del loro eterno intersecarsi e significarsi reciproco, in abiti come la moda, la fotografia, il linguaggio verbale. | | L’autore Patrizia Calefato è professore associato nell’Università degli studi di Bari Aldo Moro, dove insegna Sociolinguistica e Linguistica informatica. È affiliated professor nell’Università di Stoccolma, Centro di Fashion Studies. Fa parte dei Comitati scientifici di riviste italiane e internazionali, tra cui: “Fashion Theory” (Oxford); “Lectora” (Barcelona). Tra le sue ultime pubblicazioni, ricordiamo “Body and Beauty”, in “Berg Encyclopedia of World Dress and Fashion”, J. B. Eicher ed., Berg, Oxford 2010; “Gli intramontabili”, Meltemi, Roma 2009; “Mass moda”, Meltemi, Roma 2007; per i nostri tipi, ha curato “Il piacere del ritorno” (con Maria Rosaria Dagostino, Bari 2007). |
| | Angelo Moscariello | | | | Cinema e pittura Dall’effetto-cinema nell’arte figurativa alla “cinepittura digitale” | | Collana: Arti, musica, spettacolo | | | | 2011, pp. 152, € 20.00 ISBN: 978-88-6194-102-1 | | Il libro Ma è nata prima la pittura o il cinema? Per secoli la grande pittura del passato ha “chiamato” il cinema che ancora non esisteva. Oggi è invece il cinema che guarda alla pittura attraverso quella che appare essere la sua odierna forma di “cinepittura digitale” (Lynch, Greenaway, Rohmer, Cameron ecc.). Insomma, oggi il cinema “produce” pittura e non si limita più soltanto a riprodurla come accadeva in passato. Dai fondali dipinti in stile espressionista da Weine per il “Gabinetto del dottor Caligari” fino all’universo del pianeta Pandora interamente creato in digitale da Cameron per “Avatar”, il percorso di (ri)avvicinamento del cinema alla pittura va avanti verso una sintesi figurativa tra due arti della visione mai sperimentata prima. Di questo doppio percorso vuole rendere conto questo libro che, accostando con meticolosa ricerca fotogrammi di film e dipinti dell’arte canonica di ogni tempo, impianta e sperimenta una lettura “cinematografica” della pittura del passato e, nel contempo, un discorso sull’odierno cinema che non è più “foto-riproduttivo” ma si qualifica come nuova forma di pittura digitale. | | L’autore Critico e saggista, ha collaborato, tra l’altro, alla rivista diretta da Ignazio Silone “Tempo presente” e a “Filmcritica”. Attualmente tiene un corso di Storia e Critica del Cinema presso l’Università degli Studi dell’Aquila e cura cicli di seminari presso la III Università di Roma. Ha pubblicato: “Il Cinema di Godard” (Partisan, Roma, 1970); “Claude Chabrol” (La Nuova Italia, Firenze, 1975); “Cinema e/o Letteratura” (Pitagora, Bologna, 1981; rist. 1994); “Come si guarda un film” (Laterza, Bari, 1982, tradotto anche in portoghese); “Le figure del cinema” (Pitagora, 1983); “Il Cinema poesia” (La Lanterna Magica, 1992); “Poeti al cinema” (Pitagora, Bologna, 1996); “Come si gira un film” (Editori Riuniti, Roma 1998); “l’Immagine Equivalente” (Pitagora, Bologna, 2005); “Colpi di cinema” (Roma, 2006) e “Horror” (Milano, 2008). |
| | Giampaolo Busso | | | | L’economia della crisi Profitti, finanza, povertà | | Collana: Reti | | | | 2011, pp. 136, € 18.00 ISBN: 978-88-6194-105-2 | | Il libro Come siamo passati dalla crisi economica a uno stato costante di economia della crisi? Da anni si parla della crisi economica, ovvero del rallentamento della capacità dell’economia capitalista di saper produrre nuova ricchezza reale nonostante la forza d’urto rappresentata da paesi quali la Cina e l’India. Questo libro, invece, guarda alla “economia della crisi”, individuandone la sua radice finanziaria e cercando di illustrare come la distribuzione del reddito su scala mondiale stia andando incontro a una polarizzazione a favore del capitale e delle rendite finanziarie in una misura senza precedenti. I bilanci delle multinazionali e delle banche d’affari che monopolizzano i mercati finanziari scoppiano di utili, mentre aumenta ogni giorno il numero di coloro che vivono sulla linea e anche al di sotto della linea della povertà. Il neoliberismo ha trionfato nei paesi occidentali soprattutto grazie alla resa incondizionata delle forze della sinistra e all’indebolimento del movimento sindacale. “L’economia della crisi” fa così precipitare nella insicurezza esistenziale ceti sociali che per quasi