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Ciampi non poteva non sapere

4 Dicembre 2010

E di conseguenza non poteva non sapere Oscar Luigi Scalfaro. È la teoria sempre applicata a Berlusconi. Astrusa, ma cara alla sinistra. E dunque, che sia applicata anche a Ciampi e a Scalfaro.

Che sono due santi che la sinistra ha innalzato agli onori dell’altare della Patria troppo presto. I cittadini dovranno fare come fecero contro le statue di Mussolini. Dovranno faticare le sette camicie, ma quei due dovranno essere tolti dall’elenco dei nostri numi tutelari. Ci vorrà tanta fatica perché la sinistra continuerà a proteggerli. Le hanno reso tanti servigi! Scalfaro fu l’autore del primo ribaltone della storia. Un atto spregevole contro la sovranità popolare. Carlo Azeglio Ciampi ha fatto di tutto per inzaccherare la figura di Berlusconi.

Ricordate quella specie di rivelazione che ci propinò Eugenio Scalfari nel marzo scorso? No? Allora leggetela qui.

Poiché la pubblicazione di quelle rivelazioni non poteva non essere a conoscenza di Ciampi (siamo sempre alla famosa teoria del non poteva non sapere: vedete quanto ci porta lontano), si può capire che già allora si preparava un missile (avariato, come poi si vedrà) contro Berlusconi.

Infatti, qualche tempo dopo, a fine maggio, ecco che Ciampi insinua che Forza Italia stava preparando, nei primi anni del ’90, un colpo di Stato, sbagliando clamorosamente le date, come scrissi qui.

Tutti sappiamo come la sinistra abbia abbracciato ad occhi chiusi   le insinuazioni di Ciampi e oggi, coperta di vergogna, si è chiusa nel silenzio dopo le clamorose rivelazioni dell’ex guardasigilli Giovanni Conso.

Oggi abbiamo appurato che la famigerata trattativa tra Stato e Mafia, che si era tentato di far cadere sulle spalle di Silvio Berlusconi (addirittura si diceva che fosse perfino il mandante delle stragi di Falcone e Borsellino), è avvenuta quando imperavano i due santoni della sinistra: Carlo Azeglio Ciampi e Oscar Luigi Scalfaro. Come tanti altri (da ultimo Fini) anch’essi hanno cercato di dare lezioni di moralità e di senso dello Stato, e invece si scopre che sotto le loro ali si è consumato uno dei più avvilenti capitoli della nostra storia. La mafia ha piegato lo Stato. Ha preteso, per far cessare gli attentati, che fossero sottratti al carcere duro centinaia di capi mafiosi. E solo quando i vari decreti furono firmati, le stragi cessarono.

Ecco che cosa si nasconde, e non solo questo ovviamente, dietro l’antiberlusconismo. Si avanzano accuse gravi e strampalate contro Berlusconi, e proprio da parte di chi ha delle responsabilità per quei fatti di cui lo si accusa.

Questi sono gli uomini della sinistra. Questa è la mentalità che si vorrebbe far tornare al potere con un’operazione di restaurazione.
Mentre l’odiato governo Berlusconi sta combattendo la mafia come nessun altro governo ha mai fatto da quando è nata la Repubblica, chi lo accusa fa parte di quella sinistra che si genuflesse timorosa e imbelle davanti alla mafia.
Gli italiani vogliono davvero che costoro tornino a governarci? Li ritengono moralmente in grado di darci lezioni di buon governo?
Se Conso non ha detto il falso, siano banditi dal nostro ricordo. Siano scritte pagine nere su di loro.

Infatti, Conso non può avere assunto (nonostante cerchi di difendere Ciampi) provvedimenti così gravi, come la sottrazione al carcere duro di centinaia di boss mafiosi, senza portarne a conoscenza il suo presidente del Consiglio, il quale a sua volta non può non avere, per gli stessi motivi, informato il capo dello Stato, Oscar Luigi Scalfaro.
In una intervista apparsa oggi sul Messaggero, così risponde Ciampi alla domanda del giornalista:

“A proposito del ’93, Lei fu informato della decisione del ministro della giustizia Conso di non rinnovare il carcere duro (41 bis) per molti mafiosi?
«Non ne ho mai saputo nulla, non se n’è mai parlato. Io fui nominato presidente del Consiglio nell’aprile del ’93, la riunione del Comitato che affrontò questi problemi è del febbraio precedente con un altro governo. D’altra parte, le mie agende sono a disposizione di tutti, non c’è traccia di incontri con Conso su quell’argomento ».”

Conso ci dice però che i decreti a favore delle centinaia di boss mafiosi furono firmati a maggio e a novembre del 1993.

Per fare chiarezza, oggi si chiede che i due esimi presidenti emeriti (emeriti de che?) vengano ascoltati dalla commissione antimafia. Anzi la richiesta è insistente e non ancora evasa.
Se convocati dichiareranno di non saperne nulla? Oppure si trincereranno dietro uno sdegnoso silenzio? Faranno come fece Greganti quando si trattò di mantenere i segreti che avrebbero potuto trascinare il Pci nello scandalo di Mani Pulite?
È una pagina nera che si è voluta addossare in capo a Silvio Berlusconi. È mancato poco che lo si linciasse per strada. Ora che la verità sta venendo a galla, guai se qualcuno oserà insabbiarla.

Ho sempre avuto fiducia nel tempo galantuomo. Anche oggi, come ho cercato di dire in articoli precedenti, questa sinistra sta delirando, sta girando a vuoto, confusa e pericolosa, con l’intenzione di passare sopra il bene del Paese, pur di arrivare al potere e mandare a casa per sempre Silvio Berlusconi. Cerca di confondere le idee ai cittadini. Ha trovato Fini, che è della stessa pasta ambigua ed ipocrita, a darle una mano.

Ma le verità che stanno emergendo, sono sicuro, apriranno gli occhi a molti, e anche parecchi giovani elettori della sinistra avranno l’opportunità di ricredersi.
Altro che i festini di Berlusconi!


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1 commento

  1. Pingback by I SANTONI DELLA SINISTRA | Adriana Bolchini — 31 Marzo 2011 @ 16:38

    […] nel maggio 2010 (qui, e poi qui, qui e qui) scrivevo che le date non concordavano con le accuse che si facevano a Berlusconi. Oggi […]

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Bart