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Espellere Fini dal Pdl

2 Luglio 2010

Ormai non c’è altro da fare e prima lo si fa meglio è. Le ragioni ci sono tutte.

La prima è che come terza carica dello Stato disonora il partito che lo ha designato, in quanto viola continuamente gli ambiti stabiliti dalla Costituzione.

La seconda è che continuamente si mette in contrasto con le linee del partito deliberate dalla maggioranza, facendo trasparire all’esterno un’immagine fuorviante e negativa del Pdl.

La terza è che agisce attivamente all’interno del partito con un’opera logorante e disgregatrice, impedendogli di portare avanti le deliberazioni assunte a maggiotraanza.

Si deve espellerlo subito. Magari con un discorso televisivo a reti unificate Berlusconi spiegherà ai cittadini le ragioni di questa espulsione, che non impedirà a Fini di fare politica, ovviamente, ma in un’altra casa o fondando un suo partito.
Sono convinto che gli elettori del Pdl capiranno.

L’altra strada, quella di minacciare le dimissioni, è ormai impraticabile. La situazione di crisi in cui versa il Paese, insieme con l’Europa, non la renderebbe accettabile, e l’opposizione avrebbe buon gioco di chiedere il governo di salute pubblica, accusando di irresponsabilità Berlusconi.
Sarebbe questa una trappola mortale.

Invece l’espulsione di Fini, sarebbe compresa e facilmente accettata. Tutti capirebbero che un Pdl in cui le linee adottate dalla maggioranza possono essere portate avanti è un Pdl forte.

Se si perderà qualche parlamentare pazienza. È meglio un partito snello e funzionante, che un partito che si muove come un ippopotamo nel pantano.

Lo scontro durissimo di ieri tra Fini e Bondi può essere l’occasione per deliberare una tale espulsione.

Ogni giorno in più – lo si ricordi – va a vantaggio della strategia di Fini.
Pensate come tutto sarebbe stato più semplice, se l’espulsione fosse stata comminata all’indomani delle regionali. Più passa il tempo, più le cose tendono a complicarsi.
Che Berlusconi non abbia paura di compiere questo passo.

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“Premier tra fedelissimi e frondisti: resa dei conti” di Antonio Signorini. Qui.


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4 Comments

  1. Commento by Mario Di Monaco — 2 Luglio 2010 @ 14:29

    Visto l’attivismo degli ultimi tempi del Capo dello Stato, sono certo che all’opposizione non dispiacerebbe, in caso di dimissioni di Berlusconi, far assumere a Napolitano anche l’interim della Presidenza del Consiglio, dando luogo alla sperimentazione di un presidenzialismo puro all’italiana in cui il Presidentissimo verrebbe eletto dai partiti.

  2. Commento by Ambra Biagioni — 3 Luglio 2010 @ 09:59

    Mario, non bestemmiare per favore !

    Qui ciò che leggo su Liebero

  3. Commento by Ambra Biagioni — 3 Luglio 2010 @ 10:00

    Mario, non bestemmiare per favore !

    Qui ciò che leggo su Libero

  4. Commento by Mario Di Monaco — 3 Luglio 2010 @ 12:08

    La risposta è qui su legno storto.

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