Bersani, non dire bugie17 Novembre 2009 Sull’immunità parlamentare ho già detto la mia qui e qui. Per riassumere, sono contrario all’immunità parlamentare, mentre sono d’accordo che il solo presidente del consiglio (chiunque sia) venga protetto (come lo è il Capo dello Stato) da un speciale immunità , avendo in mano lui le sorti della governabilità di un Paese, bene primario e da tutelare contro i movimenti pasticcioni tanto della politica che del potere giudiziario. Si dà il caso che da giorni il Pd, attraverso la voce autorevole del suo nuovo segretario Pier Luigi Bersani, va giustificando qualsiasi provvedimento che miri a tutelare il presidente del consiglio e le altre importanti cariche istituzionali (vedi la ferrea opposizione ad un eventuale Lodo Alfano bis, corretto con i suggerimenti della Corte) sostenendo che l’art 3 sancisce che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge. Ma come è successo alla Finocchiaro per il disegno di legge del 2006 n. 878 sulla prescrizione breve che si è premurata di liquidare affermando che è tutt’altra cosa rispetto alla prescrizione breve prevista dal disegno di legge del Pdl, e invece è la stessa zuppa; così Bersani quando difende l’art 3 della Costituzione per opporlo a Berlusconi, si guarda bene dal dirci tutta la verità . Tanto la Finocchiaro che Bersani in questi giorni devono avere il naso lungo come quello di Pinocchio. Bersani, infatti, evita di ricordare a tutti i noi (evidentemente gli fa comodo nasconderci la verità per la sua campagna antiberlusconiana) che c’è l’art. 68 della Costituzione che recita (il grassetto è mio): “68. â— I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni. Si badi bene, questo articolo non è abrogato, ma è ancora vigente, tanto che, ad esempio, per il caso Cosentino è stato spiccato dalla procura di Napoli il mandato di cattura, ma non può essere eseguito poiché il magistrato deve attendere l’autorizzazione della Camera. Ieri a Porta a Porta un giornalista di Repubblica ricordava che dal 1994 ad oggi nessuna (mi pare di aver inteso proprio nessuna)  autorizzazione a procedere è stata concessa dalla Camera. Bersani, invece di raccontarci questa autentica balla (che non appartiene solo a lui, per carità ), se veramenete ci crede all’art. 3 della Costituzione, ossia che la Legge è uguale per tutti, dovrebbe fare qualcosa di concreto, e non limitarsi alle sole parole. Dovrebbe, cioè, presentare un disegno di legge di riforma costituzionale composto di una sola riga, questa: Se poi volesse essere coerente al 100%, puro e cristallino come il diamante, dovrebbe proibire ai suoi parlamentari di beneficiare dell’immunità parlamentare europea (anche in Europa, presumo, la legge è uguale per tutti) e adoperarsi con un apposito disegno di legge perché sia abrogata anche lassù. L’alternativa?  Una sola:  stare zitto su questo punto e non continuare a prenderci in giro. (Dopo Scalfaro e Franceschini, si aggiungano alla lista degli accecati dall’antiberlusconismo anche i seriosi Finocchiaro e Bersani) Letto 2260 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Giocatore d'Azzardo — 17 Novembre 2009 @ 21:17
Bartolomeo, quando parli dell’immunità parlamentare europea, ovviamente ogni riferimento a “baffino” D’Alema è casuale :-D Buffoni!
Blackjack.
Â
PS: buffoni si può dire, c’è una sentenza della Cassazione che lo declassifica, grazie a Berlusconi, dagli epiteti offensivi e per i quali si può essere querelati :-)
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 17 Novembre 2009 @ 22:32
Ne stanno succedendo di tutti i colori, Blackjack.  Ho fatto altri due post, perché voglio sorridere per non piangere.