E se decidessimo di non votare più?26 Settembre 2007 Nella mia vita non ho mai rinunciato ad esercitare il mio sacrosanto diritto al voto. Oggi sono tormentato e umiliato, poiché non so davvero che cosa possa fare io, singola persona, per cambiare le cose. Sono stato ridotto a un numero, manipolato continuamente, silenzioso e inutile. Nato nel gennaio del 1942, ho visto passare molta acqua sotto i ponti, e soprattutto ho visto cadere, come fossero castelli di carta, molte speranze. Il degrado della politica è una costante ormai di questo nostro travagliato Paese. Tante le cause, forse. Chi l’attribuisce all’egoismo imperante nella società moderna, chi alla globalizzazione, che ha trasformato gli uomini in numeri, chi alla caduta delle ideologie e dei valori morali, chi alla interminabile crisi economica che in Italia ha prodotto solo smarrimento e disperazione. Come posso io, mi sono detto, intervenire su questi temi così vasti? Poi mi sono convinto che potevo tentare qualcosa se mi ponevo un obiettivo molto più piccolo, scelto tra quelli che possono tuttavia suscitare un cambiamento. Ecco, allora, che ho pensato di individuare nella figura del politico praticante il mio obiettivo, tentando, per quanto possibile, e auspicabilmente con il contributo di altri, di rimodellare una figura che è andata smarrendosi nei complessi meandri della modernità . Oggi l’uomo politico, infatti, è circondato da ricchezza, prestigio e potere. Ciò rende il suo incarico appetibile a molti, i quali vi si dedicano soprattutto (salvo rare eccezioni) per realizzare le proprie ambizioni personali, trascurando di ricordare che la politica è un’arte messa al servizio dei cittadini. Ho fissato, perciò, alcuni punti miranti a ridefinire la figura del politico come uomo messosi volontariamente al servizio della comunità , liberandolo da tutti quei lustrini che attirano persone non adatte e con scopi deviati. Questi sono i punti che vorrei fossero trasformati in legge dello Stato prima della prossima tornata elettorale. Lo so, sono soltanto una goccia nel mare, una piccolissima goccia. 1 – Per candidarsi alle elezioni, un cittadino deve essere di specchiata onestà e non essere incorso in alcuna infrazione alla legge punita con sentenza passata in giudicato. 2 – Egli non potrà essere eletto per più di due mandati per ciascun incarico ricoperto in uno qualsiasi degli Organi dello Stato. 3 – L’incarico ricoperto dovrà essere tassativamente escluso da ogni forma di privilegio e remunerato sulla media delle retribuzioni percepite dai lavoratori: impiegati ed operai. 4 – Una condanna passata in giudicato che colpisca l’eletto con riguardo alla sua onestà e al senso del dovere verso lo Stato e i suoi cittadini, provocherà l’immediata e automatica decadenza dall’incarico. 5 – L’eletto dovrà mantenere contatti continui con la circoscrizione che lo ha votato, promuovendo incontri almeno una volta ogni tre mesi con la cittadinanza per informarla sui risultati conseguiti nell’esercizio del proprio mandato. 6 – L’eletto si impegna a far rispettare con il suo voto, nell’organo in cui esercita il suo mandato, l’esito dei referendum popolari indetti da qualunque movimento. 7 – L’eletto si impegna, pena la decadenza, a non uscire dal partito in cui è stato eletto per tutta la durata del mandato. A questo articolo segue un tentativo di manifesto che potrebbe essere, anch’esso, raccolto dalla rete e diffuso. IL MANIFESTO FACCIAMO QUALCOSA TUTTI INSIEME PER CAMBIARE LA POLITICA L’invito è rivolto a tutti i cittadini, di qualunque parte politica siano e di qualunque opinione. Sappiamo altresì che gli obiettivi da porsi per un cambiamento politico e sociale sono  numerosi, ma sentiamo il dovere in questo primo tempo di proporre poche cose, ottenute le quali, esse potrebbero avere un effetto domino in grado di aiutarci a porre gli ulteriori conseguenti obiettivi. Poniamoci allora questi pochi e chiari obiettivi che ambiscono a delineare una figura nuova di uomo politico: 1 – Per candidarsi alle elezioni, un cittadino deve essere di specchiata onestà e non essere incorso in alcuna infrazione alla legge punita con sentenza passata in giudicato. 2 –  Egli non potrà essere eletto per più di due mandati per ciascun incarico ricoperto in uno qualsiasi degli Organi dello Stato. 3 – L’incarico ricoperto dovrà essere tassativamente escluso da ogni forma di privilegio e remunerato sulla media delle retribuzioni percepite dai lavoratori: impiegati ed operai. 4 – Una condanna passata in giudicato che colpisca l’eletto con riguardo alla sua onestà e al senso del dovere verso lo Stato e i suoi cittadini, provocherà l’immediata e automatica decadenza dall’incarico. 5 – L’eletto dovrà mantenere contatti continui con la circoscrizione che lo ha votato, promuovendo incontri almeno una volta ogni tre mesi con la cittadinanza per informarla sui risultati conseguiti nell’esercizio del proprio mandato. 6 – L’eletto si impegna a far rispettare con il suo voto, nell’organo in cui esercita il suo mandato, l’esito dei referendum popolari indetti da qualunque movimento. 7 – L’eletto si impegna, pena la decadenza, a non uscire dal partito in cui è stato eletto per tutta la durata del mandato. Per diffondere le nostre idee pensiamo di avvalerci della rete web, sollecitando coloro che le condivideranno a personalizzare con speciali banner o scritte i loro siti e i loro blog. Letto 1981 volte.  Nessun commentoNo comments yet. RSS feed for comments on this post. Sorry, the comment form is closed at this time. | ![]() | ||||||||||