FAVOLE (per imparare l’inglese): Zenzerino “The mythical red” (Prima Parte)
8 Marzo 2008
di Tiziana Canali Â
[Tiziana Canali, insegnante nella scuola primaria, è autrice di sussidiari, letture e libri per le vacanze. Collabora ai progetti didattici della Mondadori. Ha scritto: “Il topo Codadritta cambia casa e prende moglie”, M. Del Bucchia, 1997]
Cap. 1 Zenzerino
Un…due…un…due…!!!
Oh! Scusate se vi volto le spalle, che sbadato, ma sono  concentrato sui miei esercizi di ginnastica e proprio non vi avevo visto!!
Oh! Ma guardate che figuraccia!!! Sono tutto sudato e più appiccicoso del solito! Davvero inguardabile!
Comunque, visto e considerato che mi avete scoperto, sono felice di conoscervi, anche se capirete il motivo per cui non vi allungo la zampa!! (Che schifo è tutta sudaticcia e….. abbastanza ……. sì, insomma…… puzz…, “maleodorante”, credo che sia meglio dire così).
In alternativa al classico saluto con la stretta di zampa, dunque, io vi strizzo uno dei miei occhietti vispi e birichini!! Che è meglio!!! Siete d’accordo?! Ma certo! Così si fa tra amici!!!
Come potete vedere sono un bel ragnetto tutto rosso; provengo da una famiglia piuttosto rinomata,  “The mythical Red”, di origine inglese. Modestamente, io sono molto istruito: infatti, oltre alla vostra lingua, conosco anche l’inglese, lo parlo abitualmente, mescolandolo spesso con l’italiano; eh sì talvolta alcune paroline inglesi mi scappano proprio di bocca…ve ne accorgerete!!!
In Inghilterra ho studiato in un famoso college per ragni ed ho preso anche il diploma con il massimo dei voti, alla faccia di chi pensa che i ragni siano animaletti inutili, brutti  ed ignoranti.
Perché fate quella faccia? Non ci credete? Mi avete scambiato per un bugiardo? State a sentire:
– My name is ZENZERINO
– What is your name?
– Perché non mi rispondete? Perché avete quelle facce stupite? Non avete capito la domanda? Beh allora ve la rifarò in italiano!
Ho detto che mi chiamo Zenzerino e aggiungo anche che questo nome mi è stato dato, non solo per il mio colore rosso acceso, e per le origini legate al cognome della mia famiglia, ma, soprattutto, perché sono un tipetto che si “infiamma” facilmente, proprio come lo zenzero che “accende” i cibi dando loro quel sapore “pizzichino”.
Inoltre vi ho chiesto come vi chiamate. Eh, sì sono curioso! Tremendamente curioso!!!
Allora mi rispondete? Preferirei che lo faceste in inglese, please!!!
Uffa sto aspettando!!!!!! Lo sapete che “prendo fuoco” facilmente”!!!! Grrrrrrr!!!!!
Oh finalmente!!!! Oh finally!!! Ma che bei nomi avete cari lettori!!!!! Non come il mio, certo, che d’altra parte è speciale, ma comunque dei bei nomi, sì devo dire di sì!!! Yes!!!
Allora, adesso che ci siamo presentati, possiamo dire che siamo amici??? Ma certo!! Evviva!!! Hurrah! Battete cinque, oh, scusate, volevo dire quattro: io infatti ho quattro zampe su ciascun lato dell’addome!!! Ah, dimenticavo! Non abbiate paura delle zampe sudaticce…mentre chiacchieravo mi sono calmato e non sudo più!!!
Cap. 2 Un ragnetto fuori moda
Vivo in una magnifica fessura situata su un alto ramo di uno splendido ciliegio, le cui fronde si allungano vicino alla finestra di una scuola: è una sistemazione bellissima se si considera la vista sul cielo stellato e la compagnia di tanti bambini che vogliono imparare!!! Di questa zona conosco ogni segreto ed ogni abitante: infatti, grazie al fatto di essere piccolo, mi posso spostare senza essere visto e ascoltare indisturbato i pettegolezzi che volano nell’aria qua  e là . Ma io sono un tipo riservato (very reserved), non mi impiccio negli affari degli altri, o meglio, considerata la mia curiosità , mi impiccerei volentieri, ma evito le occasione mondane perché mi vergogno del colore del mio corpo: tutti infatti mi prendono in giro e si burlano di me. In Inghilterra che, come vi ho detto, è il mio paese d’origine, ci sono altri ragnetti rossi come me, ma qui non ne ho visto  nemmeno uno: sono tutti neri (simili a piccole gocce d’inchiostro pelose) oppure neri e gialli (quasi fosforescenti…buon per loro… sono così alla moda!!!!), marroncini (che sembrano lavati in varechina, ma piacciono tanto alle ragnette) o addirittura grigiastri (tristi e malinconici come il cielo nuvoloso, ma comunque considerati con gran riguardo, (dei sapientoni insomma); io invece con il mio colore rosso accesso sono molto più allegro e simpatico di loro, ma nessuno, per ora se ne è accorto!! Tutti pensano che sia un tipo un po’ “strano”, mezzo matto, o ancora…aspettate che non mi viene in mente la parola giusta…. “pa..”, “pa…” ah ecco “particolare”; noi inglesi invece diciamo peculiar. Mah! Fatto sta che nessuno  gradisce la mia compagnia, eccetto qualche uccellaccio che ogni tanto mi piomba addosso dal cielo scambiandomi per  una ciliegia matura!
Per tutti i ragni d’Inghilterra!!!
For all the spiders of England!!!
Che vita dura!!! E che fatica essere rossi da queste parti!
Sono rosso che ci posso fare?
I’m red, what can i do?
la natura così mi ha voluto colorare!
The nature has coloured me like this!
Non son nero, né giallo, né celestone,
I’m not black, not yellow, not blue
né verde, né grigio, né arancione.
not green, Â not grey, Â not orange.
Non son nemmeno a strisce
not even striped
meno male, o sarei stato mangiato dalle bisce!
I’m happy, otherwise I would be eaten by the snakes!
Sono rosso e me ne vanto
I’m red and I’m proud of it
il mio colore è davvero uno schianto!
my colour is really gorgeous!
E poi, perché,  mettere i colori all’asta?
And why sell colours?
Son tutti belli, punto e basta!
They’re all nice, stop!
Grrrrr!!!!!