un secolo avevano vissuto in un dignitoso benessere, taglia i livelli di Welfare che i lavoratori avevano saputo conquistare, rende quasi impossibile la competitività delle piccole imprese. Nel governo liberista della globalizzazione l’Europa gioca un ruolo fondamentale e sta diventando la parte di mondo dove la dittatura del capitale pone in discussione i diritti elementari di coloro che appartengono alle classi più deboli. Dinanzi a un siffatto scenario sociale, ma anche alla luce delle contraddizioni che comunque esistono all’interno del sistema capitalista, una nuova sinistra, che senza vergognarsi delle sue radici sappia leggere quello che accade oggi, avrebbe tanto da dire e tanto da fare. | | L’autore Giampaolo Busso (Conversano, 1951) da molti anni ricopre incarichi di amministrazione e di direzione in diverse entità operative nell’ambito dell’intermediazione creditizia e finanziaria. È anche autore di pubblicazioni e di testi riguardanti l’innovazione finanziaria e la quantificazione del rischio. In particolare, negli ultimi anni ha curato la elaborazione di un modello innovativo per la stima della probabilità di insolvenza e per il rating del rischio di credito. |
| | Jolanta U. GrÄ™bowiec Baffoni | | | | Senza carro armato, né fucile Libertà, resistenza, formazione a cura di Giuseppe Annacontini | | Collana: Pedagogie | | | | 2011, pp. 228, € 23.00 ISBN: 978-88-6194-104-5 | Saggi di D.Dato, B.De Serio, A.G.Lopez, A.C.Scardicchio | | Il libro La rivoluzione di Solidarność nel 2011 compie trent’anni. Di quel drammatico dicembre 1981 narra il lucido racconto di una diciannovenne. Jolanta rispolvera nel suo diario di guerra le speranze, i progetti, i sogni, che non sono più gli stessi quando essa incombe, ma ai quali non significa che si rinunci. A Stettino (Polonia), quando lo stato di guerra, quella intestina, quella civile, viene dichiarato, niente resta come prima. Si può scegliere di arrendersi o di lottare, si possono scegliere le armi o la nonviolenza, si può scegliere di chiudersi in sé o di aprirsi agli altri, si può scegliere, si può decidere. Sempre. La testimonianza del diario, i ricordi che rivivono in un’intervista al leader indiscusso di Solidarność e le riflessioni che si snodano per cinque saggi di giovani ricercatori di materie pedagogiche sono gli ingredienti che si intrecciano e danno vita a questo volume. L’obiettivo pedagogico e civile è quello di offrire materiale perché ciascun lettore elabori, in sé, il senso che può avere la guerra, senza dimenticare la forza della nonviolenza, di aver fiducia nella pace, di credere nella resistenza che, quando civile, critica, consapevole, non è un diritto, ma un dovere verso se stessi, verso gli altri. | | L’autore Jolanta U. GrÄ™bowiec Baffoni è consulente in grafologia, pedagogia, ed esperta in indagine criminalistica sul documento. Consulente familiare e dell’età evolutiva. È titolare del centro internazionale di studi sulla scrittura. Dirige il laboratorio La penna magica per la rieducazione della scrittura. È docente di grafologia moderna presso l’Università di WrocÅ‚aw (Polonia). È membro del consiglio scientifico in La Rivista Romena di Psicocriminalistica “Revista Romànà de psihocriminalisticà” (www.psihocriminalistica.ro). Ha pubblicato numerosi articoli scientifici in diverse lingue. È autrice del volume Studi sulla scrittura in Polonia. Dalla grafologia alle recenti ricerche sui documenti. Analisi delle scritture in criminalistica, Mesagne 2010. | | Il curatore Giuseppe Annacontini è ricercatore di Pedagogia generale e sociale presso l’Università degli Studi “Carlo Bo” di Urbino. I suoi percorsi di ricerca sono legati all’analisi delle possibili contaminazioni tra scienze pedagogiche e scienze mediche. Più di recente sta focalizzando l’attenzione sui nuovi orizzonti epistemologici della pedagogia con particolare riferimento al paradigma della complessità e all’educazione democratica. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo “Victor e Itard. Tra natura e cultura”, Bari 2002; “Pedagogia e complessità. Attraversando Morin”, Pisa 2009; per i nostri tipi, “Lo sguardo e la parola”, Bari, III ed. 2010. |
