A denti stretti devo dire: Bravo Bossi9 Settembre 2010 Ci vuole un nuovo Alberto da Giussano per battere il moderno Barbarossa. Ma Bossi ha suggerito come battere le colombe del Pdl. Anche nella riunione di ieri sera del partito berlusconiano si è capito che le colombe stanno facendo proseliti. I tempi si allungano. Berlusconi parlerà in Aula alla fine di settembre. Sarà un discorso definitivo? Non credo. Passerà altro tempo, e gli elettori del centrodestra continueranno a non capire. Quante volte lo si deve ripetere che quando si è in guerra o si vince o si perde? Gli armistizi non servono. Sono fatti soltanto per essere infranti al momento opportuno. La guerra della maggioranza è contro un fronte agguerritissimo, in cui è inserito, non vi è più alcun dubbio a mio avviso, anche il capo dello Stato che si guarda bene (ad esempio per il caso Fini) di esercitare la sua funzione di garante delle Istituzioni. Bossi, se le cose non si sbloccheranno, suggerirà alla Lega di votare la sfiducia al governo. E così i suoi voti andranno a sommarsi a quelli, quantomeno, del Pd e dell’Idv, che da tempo la sollecitano. E dunque, il dado sarà finalmente tratto. Berlusconi salirà al Colle e si aprirà il secondo capitolo dello scontro, ossia la richiesta di andare alle elezioni anticipate entro la fine dell’anno. Concordo con Giampaolo Pansa (e qui) il quale, come del resto Bossi, auspica le elezioni entro la fine dell’anno, per risolvere al più presto una situazione di stallo che danneggerebbe il Paese. Un ritardo anche di pochi mesi, lascerebbe il Paese privo della governabilità necessaria, e la nave Italia sarebbe di fatto senza nocchiero, con le conseguenze che Pansa mette bene in luce nel suo articolo. Una tale responsabilità non potrebbe non coinvolgere anche il capo dello Stato. Il Pdl ha paura di perdere voti? Di perderli a vantaggio della Lega Nord? Provochi ora, subito, la crisi, avvalendosi di una cinquantina di franchi tiratori. Poi Lega Nord e Pdl avviino rapidamente il secondo capitolo dello scontro presentandosi davanti a Napolitano e richiedendo le elezioni entro la fine dell’anno. Se questi dovesse disconoscere il diritto degli elettori a tornare a scegliere nelle urne chi dovrà governarli, allora gli si illustri le iniziative che saranno assunte tese a disconoscere il governo del Palazzo e dei boiardi. Ormai lo si è visto e lo si è capito: per affermare il nuovo in Italia non lo si può fare se non attraverso una guerra. Una guerra democratica, ovviamente, che rivendichi il diritto del popolo sovrano a decidere delle sorti del proprio Paese. Articoli correlati“Bossi: «Le elezioni sono la via maestra ». Berlusconi: «No, al Paese serve stabilità ». Qui. “«Gruppo di responsabilità ». L’ultima carta anti-crisi” di Francesco Verderami. Qui. “Il patto dei 15 giorni fra Silvio e Umberto. “Maggioranza senza finiani o si vota” di Francesco Bei. Qui. “Fini, tre video svelano il segreto della sua rabbia” di Francesco Maria Del Vigo. Qui. “Siamo monarchici. E ci piace Re Silvio” di Marcello Veneziani. Qui. Blindato l’affaire Montecarlo. Qui. “E Fini disse: “La Pivetti fa politica, lasci” di Paolo Bracalini. Qui. Letto 1820 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Mario Di Monaco — 9 Settembre 2010 @ 10:34
Anche se in politica niente è impossibile, mi pare assai improbabile che si possano evitare le elezioni. Al di là dei vari atteggiamenti tattici, dettati da motivi di opportunità elettorale, sono ormai tutti consapevoli che non esiste alcuna opzione realisticamente  praticabile per la prosecuzione della legislatura.
E allora si dovrebbe avere il coraggio di cominciare ad  innovare anche i vecchi rituali delle crisi di governo ed evitare di ritardare i tempi rinviando a fine settembre la rappresentazione in Parlamento  di una sceneggiata di cui, sono certo, i cittadini farebbero volentieri a meno.