Lasciamo perdere le rime: devo raccontarvi l’ultima!
Proprio ieri, mentre stavo tessendo la mia tela tra le foglie e i rami del ciliegio ho sentito uno strano rumore: non potevano essere i bambini che entravano in classe, perché era ancora l’alba e quindi troppo presto perché loro arrivassero a scuola. Ma allora che cos’era???
Il rumore si è sentito ancora.
Ad un certo punto, tra le foglie mosse appena dal vento ho visto…..una zampina, due zampine, tre, quattro…ecc, ecc… ed ecco apparire una magnifica creatura, una ragnetta appartenente alla specie a strisce, quelle che vanno molto di moda di questi tempi! Si è messa garbatamente in posa, si è sistemata le zampe con grazia e poi ha sollevato lo sguardo con aria civettuola.
Per tutti i ragni d’Inghilterra!!!
For all the spiders of England!!!
Era la “Signorina Svenevole” o meglio ancora “The mawkish spider-girl“, cosiddetta proprio per l’effetto che provoca la sua straordinaria bellezza. Eh, sì cari lettori she is beautiful,  parola di Zenzerino!
Io, infatti, sono subito scivolato dal centro della ragnatela e mi sono letteralmente “stampato” su un ramo sottostante. Che figura!!! Che figura!!! Accidenti a me!!!! E che botta!!! What a blow!!!
Comunque, mi sono subito ricomposto e, con fare disinvolto, le ho rivolto la parola in inglese, cercando così di fare una buona impressione: infatti, dato che non posso contare sulla bellezza del mio colore, posso almeno sfoggiare la mia cultura. Così mi sono lanciato in uno straordinario saluto con l’inchino: “Good morning “Signo…….”.
Non avevo ancora finito di pronunciare il suo nome, che lei, per tutta risposta, mi ha guardato con aria piena di disprezzo, mi ha osservato piano piano dal primo pelo che ho sulla testa fino all’ultimo che si trova sul posteriore del mio addome, ha arricciato il muso scandalizzata e poi ha tirato fuori dalla bocca una lingua lunga lunga, rosa rosa, molliccia molliccia e subito dopo se ne è andata sghignazzando.
Io, lì per lì, non avevo capito bene cosa stesse accadendo, anzi, forse non volevo crederci: sentivo dentro di me fumare la rabbia, le zampe mi tremavano ed erano rosse bordò, finchè sono esploso gridando: “Grrrrrrrrrrrrrr!!!! She isn’t a spider-girl!!! Quella non è una ragnetta!!! Ma una salsiccia pelosa!!! She is a hairy sausage! Ma chi crede di essere??? Fare la linguaccia  a me, a Zenzerino, ma non lo sa che io, che io, che io cosa???? Che io ero arrabbiatissimo, fumante, furibondo, fuori di me!
Infatti le ho mandato ogni tipo di accidente (ovviamente in inglese, così nessuno avrebbe potuto capire quello che stavo dicendo).
Cap. 3 A new entry
Driiiiinnnn!!! Driiiiinnnn!!! Driiinnn!!!
Per tutti ragni d’Inghilterra!!!
For all the spiders of England!!!
Che succede??? What happens????
Che paura!!! Oh!! Oh!!! What a fear!!!
Per tutti i ragni d’Inghilterra!!!
For all the spiders of England!!!
Preso dai miei pensieri per così dire “fumanti”, non mi sono accorto che i bambini stanno entrando in classe e che il suono di quella campanella è ogni giorno più assordante!!! Grrr!!! Meno male che sono molto lesto nel lanciare le mie tele, altrimenti sarei finito a terra come una ciliegia matura.
Quatto quatto, invece, mi sistemo sulla cima del ramo che, proprio come un lungo braccio, si avvicina alla finestra dell’aula.
Mi nascondo dietro una bella ciliegia rotonda e rossiccia come me, e osservo la situazione: stamattina c’è un po’ di confusione, chissà perché!!!
Ah ecco la novità !!! Here the news is! Il banco vicino alla finestra non è più vuoto: vi si è seduto un bambino che non ho mai visto prima, sicuramente una new entry.
Aguzzo bene la vista e osservo con attenzione quel ragazzino: ha la pelle scura e lucida, di un colore marrone intenso come la coda degli scoiattoli, due occhioni neri, grandi e profondi simili al cielo di notte, un’ampia bocca carnosa e un grande naso schiacciato. Si guarda intorno con aria spaesata, posando lo sguardo ora qui, ora là , senza riuscire a fermarsi: solo quando si volta verso destra e scorge il ciliegio, i suoi occhi si fermano, si dilatano e sulla sua bocca spunta un bellissimo sorriso. Ma questo momento dedicato all’ammirazione della natura dura pochissimo, perché gli altri bambini iniziano a ridere;  lui allora, mortificato,  si ricompone nel banco e, con il capo leggermente chino, comincia di nuovo a guardarsi intorno senza capire il perché di quelle rumorose risate.
Ah!!! Sento nuovamente fumare le zampe!!! Grrr!!! Che rabbia!!! I’m very angry!! Possibile essere così screanzati!? Ah, ma questa volta non gliela farò passare liscia a quei birbanti!! Come si permettono di prendere in giro un loro compagno solo perché è arrivato da poco e ama guardare la natura? Chissà forse il ciliegio gli ha ricordato la sua terra, il suo paese, il suo ambiente! Ah, come lo capisco!!!!
Oh, ecco la maestra, la signorina Ada, che  inizia la lezione regalando un bel sorriso a tutta la classe, ma in particolare al  nuovo arrivato.
Subito dopo gli rivolge la parola dicendo: “Come ti chiami?”
Il ragazzino, attirato dalla voce e dallo sguardo della giovane donna, la guarda con i suoi occhioni neri, si morde le labbra con un evidente senso d’imbarazzo e poi abbassa gli occhi sul banco. Sicuramente non ha capito niente di quanto gli è stato chiesto.
“What is your name?” continua Ada senza scoraggiarsi.
Ma quegli occhioni neri sono ancora più distanti e lo sguardo sempre più chino.
Cap. 4 Â Susy
Prima che la maestra potesse aggiungere qualcosa, si sente una fragorosa risata provenire da un banchino alle spalle del ragazzo.
E’ la solita, sfrontata, maleducata, antipatica, noiossima  Susy che prende in giro chiunque. Ma oggi sta davvero esagerando!!!
