Bersani sta scrivendo una pagina nera4 Marzo 2010 Forse nemmeno se ne rende conto, ma Bersani sta scrivendo una pagina nera della politica italiana. L’ingordigia di vincere laddove le previsioni lo davano perdente, lo ha portato ad essere più un leguleio, un azzeccagarbugli, che un politico.  L’ingordigia ha annebbiato anche la mente di Emma Bonino che a costo di sedere sullo scranno più alto della Regione Lazio non guarderebbe in faccia nessuno, fosse pure il suo più grande amico. Si è dimenticata del soccorso che ricevette nel 1995 dalla coppia Scalfaro – Dini. Ma il partito della Bonino è poca cosa rispetto all’armata di cui dispone Bersani.  Eppure costui ha la voglia incontenibile di vincere senza rischiare di combattere. Perfino Concita De Gregorio stamani scrive un articolo dal titolo eloquente “Ridateci l’avversarioâ€, in cui si legge: “Alla fine è un brutto spettacolo davvero, un danno non solo per il Pdl ma per il paese intero. Anche per l’opposizione, perché la gara democratica prevede che ci sia un avversario. Vincere senza alternativa è una sconfitta di tutti. Avremmo preferito, preferiremmo che i contendenti ci fossero e che parlassero di progetti.† L’ex presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida ha detto in questi giorni: “Si deve giudicare in base alla forma sostanziale e non in base alla forma insostanziale, al fine di favorire lo scopo primo di una legge o di un regolamento”  Ma Bersani insiste:  “Secondo il segretario Pd, Pierluigi Bersani, in questo momento non ha senso parlare di soluzione politica, il centrodestra deve innanzitutto “riconoscere le proprie responsabilità ”, affidarsi al Tar e agli altri organi di garanzia ed evitare soluzioni che violino la “parità di condizioni”.†(qui)  Che significa? Certo che il centrodestra si affida al Tar, i ricorsi sono già partiti. Ma è davvero una questione eminentemente giuridica?  Se errori formali commessi rispetto ad una legge vanno ad escludere masse di elettori innocenti, davvero la si può considerare una pura faccenda da dirimere per via di tribunali?  Ma per Bersani, la politica dov’è finita? La politica deve arrivare laddove la legge mostra dei limiti. E questa volta i limiti sono evidenti, nel momento che formalismi nient’affatto di sostanza escludono milioni di elettori dalla scelta di voto.  Perfino Antonio Di Pietro, il garante (così lui crede) della legge, ha dovuto riconoscere che questo è un caso in cui serve una decisione politica.  Possibile che Di Pietro si renda conto che non si può fare una competizione se il maggior competitore viene escluso, e Bersani invece persiste nella sua cupidigia?  Che cosa vuole? Davvero vuole che il centrodestra faccia una formale dichiarazione ammettendo che le responsabilità sono sue? Se ci sono responsabilità da dirimere, mi pare che la magistratura ne sia già stata investita. Se ci sono persone e pubblici ufficiali che hanno impedito comunque al Milioni di rientrare in aula, toccherà alla magistratura appurarle.  Oppure Bersani vuole assolvere da queste responsabilità ?  La soluzione verrà trovata, per il semplice motivo che la massa degli elettori che sarebbero esclusi dalla scelta di voto è enorme. Si rassegni, Bersani.  Ma sappia che ormai il tempo è scaduto per lavarsi il viso dalla vergogna. Articoli correlati“Il voto da salvare” di Massimo Franco. Qui. “Caos liste, Formigoni contro i giudici. «Dalla corte d’appello gravi irregolarità »”. Qui. “Emma Bonino: ripartiamo da zero. E i Radicali: annullare elezioni”. Qui. “Regionali, nel 1995 Dini prorogò i termini delle liste”. Qui. “Caos liste e voto, Bersani. «Impensabile un rinvio »”. Qui. “Napolitano: “Firmo solo con ampio consenso”. Oggi pronta sanatoria per chi era in tribunale”. “Liste, dl per ok “a chi era in tribunale” Ma Bersani: “No a scorciatoie o rinvii”‘. Qui. Da cui estraggo: “Secondo il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, se si dovesse andare al voto senza la presenza delle liste del Pdl in Lombardia e nel Lazio si violerebbe il comma secondo dell’articolo 48 della Costituzione, che tutela tra l’altro la “segretezza del voto e si aprirebbe la strada a un annullamento delle Regionali. Non solo per violazione della Costituzione, ma anche per la violazione delle leggi, dei regolamenti e delle istruzioni del ministero degli Interni”: Calderoli ha specificato che l’intento è tutelare soprattutto “l’elettorato attivo, ovvero gli elettori”. Poi il ministro continua: “Nessuno vuole, come dice Bersani, cambiare le regole in corso o peggio ancora salvare le liste, ma è indubbio che, come sostiene anche il presidente Napolitano, ci troviamo di fronte a un pasticcio ed è altrettanto evidente che è altrettanto urgente risolverlo”.” Letto 1828 volte. | ![]() | ||||||||||
Commento by Ambra Biagioni — 4 Marzo 2010 @ 18:14
Da leggere sul Legno
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 4 Marzo 2010 @ 18:31
Grazie, Ambra, ho risposto.
Commento by Felice Muolo — 4 Marzo 2010 @ 18:36
Questa volta,  Concita De Gregorio mi ha stupito. Inutile, le donne posseggono molto più buon senso degli uomini. Â
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 4 Marzo 2010 @ 18:41
Sì, Felice, questa volta ha usato il buon senso, che a Bersani, almeno finora, è mancato.
Commento by Ambra Biagioni — 4 Marzo 2010 @ 19:05
Anch’io ho aggiunto il mio personale commento al post che tu hai avuto come risposta successiva.
Chiedo scusa per la scurrilità , ma certa gente non merita altro.