di Nicola dal Falco  

È un vecchio pesce a mostrarsi sull’uscio del negozio all’ingrosso, provvisto di doppia entrata. Ne scorgi, in anticipo, la punta delle scarpe e le mani carnose appoggiate al bastone. L’ombra degli scaffali lo cela a metà mentre gambe e braccia si abbeverano al sole della piazza, trasformata in immenso parcheggio.

Capita spesso che qualcuno sosti davanti alla tana e, discorrendo col vecchio, paia assorto in un pio soliloquio come se offrisse complimenti e sorrisi a un santo di strada.

Il viso è allungato, puntellato d’abbondante e liscia cute, ricorda quello morbido della murena, rivolto in basso come una freccia, da cui emergono gli occhietti.

Anche d’estate, indossa un completo scuro di lana mentre la cravatta è un nodo sfavillante di rossi, viola e verdi.

Il naso, sproporzionatamente sconcio, scende a coprire la riga della bocca e si avvicina al mento, raddoppiando l’impressione di un varco che si richiuda all’improvviso.

Come la murena che, facendo leva sulla forte coda, si sporge e ritrae nel suo buco così il vecchio, dondolando sulle gambe posteriori della sedia, sfrutta il sipario d’ombra e di luce. Si avanza o ritira, mostrando interesse o il contrario, murato come un cardine alla bottega, rigirando aria in bocca, fame accarezzando.

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Commenti

2 risposte a “La murena”

  1. Un  ‘frammento’ riuscito, scritto molto bene.

    Carlo Capone

  2. Avatar Gian Gabriele Benedetti
    Gian Gabriele Benedetti

    “Un frammento”, come giustamente definisce Carlo questa breve prosa, che mostra l’urgenza della descrizione, tesa ad offrirci un simbolismo efficace ed una felice vitalità comunicativa della parola. Tendenza moderna della prosa che utilizza la sintesi per ricamare immagini e colorire emozioni.

    Gian Gabriele Benedetti