Per tutti i ragni d’Inghilterra!!!
For all the spiders of England!!!
Sapete cosa sta facendo??? Cosa sta combinando?
Beh si è appena alzata in piedi, si è messa in posa come al solito, si è aggiustata i capelli raccolti in due code spennacchiate che porta sui lati della testa e con una voce smorfiosa e sdolcinata ha osato dire: “Signorina Ada è inutile sprecare tempo con quel ragazzo, non vede? O è completamente sordo, oppure non ha un nome, chissà da dove proviene. Probabilmente nel suo paese lo chiamano con un fischio!!!”
Poi inizia a ridere seguita dalla maggioranza degli altri bambini.
La maestra, contenendo a stendo la rabbia e la delusione per quelle parole e per quel comportamento, risponde pronta: “Cara Susy, cari bambini che ve la ridete tanto, può darsi che sia vero quello che ha detto la vostra compagna, ma io penso che  quel bambino non abbia risposto semplicemente perché non comprende la nostra lingua. Del resto se vi dicessi “Comment v’appellez-vous?” cosa mi rispondereste?
Silenzio assoluto. Absolute silence.
“Ecco, avete visto? Non mi avete risposto perché non conoscete la lingua francese, quindi non avete capito che vi ho fatto la stessa domanda che ho rivolto a quel bambino. Dunque d’ora in poi non voglio più sentire battute o risate inopportune. Capito Susy???? conclude la maestra guardando seria la bambina.
Sono sicuro, ci giurerei, anzi potrei scommettere tutte le mie zampe che non ha capito niente!!!!! She doesn’t understand!
Cap. 5 Â Piccoli mostruosi dispetti appiccicosi
Io, però, non sono così comprensivo come Ada e, come potete immaginare, sono arrabbiatissimo, ancora più fiammante del solito, completamente affumicato dalla rabbia, tanto che ho deciso di intervenire e di fare un bello scherzetto alla signorina Susy. Ah no, non ditemi di ripensarci, perché ormai è troppo tardi!! Sono pronto!!! I’m ready!  Grrrrr!!!!!
Così, fumante dall’ira, lancio due o tre tele e raggiungo la finestra dell’aula, mi sposto pian pianino lungo il davanzale, finchè giungo proprio vicino al banco di Susy, la quale, stranamente, pare che non riesca a risolvere un problema di matematica facilissimo: ben le sta!!!!
Sorretto dalle mie piccole tele lanciate con una precisione micidiale, mi catapulto sullo zaino della piccola peste dove lascio un bel ricamo bavoso, una vera opera d’arte mostruosa. Ah!!!Ah!!!Ah!!!!
Adesso mi arrampico sullo schienale della sedia: faccio davvero molta fatica, perché è liscio e le mie zampine scivolano, ma tanta è la rabbia e il desiderio di vendetta che riesco in men che non si dica a raggiungere le spalle della cara Susy; lei  non si accorge di niente tanto è presa dalla volontà di risolvere per prima il problema per vantarsi poi davanti a tutti gli altri bambini. Credevo infatti che non riuscisse a trovare la soluzione ed invece eccola qui che quasi ha terminato ottenendo il risultato corretto. Che peste!! What  a pest!!! Ne sa davvero una più del diavolo!!! Ma questa volta ci sono qua io e credo proprio che avrà anche lei  una bella sorpresina!!
Nel frattempo che tengo d’occhio i conti sul quaderno, mi arrampico fin sopra la testa della bambina, proprio in cima, vicino alla fronte; mi riposo un attimo e nell’esatto istante in cui  lei prende fiato per  chiamare la maestra e dire ad  alta voce che ha finito prima e meglio degli altri, mi lancio a capofitto giù dalla fronte rimanendo sospeso con la mia tela in mezzo ai suoi occhi spalancati, oscillando lievemente e atterrando poi con estrema grazia sul nasino.
“AIUTO!!!!!!!!AIUTO!!!!!!!!AIUTO!!!!!!!!!!!!” sento gridare da Susy con tutto il fiato che ha in gola.
“Che succede?” grida altrettanto forte la maestra spaventata “Forse non ti riesce il problema???”
“UN MOSTRO!!!!!!UN MOSTRO SPAVENTOSO!!!” continua la bambina pallida e tremante, mentre dallo spavento ha scaraventato tutto per terra. Persino le code sono irte e più arruffate del solito.
“Ma quale mostro? Di che parli? Sei impazzita???” esclama la maestra spalancando gli occhi.
“Sì, proprio così, un mostro terrificante si è posato qui sopra il mio naso e mi  ha fatto la linguaccia” pignucola Susy
Non ha ancora finito di dire queste ultime parole che tutti, superato il primo momento d’incertezza, iniziano a ridere a crepapelle, mentre la bambina si fa rossa come il fuoco dalla vergogna e dalla rabbia.
Io, che dallo spostamento d’aria provocato dall’urlo di Susy, sono stato direttamente lanciato sul davanzale, mi unisco soddisfatto alla risata dei bambini i quali, finalmente, dopo tanto tempo e dopo tante prese di giro da parte della loro compagna, possono levarsi la soddisfazione di ridere per una volta anche di lei.
Seppur contento di averle dato una bella lezione, penso adesso a come risolvere il problema di quel ragazzino che non capisce né l’italiano, né l’inglese.
Per tutti i ragni d’Inghilterra!!!
For all the spiders of England!!!
Ma ho già una buona idea!!!! I’have just a good idea!
Cap. 6 Â Una nuova amicizia
Approfittando del trambusto generale causato dall’urlo di Susy, lancio la mia tela sotto il suo banco e atterro in scivolata proprio sopra lo zainetto, nel punto in cui con un temperino sono incise delle lettere piccole piccole. Inizio a leggere e in pochi istanti scopro che c’è scritto Kalim. Certo, Kalim è il nome del ragazzo!  E che bel nome!!! What a beatiful name!
Felice di aver fatto questa scoperta, quatto quatto mi arrampico su, lungo i suoi pantaloni, poi ancora lungo la schiena fino a che non raggiungo una spalla.
-Che fatica!!! Non ne posso più!!! Sono davvero morto di stanchezza!!! Non sento più le zampe, tanto è vero che decido di contarle per il timore di averne persa una durante quella lunghissima sgambata!! Una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette e otto! Ah meno male ci sono tutte! Sono ancora tutto intero!!! Che giornata!!!! What a day!!!!
