Bárberi Squarotti, Giorgio22 Febbraio 2011 Le letture di Bartolomeo Di Monaco “Le letture di Bartolomeo Di Monaco”, 2011Testimonianza di Giorgio Bárberi Squarotti Nell’ambito della critica come genere di riflessione e giudizio, fra l’interpretazione obiettiva e distaccata e la reazione militante a quanto la narrativa offre giorno dopo giorno, c’è un terzo punto di vista, ed è la “lettura”, che non è legata alla quotidianità con il molto, in genere, di enfasi e di politica, e neppure pretende alla sistemazione definitiva degli autori co me l’invito “alla storia”. Da qualche tempo ormai questo terzo modo di indagine e di scrittura critica sembra venuto meno. Accade allora che tante opere del nostro novecento e anche dell’ottocento appaiano ormai del tutto dimenticate, come se non esistessero o non fossero mai nate, perché gli editori non le ristampano, legati come sono alle mode e all’attualità più precaria e fuggevole, e, quando sono tirate fuori, per lo più casualmente, sono accolte dai critici militanti come se fossero venute fuori dal nulla, suscitano stupore, sono credute analoghe a quelle che contemporaneamente appaiono alla ricerca di premi e di successi effimeri, e spesso il recensore prende notevoli cantonate nel giudicare per l’ignoranza della prospettiva del tempo secondo cui il libro è stato scritto e deve essere letto. Si aggiunga il fatto che il critico militante d’ora, abituato alle mode fragili e mediocri, spesso non si accorge neppure che l’opera del passato è di quelle fondamentali, diciamo pure “sublimi”. C’è, per il bene della nostra letteratura, invece ancora un vero “lettore”, accanito, strenuo, rigoroso, ma tutt’altro che soltanto un registratore di libri, anzi curioso, avventuroso, imprevedibile per le scelte, pieno di curiosità e di stupori, ed è Bartolomeo Di Monaco, che si è creata una specola letteraria ai margini di Lucca, libero da ogni impegno e condizionamenti e canoni, e per questo “ingenuo” come il lettore deve essere e puro da ogni condizionamento dei mezzi di comunicazione di massa. Egli ha messo ordine nella babelica biblioteca della nostra narrativa (con qualche uscita fuori d’Italia, a scopo esemplificativo): non so dire quante siano state le sue “letture”, in tanti anni di accanito lavoro, ma s’ha da dire, con grande meraviglia e applauso, che per suo merito i moltissimi e altissimi documenti del valore esemplare del nostro romanzo sono stati recuperati, considerati, descritti, offerti all’attenzione dei lettori giustamente schifati della povertà delle opere d’attualità e di moda. Preciso che Di Monaco “legge” soltanto opere di narrativa: niente poesia e niente teatro o saggistica. E ugualmente c’è da aggiungere che egli è un “lettore” risentito e vivacissimo, non si fa condizionare dalle sentenze che sembrano andate in giudicato, “legge” i romanzi dopo la libera scelta. Si tratta di “letture” che rispondono ad alcuni quesiti fondamentali: il significato e l’efficacia della vicenda, la capacità della scrittura, il messaggio che l’autore offre, la durata al di là del tempo. Aggiungo un altro aspetto di Di Monaco “lettore”: egli non ama il romanzo sperimentale, problematico quanto a riflessione su se stesso, frutto di troppo gioco di parole. E un altro sommo meri to di Di Monaco è l’essere del tutto estraneo ai condizionamenti editoria li, capace com’è di “leggere” e conservare nella memoria critica opere che hanno stampato minimi e sconosciuti editori e che i mezzi di comunicazione disdegnano e i librai a priori rifiutano, e si tratta, invece, di romanzi che esistono proprio perché rappresentano e garantiscono la durata del genere narrativo verso un autenticato futuro. Tanto per fare un esempio, cito subito autori come Gravino, Pardini, Siracusa, Teglia. Non è possibile commentare tutte le “letture” di Di Monaco (raccolte in 6 volumi da Marco Valerio Editore), che è un lunghissimo itinerario, una sequenza di sassolini candidi con i quali percorrere il viaggio nella narrativa lungo i secoli. Posso indicare, come dimostrazioni di sicurezza e di prontissima reattività del “lettore” ad autori decisivi, ben rilevati e sollecitati al lettore a soffermarsi e comprendere e arricchirsi intellettualmente e spiritualmente: Alianello, Alvaro, Bacchelli, Banti, Bassani, Bianciardi, Brancati, Bufalino, Fiore, Cavani, Cialente, Coccioli, Corti, D’Arzo, d’Annun zio, Dessì, Drigo, La Capria, Lattes, Levi, Malaparte, Mari, Manzini, Montanelli, Ortese, Ottieri, Palazzeschi, Parise, Pazzi, Piovene, Pirandello, Pomilio, Pratolini, Rea, Papini, Pea, Viani, Satta, Volponi, Soffici, Testori, Stefano Terra, Tobino; e potrei continuare. Le “letture” di Di Monaco sono sempre esatte, cordiali, sicure, maestrevoli. Sono la vera dimostrazione del significato e del valore della narrativa di centotrent’anni almeno. È una lezio ne mirabile, anche perché queste “letture” sono sempre animate, virali, fervorose, pronte, e mai danno il senso della ricapitolazione o dei monumenti funebri. Anzi, siamo di fronte a una lunga sequenza di esplosioni di vita; ed è l’ulteriore aspetto dell’efficacia e della preziosa utilità dell’esercizio di “lettore” che con tanta pazienza e con altrettanto entusiasmo Di Monaco ha condotto negli anni, e che spero voglia continuare nel futuro, per la necessità di riferimento e di comprensione che egli offre. (Giorgio Bárberi Squarotti) _______________________ Torino, 21 febbraio 2011 Carissimo Bartolomeo, Giorgio Avevo scritto al Prof. Bárberi Squarotti di avere intenzione di chiudere il mio lavoro di lettore, non avendo più le forze per continuare a farlo. Costretto a delle scelte, preferisco dedicarmi a curare la rivista Parliamone e a pubblicarvi il mio archivio costituito da rari articoli di prestigiosi autori letti in gioventù. E il 16 marzo ricevo: Torino, 9 marzo 2011 Caro Bartolomeo, Giorgio (Provo un gran dispiacere, ci penserò sopra, ma temo che per ragioni di età e di salute dovrò chiudere questa bella parentesi della mia vita). Torino, 21 maggio 2011 Caro Bartolomeo, Giorgio Letto 5095 volte. Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||