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Elezioni: sì al 6 Aprile no al 13 Aprile

14 Novembre 2012

Mi è arrivato l’invito a firmare una petizione affinché le elezioni politiche della primavera prossima si tengano il 6 aprile e non il 13 aprile.

Sembra, da quel che vi si trova scritto (qui), che scegliendo la data del 13 aprile i parlamentari uscenti che non fossero rieletti maturerebbero comunque la pensione, mentre ciò non accadrebbe se le elezioni si svolgessero il 6 aprile.

Naturalmente ho firmato la petizione. Non ho fatto calcoli, ma mi fido di quanto vi è scritto, e inviterei chi mi legge a sostenerla come ho fatto io.
La ragione è semplice e, credo, solida: questo parlamento non è stato capace di governare e ha delegato un tale non eletto dal popolo a farlo in sua vece. Dunque, visto che di sacrifici i nostri parlamentari ne hanno fatti pochi o nulla, mi pare di buon senso impedire che qualche indegno negletto di questa disgraziata legislatura tragga un qualche vantaggio, addirittura a vita.

Il costo di una tale munifica elargizione graverebbe, come sempre, sulle spalle dei cittadini, come già vi grava il laticlavio che il nostro presidente della Repubblica ha voluto benignamente concedere ad un signore, Mario Monti, che non lo meritava. Il quale Mario Monti, gabbando gli italiani in virtù dell’appoggio tanto di Napolitano quanto dei quotidiani di corte, è riuscito nell’impresa di distruggere il tessuto produttivo del Paese e in quello di ridurre in miseria il ceto medio. Chi ha potuto leggere i risultati del governo Monti ad un anno dal suo insediamento (qui), non può che restarne traumatizzato. Tutto è peggiorato, e in cifre da capogiro. Eppure il senatore a vita, in compagnia del suo sponsor Napolitano, va raccontando in giro che tutto va bene madama la marchesa. E il motivo? Semplice: a lui come a Napolitano i sacrifici fanno un baffo. I due appartengono alla famigerata casta, e si sa che la casta è stata abbondantemente protetta da questo governo, il quale ha fatto finta di voler ridurne i costi, ma al primo abbaio ha colto l’occasione per fare marcia indietro.

Ora i parlamentari, che della casta sono una delle maggiori espressioni, sono riusciti ad ottenere dal loro padrino di poter maturare una lauta pensione, se non rieletti alla prossima tornata elettorale. Il che significa: un altro schiaffo a chi è stato derubato dei propri risparmi, ossia la maggior parte dei cittadini, soprattutto appartenenti al ceto medio.
I lorsignori non hanno saputo fare altro che rovinarci e pretendono che ricompensiamo la loro faticaccia di incompetenti e buoni a nulla, con una bella pensione tale da assicurare loro una serena vecchiaia, quella che non potranno avere i cittadini comuni.

Avrei voluto essere una mosca per spiare la riunione del consiglio dei ministri in cui sembrerebbe sia stata fissata la data del 13 aprile per la tornata elettorale. Ci sarà stato qualcuno (Monti o uno dei suoi ministri) che avrà considerato questo favore munifico come una specie di befana da erogare ai parlamentari che se ne sono stati zitti mentre il governo razziava le dispense degli italiani?

Credo proprio di sì. Perciò, se i conteggi della petizione sono corretti, vediamo, sostenendola, di resistere e protestare per questo ulteriore sconcio. Si facciano, dunque, le elezioni il 6 aprile, o anche prima, ma non dopo.


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2 Comments

  1. Commento by Francesco — 26 Novembre 2012 @ 09:49

    Buongiorno Bartolomeo,
    non ne abbia a male, ma credo che non abbia fatto bene a fidarsi…
    Il vitalizio scatta dopo 4 anni 6 mesi e 1 giorno, quindi tra pochi giorni…
    In più sia il 6 che il 13 aprile 2013 cascano di sabato…
    Non le sembra una bufala?
    Io ho controllato e la petizione l’ho messa nel cestino, in mezzo alle innumerevoli  altre false mail che circolano nella rete.

    Cordialmente
     

  2. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 26 Novembre 2012 @ 12:36

    Mi dispiace. Purtroppo mi manca il tempo, ed è vero che sono incline a credere negli altri.

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