Proprio mentre sto contando le mie zampe (lo faccio anche in inglese, per paura di essermi sbagliato: one, two, three, four, five six, seven eigth!!!)  sento la signorina Ada che si rivolge al bambino  di colore dicendogli ancora: “Qual è il tuo nome? Io Ada (e pone la mano destra sul proprio petto) tu (e indica con l’indice il bambino)??
Il ragazzo ancora una volta intuisce che la domanda è rivolta a lui, ma non riesce a far altro che abbassare lo sguardo per la vergogna.
Allora entro in gioco io che, lesto lesto, mi arrampico tra i capelli ricciuti del ragazzo proprio vicino all’orecchio e gli bisbiglio lentamente in italiano: “Io sono Kalim”
Lui sgrana gli occhi  dallo stupore, dilata le narici e poi come ipnotizzato apre la bocca e ripete: “Io sono Kalim”
-Bravissimo!!!! – esclama la maestra felice – Kalim! Ma sai che è un bel nome???
“Sai anche dirmi da dove vieni” aggiunge Ada ormai presa dalla felicità di poter comunicare con il suo nuovo alunno e gli mostra una carta geografica dove è raffigurato tutto il pianeta.
Senza perder tempo suggerisco la risposta ancora una volta: “Africa” (anche questa informazione l’ho avuta leggendo la targhetta sullo zaino “Made in Egypt”(I’m very clever, too smart!!!)
Kalim ripete alla perfezione “Africa” e così tutti sorridono e fanno un fragoroso applauso.
Kalim è felice e il suo sguardo  si illumina: non vaga più qua e là ma è fisso sui compagni; anche il suo sorriso è luminoso e rivolto a tutti i bambini che lo stanno applaudendo (tutti ovviamente tranne Susy che, ancora offesa per la figuraccia, rimane impassibile al proprio banco con un’aria funesta).
Superato questo momento di entusiasmo Kalim inizia a toccarsi la testa dietro l’orecchio, proprio dove mi trovo io. Scorgo le sue lunghe dita nere filtrare tra i capelli, palpare la pelle finchè non me le vedo precipitare addosso.
Per tutti i ragni d’Inghilterra!!!
For all the spiders of England!!!
“Addio me!! E’ finita!! It is finished!!! Finirò schiacciato, stropicciato, calpestato in qualche angolo dell’aula o addirittura…nel cestino…!!! Che schifo!!! It’s disgusting! Nel cestino no!!!!  Not in the litter bin!!!
I polpastrelli invece mi sollevano delicatamente, sento una leggera pressione sull’addome e poi uno spostamento d’aria. Chiudo gli occhi credendo di andare incontro alla morte!!!!! Addio mondo!!! Good bye world!!!
Passa qualche istante e, poiché non sento più niente, riapro gli occhi tremante e …
Tutto  è bene quel che finisce bene! All’s well that ends well!
Volete sapere dove mi trovo? Non ci credeste mai!!! Forza, provate a indovinare! Â Guess!!!
E’ meglio se ve lo dico io, non immaginereste mai cosa sta accadendo!!!
Mi trovo nel centro del palmo della mano di Kalim e, appena sollevato lo sguardo, ho davanti il suo volto sorridente e incuriosito: mentre mi osserva divertito, con l’indice della mano sinistra mi carezza l’addome per niente infastidito o meravigliato dal mio colore rosso.
Io non ho paura, anzi mi sento felice ed emozionato tanto che fisso il mio piccolo sguardo nel lago profondo dei suoi grandi occhioni neri e lì vedo…oh sì vedo…. vedo qualcosa di straordinario, di inimmaginabile, uno spettacolo stupendo, an amazing show,: ci sono montagne altissime coperte dalle nuvole e imbiancate di neve, fiumi lunghi colmi d’acqua sulle cui sponde nuotano sonnolenti coccodrilli, ippopotami e lunghi serpenti e ancora grandi praterie abitate dai leoni, dagli elefanti e un sole infuocato che all’alba e al tramonto dipinge il paesaggio con colori intensi, quasi  fosforescenti, che abbagliano la vista. Che meraviglia!!! What a wonder!!!
Pure Kalim è come ipnotizzato dal mio piccolo sguardo. Sono sicuro che anche lui vi scopre le meraviglie della mia terra d’origine, dell’Inghilterra: sta sicuramente osservando il paesaggio verde e rigoglioso, il mare su cui si adagiano a picco le bellissime scogliere e il suo tempo sempre nuvoloso e fresco; credo che riesca  a vedere anche tanti altri ragnetti rossi come me che vivono insieme sui rami degli alberi da frutto.
Per tutti i ragni d’Inghilterra!!!
For all the spiders of England!!!
Fantastico!!!!!! Great!!! Io e Kalim abbiamo trovato il modo di fare amicizia, senza usare le parole e senza farci troppe domande: infatti io non mi sono chiesto perché lui sia nero e cosa ci fa in mezzo a tanti bambini bianchi,  né lui si è domandato perché io sia rosso e come mai mi trovi in mezzo a tante specie di ragni diverse da me. Ci siamo semplicemente piaciuti a vicenda, al di là del fatto di appartenere a specie differenti o di trovarci in un luogo diverso da quello in cui siamo nati.
Cap. 7 Â Pidocchi!???? Louses?????
Ma, proprio mentre siamo sul più bello, la voce stridula di Susy raggiunge il ragazzo come una frustata: ” Che fai? Non hai mica i pidocchi che ti tocchi la testa e poi ti guardi le mani???
Per fortuna che Kalim non capisce l’italiano e la guarda sorpreso facendole un piccolo sorriso.
Susy arrossisce di rabbia e sempre più arrogante aggiunge: ” Che schifo!!!”
Io, io, io scambiato per un pidocchio!!! For a louse??? Ma è inaudito!!! Io, Zenzerino, appartenente alla nobile famiglia inglese “The mitic red” paragonato a un misero pidocchietto qualunque!!! Grrrrrr!!! Sono di nuovo rosso fiammante, in piena ebollizione, fumante come un vulcano in eruzione e soprattutto arrabbiatissimo!!!! Se Kalim guardasse adesso nei miei occhi vedrebbe solo fiamme altissime, lapilli incandescenti, gas mortale e fumo nero!
Non la sopporto, eh no, non posso tollerare la cattiveria di quella bambina superba, così voglio farle un altro bel regalino!! Yes, one of my unforgettable small gift!!!! Ih! Ih! Ih!
