Colonialismo e immigrazione
24 Agosto 2009
Il colonialismo fu il frutto dell’avidità e dell’egoismo e il risultato di una visione miope della società . Se qualcuno, in quel tempo, fosse stato in grado di guardare più lontano, avrebbe pouto prevedere che il colonialismo, aggravando la povertà dei Paesi già poveri, avrebbe avuto come conseguenza, prima o poi, la fuga verso i Paesi più ricchi.
Il prima o poi è arrivato, ed è l’oggi.
L’attuale fenomeno di massa dell’immigrazione è, dunque, una conseguenza di quella lontana miopia causata dall’avidità e dall’egoismo.
In questo nuovo cammino della speranza molti ci lasciano la vita.
S’imbarcano via mare o s’incamminano via terra con l’illusione di travalicare quel confine ideale oltre il quale si crede di lasciare alle spalle un passato di sofferenza e di umiliazione.
In forza di questo ingannevole sogno il fenomeno dell’immigrazione si è sempre più ingigantito, ed è destinato a non arrestarsi più, scavando in realtà tra i Paesi poveri e i Paesi ricchi una via di morte. La tragedia recente dei 73 morti lasciati vagare in mare, abbandonati a se stessi, non è la prima né sarà l’ultima.
Sono convinto, ancora oggi, che la soluzione migliore resta quella di creare le condizioni perché nessuno emigri per fame e povertà dal proprio Paese di origine. Nessuno vuole andarsene dai luoghi in cui è nato. Questa è la sola soluzione che, in uno spirito di solidarietà e di amore, recupera all’uomo una dignità andata perduta. E mi riferisco alla dignità perduta dei Paesi ricchi che hanno sfruttato i Paesi poveri e alla dignità dei Paesi poveri i cui cittadini sono oggi costretti ad abbandonare la loro patria.
Sull’immigrazione scrissi qualcosa anche qui.
Oggi leggo la dichiarazione di Frattini che accusa la Comunità europea di non farsi carico del problema immigratorio, ma di rispondere solo con le chiacchiere alle richieste dell’Italia: la UE “ha fatto numerose affermazioni e malgrado gli impegni assunti non ha ancora risposto alla domanda su cosa succede quando un gruppo di immigrati arriva alle porte d’Europa. Per l’Italia questi rifugiati debbono trovare alloggio e sostentamento in tutti i Paesi europei secondo criteri di distribuzione proporzionale. Non si può pensare che debbano essere accolti dai soli paesi dove sbarcano, ed è qui che è mancata la risposta europea nel dire che tutti i 27 Paesi debbono farsi carico del problema in misura proporzionale. Quando questa risposta sarà data potremo dire che l’Europa ha dimostrato la sua solidarietà “.
E’ un atto di accusa che condivido. L’Europa non può tirarsi indietro ed essa è la prima responsabile di quelle morti. Se ieri fu colpevole di un colonialismo cinico, oggi il suo cinismo raggiunge livelli inaccettabili, se davvero crede di poter chiudere gli occhi e lasciare che solo alcuni Paesi sopportino a fatica e malamente il peso di un fenomeno destinato a crescere.
Nel passato ci fu la via che segnava la tragica tratta degli schiavi, oggi c’è quest’altra via che segna un percorso di fuga e di morte.
In tale situazione è evidente che la Lega Nord è destinata a fare proseliti e ad alzare la voce. Tutti ci meravigliamo che essa occupi la scena, ma anche la Lega Nord è cresciuta in forza di una colpevole miopia dettata dall’avidità del potere. Non si deve dimenticare quanto l’ex presidente Scalfaro contribuì con il suo silenzio e la sua tolleranza, anzi meglio: la sua protezione, al suo radicamento sulla scena politica. Ne scrissi qui.
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Scritti di Oriana Fallaci. Qui.
