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Altri due motivi per andare ad elezioni anticipate

12 Novembre 2011

Il primo l’ho già espresso nel mio precedente articolo. Con Mario Monti si rischia di perdere tempo. La sua candidatura, forzata dal presidente della Repubblica, che l’ha subito rivestita dell’abito costoso (per noi contribuenti) di senatore a vita, non è molto gradita all’attuale maggioranza, giacché Monti non è mai stato tenero con essa e non ha mai trovato parole di duro monito nei confronti di una opposizione grezza e chiusa al cambiamento. Praticamente Monti nulla ha mai fatto affinché l’antiberlusconismo fosse denunciato come una vera e propria piaga che inquinava il confronto politico.

Dire no a Monti ha perciò il significato di non subire una imposizione dall’alto e di non porre alla guida del Paese una personalità   sicuramente più vicina alla sinistra e, dunque, non autenticamente imparziale. Insomma, somigliante un po’ a Fini, che si dice imparziale e notoriamente non lo è.

Come ho già scritto, con la nomina di Monti a senatore a vita (con il significato evidente di investitura al premierato), Napolitano ha commesso un errore madornale, scivolando a piedi uniti sugli stinchi della maggioranza. Buon senso e correttezza istituzionale avrebbero voluto che aspettasse le dimissioni del premier ancora in carica.

Il secondo motivo è che Gianfranco Fini (pure lui uscendo dal seminato costituzionale), ha già iniziato la sua campagna elettorale, e dunque è opportuno che gli si possa rispondere ad armi pari, scendendo nello stesso agone.
Non si può restare fermi, infatti, mentre il presidente della Camera cerca di togliere elettori al Pdl e alla Lega Nord.

Dunque, poiché il via alla campagna elettorale è stato dato dalla terza carica dello Stato, Napolitano rimproveri lui, se Monti non dovesse ricevere il via anche dal centrodestra, e prevalesse nell’attuale maggioranza la scelta di ricorrere alle elezioni anticipate.

Le quali avrebbero molto probabilmente anche un secondo effetto, non certo secondario per il centrodestra. Che dopo le elezioni, Gianfranco Fini non verrà  quasi certamente riconfermato nella carica, e non potrà più profittare della visibilità che essa gli garantiva.

A questo proposito, qualcuno ha ricordato che Fini promise che se Berlusconi avesse dato le dimissioni, anche lui un minuto dopo avrebbe fatto altrettanto. Stasera o domani, queste dimissioni del premier le avremo.

Pensate che Fini manterrà la parola?
Lui accusa Berlusconi di non mantenere la parola, ma mentre Berlusconi non la mantiene perché impedito da altri, Fini non ha nessuno che lo ostacoli.
Fini, dunque, è peggio di Pinocchio.

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Bart