Glielo faccio vedere io cosa sono i pidocchi!!!!
Faccio due o tre flessioni sulle zampe per sbollire la rabbia e poi VIA!!! Mi lancio sullo zaino della “reginetta” e, proprio nel punto in cui avevo lasciato il mio bel ricamo bavoso, aggiungo un po’ di ragnatela appiccicosa e rifinisco il tutto con alcuni peli rossi vischiosi dell’addome. Poi, tutto soddisfatto, mi arrampico su per la schiena, finché non arrivo ai capelli. Ah, adesso è il mio momento! Inizio a passeggiare qua è la sul cuoio capelluto spingendo bene le mie zampette in modo da provocare un lieve solletico; poi, prima di essere investito dalle dita della bambina, mi lancio verso Kalim e mi metto nuovamente in postazione vicino al suo orecchio, pronto per suggerirgli quello che deve dire.
Non c’è tempo per altre domande perché un nuovo urlo di Susy fracassa la quiete dell’aula: “AIUTO!! AIUTO!!! I PIDOCCHI!! QUEL BAMBINO MI HA ATTACCATO I PIDOCCHI!! AIUTO!!!”.
Tutti si voltano e vedono la bambina con le mani infilate tra i capelli che si strofina la testa urlando. Non vi dico le code in che stato sono: sembrano le guance del mio amico Criceto dopo che ha fatto provviste per il pranzo!!!
– Ma che dici? Cosa fai? – esclama la maestra – Calmati – e, osservando bene alcune ciocche di capelli, commenta: – Non c’è nessun pidocchio!!!!! Stai tranquilla!! Kalim è un bambino pulito e buono, vedrai che farete presto amicizia!”
Susy è davvero furiosa ma, per non contraddire la maestra, si ricompone nel banco in silenzio, lanciando un’occhiata bieca a Kalim che pare lo fulmini.
La mattinata si conclude abbastanza in fretta e al suono della campanella salto sul davanzale per tornare tra le fronde del ciliegio. Kalim mi saluta con una  parola che gli ho insegnato sia in italiano che in inglese : “Arrivederci” “Good bye“, mi strizza uno dei suoi occhioni neri e si avvia verso la porta.
Proprio mentre sto per lanciarmi dal davanzale sul ramo, l’ennesimo urlo di Susy, mi fa sbandare e quindi cado di sotto, atterrando con una tela di fortuna lanciata all’ultimo momento sopra una ciliegia marcia. Che schifo!!! Che odore!!!!  What a smell!! Che botta!!! What a blow!!! Quell’odiosa bambina mi perseguita!!! Deve aver chiuso lo zaino infilando la mano nel mio ricamino…ecco il perché di quell’urlo disperato!!
Ih!!Ih!!!Ih!!!
Cap. 8 Â La Signorina Svenevole colpisce ancora
E’ stata davvero una mattinata faticosa, ma, comunque, sono molto felice di aver conosciuto quel bel bambino color cioccolata: sento di volergli già molto bene! E’ davvero simpatico e, dato che ha saputo apprezzare il mio colore rosso senza fare smorfie di disprezzo, né manifestare crisi di paura o di terrore, ho proprio intenzione di aiutarlo.
E come al solito ho già delle idee in mente!!!
Per prima cosa……
AIUTOOOOOOOO!!!!!!! HELPPPPPPPPPP!!!!!!!!!!!!!
BOOOMMM!!!!
Per tutti i ragni d’Inghilterra!!
For all the spiders of England!!!
“Che cosa è stato?” What was it? “Dove sono???”. Where am I?? Chi sono???” Who am I? Che ore sono???” What time is it????” Cosa ci faccio qui???” What am I doing here?
“Ah!! Ah!! Ah!! Ehi laggiù!!! Tu che parli in un modo tanto incomprensibile! – (Incomprensibile per te che sei ignorante,  very, very, very ignorant, penso subito io mentre alzo lo sguardo) – La prossima volta guarda dove metti le zampe!!! Possibile che voi ragni rossi siate così sciocchi e distratti da non vedere a un centimetro dal vostro brutto muso appiccicoso e bavoso?? E poi non vedere una signorina, una signorina come me, vuol dire proprio essere ciechi o…..alquanto ………dunque vediamo……oserei dire…. STUPIDI!!!!!! ride la Signorina Svenevole che, per farsi notare da tutto il circondario si è nascosta dietro ad una foglia e mi ha fatto lo sgambetto allungando una delle sue bellissime zampine lunghe e affusolate.
Da ogni parte del bosco giungono risate e fischi, mentre io sono ridotto davvero male: ho il corpo tutto ammaccato  e gonfio di rabbia tanto che anche tutti i peli dell’addome appaiono dritti e super appiccicosi. Dalla bocca sento fuoriuscire anche un filo di fumo tanto sono arrabbiato. GRRRRR!!!!
Alzo la testa per rispondere a tono a quella ragnetta tanto bella quanto maleducata, ma se n’è già andata: non resta altro che una sua piccola ragnatela a forma di linguaccia e l’eco delle risate e dei fischi che arrivano da ogni direzione.
Cerco di rialzarmi come posso, ma non ci riesco: ho fatto davvero un bel capitombolo, sono proprio malconcio e, soprattutto molto triste. Sì molto triste! Yes, very sad. Non ditelo a nessuno, mi raccomando, ma sto addirittura piangendo. Snif, snif, snif.
Cap. 9 Â Black-bluebottle
Mentre mi raggomitolo per rimettere insieme le forze, sento vibrare l’aria intorno a me.
Zzzzzzz!!! Zzzzzzz!!! Zzzzzz!!!
E come per magia ecco apparire il mio unico e carissimo amico Black-bluebottle (che in italiano vuol dire magica mosca nera). Lui infatti è un comune moscone tutto nero con due grandi ali trasparenti simili a leggerissimi veli di nuvole: ha due grandi occhi gialli sui lati del capo e una sottile piccola bocca che si sporge in avanti oltre il suo musetto rotondo. Le zampe sono pelose e appiccicaticce, simili alle mie, anche se più corte e meno flessibili. E’ un tipo generoso e sempre disposto a chiacchierare con tutti. L’unico problema è che anche lui non è ben visto dagli abitanti del bosco che lo definiscono poco elegante (alcuni sostengono che il nero del suo abito sia decisamente fuori moda e oltretutto malefico e funesto), rumoroso (altri detestano il suo ronzio definendolo rozzo e  assordante) e decisamente puzz….oh scusate…”maleodorante” (in questi casi è meglio usare l’inglese, è molto più signorile “foul“): quasi tutti non riescono a concepire la sua naturale abitudine a posarsi su tutto ciò che trova, anche sulla sporcizia.
