Barbara Spinelli: ciò che non va nel suo ragionamento29 Novembre 2009 Stamani Barbara Spinelli su La Stampa fa un intrico di ragionamenti  tutti legati ad una sua dichiarazione iniziale, che è questa (il grassetto è mio):  “L’altra via stretta è la possibilità che Berlusconi si difenda non dai processi ma nei processi, come Andreotti. O la possibilità che il ceto politico tragga le conseguenze, allontanando un leader non condannato ma debilitato da troppi processi e congetture. È accaduto per molti dirigenti in molte democrazie occidentali. Quel che sorprende in Italia è che quest’alternativa, se si esclude Di Pietro, nessuno la propone: subito è detta sovversiva.” Il resto anche se è interessante, ha poco rilievo per ciò che voglio dire. La Spinelli, infatti, riconosce che i risultati sulla mafia sono eccellenti e che la lotta alla mafia è sempre stata una bandiera della destra. Ma accusa l’opposizione di immobilismo sulla questione Berlusconi, mentre, appunto, avrebbe dovuto e dovrebbe suggerire la stessa strada che lei suggerisce, ossia l’allontanamento dalla politica di Silvio Berlusconi. Cita Andreotti: ma non ricorda ai suoi lettori che l’ex padrone d’Italia è stato assolto dalle accuse tanti anni dopo, anche se per i fatti precedenti il 1985 non si è proceduto ad approfondimenti per sopraggiunta prescrizione. Ma questa fase ante 1985, non essendo stata approfondita, non può affatto lasciare in ombra la sua assoluzione. La conseguenza è che un uomo è stato allontanato dalla politica per una colpa inesistente. Lo stesso è accaduto a Tabacci che è tornato solo dopo 10 anni a fare politica. Dunque, la Spinelli chiederebbe, anzi chiede, alla politica di agire più decisamente ed esplicitamente al fine di mettere da parte Berlusconi, non tenendo conto, però, che, come per Andreotti e Tabacci, se Berlusconi fosse alla fine scagionato dalle accuse, lo si sarebbe ingiustamente allontanato dalla politica senza averne alcun diritto. Ma le mie contestazioni ai ragionamenti della Spinelli vanno oltre. La giornalista de La Stampa dimentica che l’opposizione è da un bel po’ di tempo che chiede le dimissioni di Berlusconi: da ultimo sul caso Noemi e delle escort. Il Pd ha abbandonato Marrazzo proprio perché le dimissioni di Marrazzo erano utili a rafforzare la sua richiesta. Dimentica che un movimento che vede coinvolti Fini, Casini e Montezemolo sta lavorando da mesi per mettere da parte il premier. Non ci riesce giacchè è contrastato non solo dalla coriacità di un uomo abituato alle battaglie, ma anche dall’opinione pubblica che lo sostiene. Dimentica poi di fare l’analisi più importante, ossia che una parte illegale del Paese (la mafia) sta già lavorando, anch’essa, a questo obiettivo attraverso l’uso dei pentiti, e che la magistratura è ormai in balia della mente pensante della mafia. Se non riesce a vedere questo terribile disegno, la Spinelli commette lo stesso errore che stanno commettendo tutti coloro che, accecati dall’antiberlusconismo, non sono più in grado di analizzare freddamente la situazione che stiamo vivendo e di valutare quale sarebbe realmente il significato della caduta di Silvio Berlusconi.  La loro cecità antiberlusconiana si sta rilevando, infatti, molto più grave di quanto si potesse supporre in principio. Non si tratta più di uno scontro limitato alla politica: pro o contro Berlusconi. La lotta è stata raccolta dalla mafia e vi si è inserita con tutta la sua forza e la sua abilità per ricattare lo Stato. Lo avrebbe fatto contro chiunque avesse inteso di sconfiggerla duramente, ma con Berlusconi ha trovato il terreno già pronto e spianato dall’antiberlusconismo. La posta in gioco è diventata più alta e pericolosa. E’ ormai mio convincimento, infatti, che Berlusconi sia stato posto sotto assedio da un cieco antiberlusconismo, e questo abbia preparato inconsapevolmente il terreno al disegno mafioso di costringere Berlusconi ad allentare la presa sulla mafia. Disegno che oggi si mostra in tutta la sua luce. La caduta di Berlusconi, dunque, equivarrebbe non solo al ritorno della prima Repubblica con tutti i risvolti corruttivi che l’hanno contraddistinta, ma alla vittoria della mafia e al ritorno del suo pesante condizionamento sulla politica. Letto 2532 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by giorgio — 29 Novembre 2009 @ 17:50
Vengo subito al punto:
una persona normale, un padre o una madre di una famiglia numerosa che si senta responsabile dei suoi figli, o anche un dirigente di un’azienda in crisi , non vanno a letto la notte senza questo pensiero in testa.
