Dopo Noemi, ora tocca a Ruby. Ci vorrebbe la legge del taglione29 Ottobre 2010 Certa stampa di sinistra non si vergogna di nulla. Chiama dossieraggio una delle poche vere e approfondite inchieste condotte dal Giornale, Libero e il Tempo sullo scandalo della casa di Montecarlo, e poi alcuni dei suoi giornalisti si mettono a spiare dietro il buco della serratura per scoprire e mettere sulla pubblica piazza la vita privata delle persone. Questi giornalisti sono ormai diventati dei guardoni, sono dei degenerati. A forza di spiare le camere da letto altrui, finiranno per assimilare il vizio nel proprio dna e di trasmetterlo ai figli. Non si può essere guardoni a vita senza infettarsi il sangue. Mi domando come possano sguazzare in questa putrida melma. Anche nel caso di Bertolaso ci andò di mezzo una donna, sbattuta in prima pagina e fatta passare da questi giornalisti mestieranti come una prostituta. Anche in quel caso, come nel caso di Noemi, tutto è finito in una bolla di sapone. Ma nella foga di accusare Berlusconi di qualunque cosa, non si è minimamente pensato ai guasti che certe insinuazioni (per non dire di peggio) causano per tutta la vita alle persone coinvolte. Se c’è un Dio, come credo, a costoro dovrebbe fargliela pagare, ma duramente come l’occhio per occhio e dente per dente che si legge nell’Esodo, la famosa e antichissima legge del taglione: 23Ma se segue una disgrazia, allora pagherai vita per vita: 24 occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, 25 bruciatura per bruciatura, ferita per ferita, livido per livido. »   Comincio a credere che oggi ci sia bisogno di nuovo del Dio della Bibbia, severo, per non dire addirittura spietato. Oggi tocca a Ruby, una marocchina, che si dice sconvolta da ciò che si racconta su di lei, lamentando che quanto viene scritto è frutto di un rivolgimento della verità . Naturalmente i pm hanno fatto in modo che ci fosse la normalissima e consueta fuga di notizie, in quanto si cercherebbe di coinvolgervi – e ti pareva – Silvio Berlusconi. Non si sa più come incastrarlo e se ne provano di tutte. Allo scandalo di Montecarlo, si è cercato di contrapporre uno scandalo che non c’è, quello dell’acquisto del terreno e della costruzione di una villa nei Caraibi, ad Antigua, da parte di Silvio Berlusconi. A questo proposito, ieri l’Unità faceva sorridere per l’arrampicata sugli specchi del suo giornalista Umberto De Giovannangeli. Il quale pubblica l’elenco dei paradisi fiscali inseriti nella black list e mette in grassetto Antigua, ma finge di non accorgersi che nello stesso elenco c’è anche Saint Lucia, il paradiso fiscale scelto nell’operazione monegasca di Fini. Non mette in grassetto Saint Lucia, e neppure la degna di una annotazione, giacché sa perfettamente di essere in colpa, visto che lo stesso trattamento non è stato riservato dal suo giornale al presidente della Camera. Come si vede, ipocrisia e malafede a quintali. Se si va avanti di questo passo, se non si restituirà la parola agli elettori, ho paura che non mi resterà che invocare il Dio della Bibbia, quello poco tenero e poco misericordioso, e reclamare da Lui che almeno in Italia torni la legge del taglione. Articoli correlati“Otto procure mobilitate contro Silvio Ruby sul pm: usata per colpire premier” di Andrea Cuomo. Qui. “Tutti i martiri dei giudici star” di Vittorio Sgarbi. Qui. “Il voltagabbana vuol FareFuturo con il passato” di Paolo Granzotto. Qui. “L’opposizione: «Deve dimettersi per la telefonata da Palazzo Chigi » Cicchitto: «Barbarie della politica »” Qui. “Caso Ruby, Berlusconi: “Io aggredito” E lei: “Mi ha aiutata, è un galantuomo”. Qui. Letto 2337 volte. | ![]() | ||||||||||
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