| | a cura di Nicolò Carnimeo, Sergio Prete | | | | L’impresa turistico-balneare La gestione del demanio marittimo tra princìpi comunitari e federalismo | | Collana: Reti | | | | 2011, pp. 168, € 18.00 ISBN: 978-88-6194-106-9 | Saggi di L.De Giosa, V.Farina, C.Mellea | | Il libro Strette come ormai sono tra i princìpi comunitari e il federalismo, le imprese turistico-balneari si ritrovano oggi protagoniste di profonde riforme destinate a portare una «rivoluzione » nella gestione dei beni del demanio marittimo, e cioè dell’intero litorale nazionale. Questo approfondito studio giuridico su un settore centrale della nostra economia offre chiari strumenti di comprensione delle problematiche in campo, compreso quello della Direttiva “Bolkestein” che ha abrogato il cosiddetto “diritto di insistenza” per i concessionari. Per funzionari pubblici, operatori del diritto e, soprattutto, per le migliaia di imprenditori che nel nostro paese qualificano l’offerta turistica legata al mare, la pubblicazione rappresenta una sorta di aggiornato ed esaustivo vademecum normativo per orientarsi e affrontare le tante questioni che la realtà operativa pone quotidianamente. | | Il curatore Nicolò Carnimeo è professore aggregato in Diritto della navigazione e dei trasporti nell’Università degli Studi di Bari. Sergio Prete è professore a contratto in Diritto della navigazione nell’Università degli Studi di Bari. Contributi di: Carla Mellea, avvocato in Taranto, Leonardo De Giosa, avvocato in Bari, Vincenzo Farina, imprenditore turistico-balneare, presidente del Consorzio Fiba service. |
RISTAMPE | | Rosa Colonna Vito De Bellis | | | | Il fucile di Garibaldi Romanzo storico | | Collana: Romanzi e racconti | | | | 2011, II ed, pp. 224, € 19.00 ISBN: 978-88-6194-095-6 | | Il libro Questa è la storia di un commerciante che vive la fine dell’Ottocento in una città del sud. Il suo sguardo è bifronte: da un lato un Risorgimento che non c’è più, dall’altro un futuro pieno di incognite. La narrazione, in forma di diario, si sviluppa tra il 1887 e il 1900 su due livelli: da una parte il protagonista, Paolo Diana, l’anziano commerciante, commenta e riferisce fatti legati al presente (e quindi emergono le vicende della storia italiana di fine Ottocento, come la guerra d’Africa e i moti del pane del 1898), dall’altra rievoca e ricostruisce avvenimenti accaduti nell’intero corso della sua vita, dall’infanzia alla maturità, descrivendo anche dialoghi e testimonianze ricevute dai propri nonni e genitori. Incontrandosi con gli amici al caffè Risorgimento (storico locale ottocentesco effettivamente esistito, come tutti i luoghi citati nel diario), Paolo riflette e chiacchiera sui tempi nuovi che arrivano, sul nuovo secolo – il Novecento – che sta per nascere, e si chiede se il Risorgimento è stato veramente quello che lui e i suoi coetanei si aspettavano nei sogni entusiasti della prima giovinezza. Si snodano così, inframmezzati a vicende familiari e personali, tutti gli eventi del Risorgimento nazionale, in particolar modo quelli della Carboneria e del ’48, con salti temporali che arrivano al 1799, come limite a quo, e all’unità d’Italia. | | L’autore Rosa Colonna è laureata in Filosofia ed è docente nei licei. Dopo aver ricoperto l’incarico di tutor per l’insegnamento della storia del Novecento, è stata supervisore della SSIS (Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario) presso l’Università degli Studi di Bari. Vito De Bellis è laureato in Lettere ed è docente nei licei. Si è occupato a lungo di valorizzazione e tutela del territorio, ricoprendo per oltre vent’anni, nel Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, l’incarico di Ispettore onorario nella provincia di Bari. Rosa Colonna e Vito De Bellis hanno pubblicato insieme numerosi testi di storia locale, inserendola nel contesto più generale della storia della terra di Bari e del Regno di Napoli. I testi pubblicati sono: Arte e storia a Bitritto dal XII al XVIII secolo, Historia di Bitritto nelle fonti documentarie (1752-1945); Bitritto nell’obiettivo: cento anni di storia fotografica, Bitritto tra ʼ700 e ʼ900, Ritratti di personaggi illustri, Cassano: un casale medievale tra contese giuridiche e controversie fiscali (1085-1350); Bitritto nella storia della terra di Bari – dall’età peuceta all’area metropolitana, Bari: dal borgo murattiano ai lungomari del ventennio fascista (in via di pubblicazione). |