Come è possibile che un uomo , responsabile del governo di un paese di 60 milioni di persone, in anni di crisi mondiale, la notte a casa sua, faccia i festini ?
E’ chiaro che non gliene frega niente.
E’ chiaro che il mio voto non l’avrà mai, anche se fosse un genio.
Capisco anche che molte delle persone che lo criticano o lo difendono senza rendersi conto di questo fatto al massimo nella loro vita sono state responsabili dei loro interessi personali : potere, successo, stima, soldi
Le scrivo perchè penso che l’opportunità del voto come possibilità di scegliere chi ci governa si stia perdendo; ci si identifica nel voto con la figura che appare vincente sentendosi così similmente vincenti e si difende il suo operato e i suoi argomenti difendendo così l’idea di se stessi e non se stessi veri. E non so quanto, per molti, questo meccanismo comune sia consapevole.
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Commento by Ambra Biagioni — 29 Novembre 2009 @ 17:59
Oggi l’Annunziata a 1/2 ora ha intevistato Dell’Utri ed ha sciorinato le sue domande, che non sono mai tali, ma diventano invece un vero e proprio atto d’accusa a Berlusconi. Naturalmente il succo è il medesimo che esprime la Spinelli.
A questo punto mi domando : ma queste persone ci credono per davvero a quello che dicono ? Se sono in buonafede, non posso fare a meno di dichiararle poco intelligenti e assolutamente ignoranti sul compito della Politica, se poi sono in malafede ritengo che la loro “intelligenza politica” sia di infima qualità .
Questo giudizio riguarda in genere tutta l’opposizione, che non ha idee e programmi  da proporre come sarebbe suo dovere.
Commento by Ambra Biagioni — 29 Novembre 2009 @ 18:04
x Giorgio.
Ha già postato questo suo identico commento sotto altro articolo, se vuole si vada a vedere la risposta che le ho dato.
Commento by Gian Gabriele Benedetti — 29 Novembre 2009 @ 22:08
Se non erro, Berlusconi è stato eletto dal popolo in democratiche elezioni. Questo, Giorgio dimentica. Addirittura, se si andasse alle elezioni ora, l’attuale Presidente del Consiglio, a detta di tutti i sondaggi, conquisterebbe una solidissima maggioranza, pari o superiore a quella che ha. Che cosa si deve fare? Ammazzare gli Italiani? Costringerli a non votare? A me sembra che il popolo italiano non sia poi così sprovveduto come si vuol far apparire da certa parte politica. Ed allora Berlusconi non può continuare governare, come gli è toccato, tramite libere e democratiche elezioni?
Per quanto riguarda la vita privata del Cavaliere sono fatti suoi (molto di quanto è venuto fuori, poi, dovrebbe essere dimostrato, in quanto v’è stata una surrettizia montatura, per nascondere gli scandali della sinistra al potere in Puglia). A noi interessa che governi bene, come ha fatto con l’immondizia a Napoli, con il dopo terremoto in Abruzzo, ecc.). Si ricorderà Giorgio, se conosce la storia, che Cavour, Churchil, Mitterand,  Kennedy,  Clinton  e molti altri, che evito di citare, non sono stati, in tal senso, stinchi di santo. Eppure hanno governato: chi bene, chi meno bene. E allora? Si cominci a rispettare la volontà degli Italiani e la si smetta con l’antiberlusconismo a prescindere
Gian Gabriele Benedetti
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Commento by Bartolomeo Di Monaco — 29 Novembre 2009 @ 22:19
Come dice Ambra, anch’io, Giorgio, ti ho già risposto qui.
Naturalmente, sono d’accordo con Gian Gabriele e con Ambra.