Quindi, il povero Black-bluebottle, esattamente come me, non riscuote molto successo qui nel bosco ed è costretto a fare una vita piuttosto solitaria e a dover ingoiare molti pettegolezzi, maldicenze e battutacce sul suo conto.
Vi chiederete come fa un ragno ad essere amico di un moscone: di solito è la sua preda preferita.
Ecco vi spiego.
In effetti è vero, noi ragni cacciamo le mosche, ma Black-bluebottle è davvero troppo grande per me!!! Too much big for me! Non potrei mangiarlo nemmeno in una settimana. Inoltre è velocissimo e così potente che le mie tele non riescono a trattenerlo, anzi le perfora in un attimo e più volte ho trovato i miei ricami tutti bucati e penzoloni. Quindi ho rinunciato a catturare quella specie di missile e mi sono concentrato su insetti più piccoli e più distratti.
C’è anche un altro motivo per cui siamo diventati amici ed abbiamo sfidato la legge della natura che ci considera nei panni di preda e predatore, ed è la solidarietà che nasce tra chi,  come noi, si sente escluso dal gruppo degli altri animali che popolano il bosco.
Del resto, la natura ha dato alla nostra specie questi colori così fuori moda e poco piacevoli alla vista altrui??? Beh! Credo sia giusto ogni tanto contraddirla, dimostrandole che in certi casi anche lei può sbagliare!!! Sì, proprio così!
Etciu!!!! Etciu!!!! Etciu!!!!
Oh! Accidenti! Scusatemi!!! Pardon!
Tra le lacrime e la polvere che ho ingoiato non riesco quasi a respirare: inoltre, credo proprio che il forte spostamento d’aria provocato dalle urla di Susy mi abbia fatto prendere il raffreddore. Che guaio!!! What a trouble!!!
Con l’aiuto del mio amico moscone riesco a strisciare fino alla mia tana  sul   ramo del ciliegio che sporge vicino alla scuola. Ci sistemiamo uno accanto all’altro e finalmente ci godiamo il meritato riposo. Io sto decisamente male: la caduta e il raffreddore  hanno davvero messo a dura prova la mia salute, tanto che anche il colore del mio corpo non mi sembra più tanto brillante come prima!!!!!
PER TUTTI RAGNI D’INGHILTERRA!!!!
For all the spiders of England!!!
NON STO MICA SCOLORENDO????????
Am I paling a bit?
HELP ME!!! HELP ME!!!
– Ma, no!!!! Stai calmo!!! Non stai scolorendo, sei solo tutto impolverato ed hai qualche sbucciatura sull’addome. Vedrai che dopo una bella dormita starai sicuramente meglio! – mi consola il moscone facendomi mangiare una pappina giallastra molto dolce che dice di aver ricevuto in dono dalle api.
Io, che non voglio approfondire come abbia realmente preso il miele (Sssss!!! Non ditelo a nessuno, ma credo proprio che lo abbia sottratto dalle celle dell’alveare con una delle sue solite zampate a tradimento…Sssss!!!) mangio soddisfatto e poi cerco di sistemarmi per riposare un po’. Dovrei fare i miei soliti esercizi di ginnastica per mantenermi in forma e per perfezionare il lancio delle mie ragnatele, ma oggi proprio non ce la faccio, sono veramente  stanco e pieno di dolori!
Mentre la notte si accoccola lentamente sul bosco, il chiarore delle stelle filtra tra i rami sotto forma di lunghi riflessi dorati simili a tanti sottili fili di luna: questo è un momento magico, che mi riempie il cuore di un profondo senso di pace e di tranquillità . E’ bello pensare che da ogni angolo della terra, tutti, indipendentemente dal colore del proprio corpo, possano ammirare la notte che si acquatta pian piano nel cielo, lo sfavillio tremulo delle stelle e la grande moneta d’argento della luna che fa loro compagnia.
Oh, ma cosa accade alle stelle?!?!? Sembrano rimpicciolirsi!!!
Aaah!!! Aaah!! Che sonno!! I’m very sleepy! Buonanotte! Good night!!!
Zzz!!! Zzz!!! Zzz!!! Sono gli ultimi deboli ronzii di Black-bluebottle. Anche lui si è addormentato!!!
Cap. 10 Â Un alunno modello!!!!
DRIIIIINNNNN!!!! DRIIINNN!!!
– Per tutti i ragni d’Inghilterra! Che succede?????? Cos’è questo fracasso???? What is this noise????” – sobbalzo sgomento trovandomi in una strana e scomodissima posizione: ho la pancia rivolta verso il cielo e sto dondolando sul mio addome ricurvo tanto che mi gira la testa a più non posso – Accidenti!!!!! E’ suonata la campanella e presto arriveranno i bambini! Devo sbrigarmi!!!! Quello scanzafatiche del moscone è già partito e io guarda in che guaio mi sono cacciato!!!! Non sarà stato mica lui a farmi questo brutto scherzetto????? Non posso abbandonare Kalim proprio ora….Ma come faccio a rigirarmi???
Per tutti i ragni d’Inghilterra!!!
For all the spiders of England!!!
IDEAAAAA!!!!
Con una precisione che nemmeno il Big Ben (il famoso orologio di Londra) possiede, lancio una delle mie tele sul ramo vicino, posiziono tutte le zampe in quella direzione e poi….Un, due,…un due…Via!!! Go!!!! Mi catapulto nel vuoto, riacquistando così la posizione naturale e, nello stesso tempo, lancio un’altra tela mirando il davanzale dell’aula in modo da atterrare dignitosamente evitando di sfracellarmi sul vetro.
Ce l’ho fatta!!!! Ce l’ho fatta!!!! I’ve done it? Sì, ce l’ho fatta, perché sono ancora tutto intero, cammino sulle mie otto zampe regolarmente e mi trovo nel posto in cui avevo mirato!!!!