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Commento by kalle — 24 Agosto 2009 @ 18:01
Bart, non sono affatto d’accordo. Innazitutto la stragrande maggioranza degli immigrati non arriva in Europa tramite le imbarcazioni, ma con normali visti turistici e per via aerea. Quelli che arrivano attraverso il canale di Sicilia sono una forte minoranza. Per seconda cosa, l’Italia non e’ il paese che accoglie il maggior numero di immigrati. Proporzioni maggiori di immigrati sono presenti in Francia Germania e UK. Nel Regno Unito dove vivo, molti dicono le stesse cose che dice Frattini, vale a dire che gli immigrati dovrebbero essere accolti anche da altri paesi e non solo dalla Gran Bretagna. Ad es qui in Gran Bretagna il tipico discorso da bar (da pub, dovrei dire) e’ quello per cui gli immigrati magari arrivano nei paesi del sud Europa, ma poi viaggiano verso il Regno Unito perche’ c’e’ piu’ ricchezza che in Italia. Sono sicuro che in Germania e Francia qualcuno dira’ lo stesso. Quelle di Frattini sono dichiarazioni strumentali per il “pubblico” italiano. Io credo che bisognerebbe smetterla di guardare a questi fenomeni come se noi fossimo il centro del mondo. Purtroppo, la cosiddetta “accusa” di Frattini non fa altro che rafforzare questa falsissima idea (e strumentalmente nasconde il fatto per cui gli immigrati arrivano quasi sempre per altre vie, e non per le barche degli scafisti).
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 24 Agosto 2009 @ 18:52
Frattini è il ministro degli esteri, kalle, e finché non ci sarà un comunicato ufficiale dell’UE che metta in chiaro le cose, io devo credergli. Al momento, se non erro, non c’è stata nessuna smentita ufficiale della UE. Frattini, inoltre, dice: “non ha ancora risposto alla domanda su cosa succede quando un gruppo di immigrati arriva alle porte d’Europa.”
Ossia il problema è stato posto sia sul fronte degli arrivi via terra che su quello degli arrivi via mare.
L’attenzione ovviamente si concentra su quelli che arrivano via mare (e quindi sulle coste italiane) giacché è qui che si verificano le numerose morti in massa.
Mi piacerebbe ascoltare la voce ufficiale della UE. A me va bene che ci sia un chiaro accordo tra i 27, e ognuno quindi dovrà fare poi la sua parte.
Se l’Europa non si pronuncia (a prescindere da quanto dice l’Italia) è, a mio avviso, colpevole.
Commento by kalle — 25 Agosto 2009 @ 10:40
C’e’ da dire un’altra cosa, Bart: quando ci sono persone in mare che stanno morendo, chi puo’ fare qualcosa, deve farlo. Altrimenti lui si’ se ne prende la prima responsabilita’. Poi, dopo, si potranno trovare altre colpe, e certo l’unione europea ha le sue. Ma chi lascia queste persone in mare, o stabilisce direttive che in sostanza fanno si’ che queste persone vengano lasciate al loro destino, e’ il primo responsabile. Non mi interessa il colore politico. Quando nel 1997 una nave della marina sperono’ un barcone albanese, oltre cento persone morirono. La prima responsabilita’ era tutta di quel governo, diretto da Prodi. Ripeto, le persone che stanno morendo, per prima cosa si soccorrono. Tutto il resto viene dopo, altrimenti vuol dire che abbiamo perso ogni residuo di umanita’.
Commento by Bartolomeo Di Monaco — 25 Agosto 2009 @ 10:55
Sono d’accordo. L’assistenza viene prima di tutto. L’UE però deve sbrigarsi a dare delle regole. Altrimenti si va nel marasma e nel si salvi chi può, con tutti gli errori e le colpe aggiuntive.
Sono molto irritato da questa latitanza dell’UE che sta causando una corsa alla difesa dei propri personali interessi. In realtà è come se si ritornasse alle vecchie barriere nazionali. Non capisco perché l’UE non si renda conto che la latitanza è solo dannosa e nociva all’unità dei Paesi che ne fanno parte.