Caso Napolitano. La Lega Nord chiede una commissione d’inchiesta. Alcuni link21 Settembre 2012 di Iva Garibaldi Sulla presunta trattativa tra lo Stato e la mafia serve una commissione d’inchiesta che faccia luce su ogni aspet Âto della vicenda, comprese le “eventuali correlazioni con recenti vicende relative ad in Âtercettazioni telefoniche” che hanno coinvolto il Colle. La posizione già espressa dal se Âgretario Roberto Maroni è stata formalizzata in due identiche proposte di legge presentate dalla Lega Nord alla Camera e al Senato fir Âmate da tutti i parlamentari. Il Carroccio aveva votato nel Comitato parlamentare per l’archiviazione della de Ânuncia di Taormina contro il presidente Napolitano. E proprio in quell’occasione Maroni, pur giudicando po Âsitivo l’esito di quel voto aveva auspicato che fosse fatta chiarezza: «La mafia va estir Âpata – dice Maroni – e occorre una commissione per veri Âficare se c’è stata davvero una trattativa con le istituzioni perché con la mafia non si può trattare ». L’intento della proposta di legge che porta come prime firme rispettivamente quelle dei due capigruppo Gianpao Âlo Dozzo e Federico Bricolo, «è far acquisire agli atti della commissione quelle intercet Âtazioni prima che finisca tut Âto al macero. Per questo – spiega Sergio Divina – oc Âcorre istituire la commissio Âne prima che si pronunci la Corte costituzionale – ag Âgiunge – perché, vista la de Âlicatezza delle vicende, serve anche una valutazione po Âlitica. Se si avvia la Commissione tutti gli atti che sono depositati presso la procura di Palermo dovranno essere messi a disposizione del Parlamento ». La Lega Nordchiederà in ogni caso in sede di capigruppo la corsia preferenziale per le proposte di legge in modo che ci sia una rapida calendarizzazio Âne in aula e poi la costi Âtuzione della commissione d’inchiesta. Nella premessa dei testi Dozzo e Bricolo spie Âgano che «riteniamo oppor Âtuno proporre la istituzione di una commissione parla Âmentare d’inchiesta volta ad accertare e verificare la fon Âdatezza di una possibile trat Âtativa tra Stato e mafia. an Âche in ragione del fatto che si tratta di vicende risalenti nel tempo e che, come tali, sug Âgerirebbero la necessità di di Âsporre accertamenti più age Âvolmente azionabili attraver Âso un organismo parlamen Âtare, in considerazione dei li Âvelli istituzionali coinvolti e del tenore costituzionale che ha assunto la vicenda. anche a seguito della proposizione del conflitto di attribuzione pendente dinanzi alla Corte Costituzionale ». All’articolo uno della proposta si spiega che si istituisce una Com Âmissione parlamentare di in Âchiesta ‘al fine di indagare sulle vicende relative alla c.d. ‘trattativa Stato-Mafia’ du Ârante gli anni novanta, non Âché sulla recente vicenda relativa alle intercettazioni te Âlefoniche che sui medesimi fatti avrebbero riguardato anche la Presidenza della Re Âpubblica“. La Commissione ha il compito di “ricostruire se vi siano effettivamente sta Âti, negli anni novanta e in particolare negli anni 1992/1993, contatti di varia natura e a vari livelli tra or Âgani istituzionali ed investi Âgativi e esponenti o fiancheg Âgiatori di organizzazioni cri Âminali, in particolare la ma Âfia, e quali eventuali respon Âsabilità siano ascrivibili ai soggetti istituzionali coinvol Âti”. Dovrà poi accertare “eventuali correlazioni con il medesimo tema e le finalità effettive della recente diffu Âsione sulla stampa di notizie sui contenuti di alcune in Âtercettazioni, che riguarde Ârebbero uffici della Presiden Âza della Repubblica ed altri rappresentati o ex rappre Âsentanti dei più alti livelli isti Âtuzionali”. La proposta pre Âvede che non potrà essere opposto il segreto di Stato. Considero ottima questa iniziativa e mi domando perché la già funzionante commissione parlamentare antimafia Pisanu non possa acquisire pur essa le  “intercettazioni te Âlefoniche che sui medesimi fatti avrebbero riguardato anche la Presidenza della Re Âpubblica“ A questo proposito ho provveduto a scrivere questa e-mail: Ai membri della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere: Giuseppe Pisanu (presidente) Leggo qui di una iniziativa della Lega Nord, che considero molto importante ai fini della ricerca della verità sulla materia della trattativa tra lo Stato e la mafia. Con essa si chiede la costituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta “che faccia luce su ogni aspet Âto della vicenda, comprese le ‘eventuali correlazioni con recenti vicende relative ad in Âtercettazioni telefoniche’ che hanno coinvolto il Colle.” (segue indirizzo e recapito telefonico) Alcuni link:  Qui; qui; qui; qui; qui; qui; qui; Qui l’intervista a Vincenzo Scotti Vogliono arrestare Sallusti. Sallusti: “Preoccupa il silenzio delle alte cariche” “Ho paura di vivere in un paese dove ci si permette di arrestare le idee, di metterle in carcere”. Ci sono due fatti che insospettiscono il direttore del Giornale che adesso attende il verdetto della Cassazione previsto per mercoledì prossimo.”Il primo fatto è che queste idee sono di una parte di opinione – spiega Sallusti al TgLa7 – il secondo è che la querela è stata fatta da un magistrato ed è stata giudicata in modo così severa da un altro magistrato”. Poi, c’è una considerazione finale: “Mi preoccupa il silenzio di oggi delle alte cariche dello Stato e del governo che presumo, per motivi di antipatia personale o ideologici, non hanno detto nulla su questa vicenda”. “Sono sempre molto bravi e molto pronti a enunciare dei principi nei convegni – continua il direttore del Giornale – ma quando devono far sentire la loro voce a difesa di tutti i cittadini, a prescindere dal loro pensiero, spesso battono in ritirata”. Nonostante la situazione, Sallusti assicura che iI suo stato d’animo è “assolutamente sereno”. “Sono convinto della mia assoluta buona fede e di non aver commesso alcun reato”, continua commentando la vicenda giudiziaria che lo vede condannato, senza la condizionale, per il reato di diffamazione dopo la querela di un giudice tutelare, Giuseppe Cocilovo. L’articolo in questione non è stato redatto da Sallusto, ma è stato pubblicato su Libero nel 2007, quando era direttore gerente del quotidiano e dunque considerato “responsabile oggettivo”. La vicenda sarà giudicata il 26 settembre dalla Corte di Cassazione, per la sentenza definitiva. “Una situazione che non esito a definire ‘kafkianà e che non ha precedenti – conclude Sallusti – Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni. Per il momento, diciamo che resto in fiduciosa attesa”. Letto 1268 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||