Oh!!! Che sudata!!! E sinceramente che paura!!!! Meno male sono un tipo atletico, altrimenti rimanevo a pancia all’aria tutto il giorno e non avrei più potuto uscire dalla tana per la vergogna!!!! Il vicinato poi mi avrebbe distrutto, rinnegato, rovinato, fatto a pezzettini!!!!!
BRRRRRRRRRR!!!!!!!!!!
Speriamo che non mi abbia visto nessuno!!!!
Credo di no, almeno spero!!!!!
Ecco i bambini!!! Che belli!!!! They are beautiful!
C’è anche Kalim, che immediatamentte spia la finestra lanciando uno sguardo al davanzale. Subito mi vede ed la apre per lasciarmi entrare.
– Ma si può sapere chi ti credi di essere, che apri la finestra senza chiedere il permesso????? – gracchia una voce stridula alle spalle del ragazzo – Io non gradisco la ventilazione e desidero tenere la finestra chiusa!!!!! continua a rimbombare la voce avanzando verso Kalim che non ha ben afferrato cosa stesse dicendo quella ragazza somigliante più a una sottospecie di scimmia urlatrice che a una bambina.
Scusate se ho esagerato nel presentarla, ma sono nuovamente tutto fumante di rabbia e non riesco a controllarmi.
Indovinate di chi sto parlando!?!?
Ovviamente di  lei, sempre e solo di lei, always Susy!!!!
Proprio nel preciso istante in cui quella sfrontata sbatte l’anta della finestra per chiudere, io, con un’abilissima capriola degna dei più celebri acrobati del mondo (scusate la modestia), mi catapulto sullo zaino di Kalim, ed inizio ad arrampicarmi per raggiungere la postazione di suggeritore. Lui, che ha visto tutto, sorride divertito, mentre Susy lo guarda con gli occhi sgranati mormorando tra sè: “Ma cosa avrà mai da ridere quello sciocco tontolone????”
Io che, oltre ad essere un ragno istruito, so anche leggere il movimento delle labbra, Â capisco perfettamente il significato di quelle parole e, ovviamente, giuro vendetta!!!!!!!
Cerco di sbollire gli ultimi vapori di rabbia dovuti a questo fatto e mi sistemo nella mia postazione.
Ecco che arriva la signorina Ada, tutta allegra e sorridente!
-Ma che caldo che fa bambini!!!! Â Quasi si soffoca!!! Aprite la finestra, svelti!!! esclama la maestra tutta accaldata.
– Ha ragione signorina Ada, provvedo subito, sono qui vicina – sibila Susy con una voce dolciastra simile al miele delle api; e così dicendo si avvia verso la finestra e la spalanca con estrema cortesia sorridendo svenevole alla maestra.
Quando è troppo è troppo!!! Non è possibile!!!! Questa è la volta buona che prendo fuoco davvero, che mi abbrustolisco!!! Che scoppio come un vulcano!!!! Anzi sono un vulcano!!! I’m a volcano!!!
Sono davvero incandescente, sento una vampata di calore che mi fa drizzare i peli e sputare fiamme. Non sono più un semplice ragnetto del bosco, ma un drago sputafuoco pronto all’attaccooooooooo!!!!!!
Ho deciso: lancerò una mia tela bavosa proprio sulla faccia di quella…, di quella…., di quella……, scusate ma non trovo le parole per definirla.. e forse è meglio così!!!!
Proprio mentre sto prendendo la mira, nel preciso momento in cui sto per lanciare la mia tela infuocata come qualunque drago che si rispetti, la voce della signorina Ada mi colpisce come un fulmine. Infatti, si è sistemata vicino alla lavagna e adesso si sta rivolgendo a Kalim.
Io, come al solito, sono fuori posizione, quindi, Â al momento non ho tempo per la vendetta, anzi, devo correre nella mia postazione vicino all’orecchio del ragazzo e stare attento alle domande, altrimenti non posso suggerire.
Corroooooooooooo!!!! I’m running!!!!!
Così, dopo una breve corsetta, con la mia solita e modesta abilità nel fare le capriole, mi catapulto tra i capelli di Kalim e ascolto attentamente la maestra.
Come sono emozionato!!!! I’m deeply moved!! Che responsabilità mi sono preso!!!! In che guaio mi sono cacciato!!!!! Dev’essere una caratteristica di noi ragni rossi finire sempre in qualche pasticcio!!!!
Ssssssssss!!!! Fate silenzio devo ascoltare la domanda!!!
– Allora Kalim – inizia la signorina Ada sfoderando un bellissimo sorriso e cercando di chiarire con i gesti il significato delle sue parole – Come ti trovi con i tuoi nuovi compagni?
– Molto bene, grazie! risponde Kalim che ha udito alla perfezione il mio suggerimento
– Benissimo, vede che iniziamo ad intenderci. Bene, molto bene! Allora cominciamo la lezione! esclama soddisfatta la maestra sentendosi il cuore più leggero sapendo che il nuovo arrivato conosce almeno qualche parola di italiano!!!
Ecco che, superato un problema,se ne presenta subito un altro: la scrittura!!! The writing!!
Che disgrazia!!! E adesso come faccio?? Come rimedio a questa nuova situazione di pericolo???
Alt!!! Devo riflettere!!! Concedetemi almeno tre secondi per pensare!!!
One , two, three!
Per tutti i ragni d’Inghilterra!!!
For all the spiders of England!!!
IDEAAAA!!!!
Aiuterò Kalim a scrivere con la mia sottile e quasi invisibile ragnatela!!!! Ovviamente devo stare attento a non sbavare troppo altrimenti…altrimenti ….otterrò solo un gran pasticcio molliccio!!!
Mentre il ragazzo mi protegge dalla vista degli altri con le sue braccia e il suo corpo, io salto sulla pagina del quaderno e inizio a correre da sinistra verso destra disegnando con la mia sottile ragnatela le lettere, le sillabe ed anche le parole.
Meno male che facevo sempre ginnastica prima di conoscere questo ragazzo e quindi sono allenato, altrimenti mi sarebbe preso un infarto durante queste corse e capriole mortali. Inoltre, meno male ho otto zampe!!! Sì esse mi servono per stendere meglio la mia tela!!! Infatti io mi posiziono in modo che le quattro zampe di sinistra restino al di sopra della riga che seguo per scrivere e quelle di destra al di sotto. In questo modo le “letterine alte” come la b la d la l vengono sistemate bene sul rigo sia dalla mia bocca sia dalle zampine di sinistra, mentre per le “letterine basse”  come la g, la q, la p, mi servo sempre della bocca e delle zampine di destra.