| | Federico Pirro | | | | Uniti per forza 1861-2011 | | Collana: Storia e Memoria | | | | 2011, III ed, pp. 192, € 20.00 ISBN: 978-88-6194-096-3 | | Il libro Quali furono le profonde motivazioni che hanno portato e poi sancito lʼUnità dellʼItalia? E quali furono le reazioni e gli effetti dei provvedimenti sul territorio e sullʼintera popolazione? Di fronte alle odierne minacce scissioniste della Lega e ai molteplici nodi sullʼidentità italiana, emerge la necessità di scandagliare, attraverso una rivisitazione documentata, il processo che, a partire dal 1861, determinò lʼunificazione del mosaico territoriale italiano. Con lʼausilio di una corposa antologia, in questo volume, lʼautore ripercorre il secolo e mezzo trascorso, illuminando personaggi, fatti e luoghi dellʼidentità e rispolverando una ricca ed esaustiva documentazione conservata in armadi con le ante rivolte contro il muro, o troppo frettolosamente riposta negli stessi, come sempre accade, quando vanno preservate comode versioni ufficiali. Una rivisitazione critica di uno squarcio fondamentale della storia del nostro paese che, allo scoccare dei 150 anni serve a tutti, soprattutto ai giovani, per conoscere avvenimenti documentati, indagare e completare ricostruzioni troppo lontane dalle ragioni degli sconfitti. | | L’autore Federico Pirro è stato caposervizio alla “Gazzetta del Mezzogiorno”; dalla fondazione e per molti anni, corrispondente da Bari della “Repubblica”; capo redattore della sede Rai di Bari. Gli è stato assegnato nel 1997 il premio Saint-Vincent di giornalismo per una serie di servizi televisivi sullʼimmigrazione albanese. Impegnato a lungo nel sindacato di categoria, ha ricoperto lʼincarico di vice presidente nazionale della Federazione della Stampa. Fra i libri pubblicati, “Vilipendio di cadavere. La Dc barese nei giorni del dopo Moro” (1981), “Informare o dire la verità?” (2000), “Il generale Nicola Bellomo. Liberò Bari dai tedeschi, venne fucilato dagli inglesi” (2004), “La fame violenta. Lʼeccidio delle sorelle Porro” (2005), “Bari brucia. Trentʼanni di crimini culminati nel rogo del Petruzzelli” (2008). |
| | Giovanni Attolini | | | | Storie e uomini di teatro | | Collana: Arti, musica, spettacolo | | | | 2011, III ed., pp. 192 con ill., € 15.00 ISBN: 978-88-88550-11-4 | | Il libro Gli eventi e gli uomini che hanno cambiato il teatro e il suo linguaggio. L’autore ha scelto, all’interno della storia del teatro dal Medioevo a oggi, i momenti più significativi e i personaggi più rilevanti che hanno contribuito a rinnovare il linguaggio teatrale attraverso i secoli. L’opera prende le mosse dalla sacra rappresentazione medievale e racconta la complessa articolazione del teatro rinascimentale dall’ umanesimo al barocco. Dalle piazze, dai cortili e dalle sale la rappresentazione si sposta nei primi teatri stabili costruiti appositamente da architetti come Palladio, Scamozzi e Del Pozzo. Compaiono i primi attori professionisti, i comici dell’Arte, che sostituiscono i dilettanti sullo sfondo di apparati scenografici sempre più sontuosi. A partire dal Settecento l’attore acquista sempre più peso e nascono le prime teorie della recitazione con Lessing e Diderot. L’Ottocento, specie in Italia, vede l’affermarsi del “grande attore” che si fa regista di se stesso: da Gustavo Modena a Tommaso Salvini a Eleonora Duse. Nel Novecento compare, infine, il “signore della scena”, il regista (Stanislavskij) che, nella sua onnipotenza, arriverà a proporre prima il ridimensionamento (Appia e Artaud) e poi l’esclusione dell’attore (Craig, Prampolini). Il volume si chiude con il teatro epico di Brecht e il teatro povero di Grotowski che restituiscono al regista e all’attore i loro ruoli distinti. | | L’autore Giovanni Attolini insegna Storia del Teatro e dello Spettacolo presso l’Università di Bari. Oltre che di cinema, si interessa particolarmente di teatro del Cinquecento e del Novecento. Tra le sue opere ricordiamo: Teatro e spettacolo nel Rinascimento (1988, 20004); Trent’anni di cinema. Da Griffith a Visconti. 1915-1943 (1997); Il cinema italiano degli anni Sessanta. Tra commedia e impegno (1998); Gordon Craig (1999); L’antinaturalismo a Teatro (1999). |
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