Così facendo, sul foglio appare un bellissimo ricamo trasparente di parole che Kalim, da bravo e furbo allievo, ripassa con la penna.
Certo lo voglio ridire: che fatica!!! What a weariness!!! Anche un atleta come me dopo giorni e giorni di corsa sfrenata è davvero esausto. Sono persino dimagrito, ma state tranquilli, il mio colore è ancora rosso vivo, smagliante e acceso più che mai!!!!!
Nonostante la fatica, infatti, mi sento felice, very happy, perché sono trascorsi solo poche settimane e già Kalim sta imparando giorno dopo giorno sempre di più. A volte non è più necessario che corra come un matto su e giù per le righe del quaderno poiché riesce da solo a distinguere i suoni e a rappresentarli sul foglio, attraverso i segni sempre più precisi e corretti. Persino a parlare sta diventando sempre più bravo, anche se ancora ha bisogno di alcuni miei suggerimenti, soprattutto nei discorsi più lunghi e articolati.
Lo sapete che gli sto insegnando anche l’inglese??? Yes, the English!
Cap. 11  La Signorina Svenevole è nei guai
Dato che passo gran parte del mio tempo in classe con Kalim, gli abitanti del bosco, non vedendomi più in giro, si sono incuriositi e, soprattutto, mancando qualcuno da prendere sempre in giro, si stanno annoiando. Così sono sempre pronti a far domande e a guardare qua e là per scoprire se nascondo un segreto. Vorrebbero avere qualche notizia da Black-bluebottle, ma la paura e il ribrezzo per quel povero animale vince la curiosità e non lo avvicina nessuno.
Io, intanto, continuo a fare la mia vita alla faccia di chi non apprezza il mio colore: anzi, adesso che sono al corrente del fatto che tutti vorrebbero scoprire dove trascorro il mio tempo, faccio ancora di più il misterioso; passeggio sul ramo fischiettando, mi nascondo all’improvviso, parlo e rido da me solo, canticchio  e mi faccio notare insieme a Black-bluebottle così da scandalizzare davvero anche il più tranquillo degli animali!!!
Ah, ah, ah, !!! Che facce!!! What a  face!! Sono tutti rosi dalla curiosità !!! E ..devo dire…anche un po’ verdognoli dalla rabbia, dato che non mi arrabbio più a causa del loro comportamento o delle loro brutte parole; inoltre  sfoggio pure un’espressione contenta e soddisfatta!!!! E’ davvero il massimo! It’s really enugh!!
Il vento birichino mi ha appena portato un discorso raccolto tra gli alberi del bosco, eccolo, ve lo racconto proprio come mi è arrivato alle orecchie: “Quel ragno rosso non lo vedo più tanto in giro, ma dove se ne va? Mah, è molto strano, non farà mica qualche diavoleria insieme a quel brutto e misterioso moscone tutto nero? Sarebbe meglio tenerli d’occhio!!! Inoltre, quel che è più strano, è che adesso pare molto contento e soddisfatto e sembra non degnarci di uno sguardo!!! Non si offende nemmeno più quando lo prendiamo in giro!!! E’ davvero un mistero!!”
Avete capito???? Do you understand?? Che chiacchieroni, ficcanaso, curiosi, maldicenti, noiosi……è meglio che smetta, altrimenti potrei dire delle parolacce!!!!!!
Per tutti i ragni d’Inghilterra!!!
For all the spiders of England!!!
Mentre ero qui a chiacchierare con voi è già iniziata la lezione e stamattina Kalim ha la prova di verifica, non poso assolutamente mancare!!!!!!! Corroooooooooooo!!!! I’m running!!!!!!!
One, two, three, Â ed eccomi in postazione pronto a lanciarmi come un missile sulle righe del quaderno.
Prendo fiato per partire a tutta velocità , quando mi cade lo sguardo sulla finestra. E’ allora che rimango pietrificato: mi raggelo, mi sento come paralizzato. Addirittura mi si apre la bocca senza che ne accorga e mi cade tutta la bava sul foglio facendo un vero e proprio pasticcio.
Accidenti a me!!!!!!! BLAST ME!!!
Volete sapere il motivo di questa  mia nuova reazione?
Beh ve lo dirò, anche  se ormai è troppo tardi per evitare un disastro!!!! Una vera catastrofe! So a big disaster!!!
Lì, alla mia destra, sulla cima del davanzale interno, ti vedo scivolare, come se niente fosse, la Signorina Svenevole che, forse credendo di andare ad una sfilata di moda, si mette anche in posa per farsi notare meglio.
Per poco non mi prende un colpo!!!! I nearly die!
Ma cosa sta facendo???? Come ha fatto ad arrivare fin qui???? E’ impazzita!!!! She is crazy!!!!
Mentre cerco delle risposte, ecco sopraggiungere un urlo, ma che dico, un boato!!!!
– Chi schifoooooo!!!!! Un ragnooooooo!!!! Aiuto!!!!!!!!!- grida Susy con quanto fiato ha in gola.
Subito tutti bambini accorrono al davanzale e incollano i loro occhi sulla povera ragnetta che, non rendendosi conto del guaio in cui si è cacciata, continua a dondolare sulle sue zampine flessuose, convinta di essere ammirata.
– Com’è brutto!!!! – esclama una bambina.
– E che muso baffuto – ridacchia un’ altra.
– Mi pare anche ciccione! Guarda che panciona rotonda! – sogghigna un bambino paffutello.
– Osservate! Ha le strisce gialle e nere… Che brutti colori! Forse è un tifoso di qualche squadra di calcio sconosciuta!!! – grida un tipetto birichino.
– E’ orribile!!!!!! – cantano in coro gli altri.
Tutto questo per la Signorina Svenevole è davvero troppo! Really too much! Nessuno le si era mai rivolto con quelle parole! Nessuno aveva mai osato mettere in dubbio la sua bellezza, la sua eleganza, la sua raffinatezza e, soprattutto, i suoi colori!!!!! Quelle frasi l’hanno davvero offesa, tanto che, in preda ad un’autentica crisi di nervi, ha iniziato a sputare ragnatele a più non posso in ogni direzione!!!!!
La sua bava appiccicosa è dappertutto e Susy riconoscendo quella sostanza vischiosa esclama: – Ora capisco!!!!!!! Ecco chi mi ha terrorizzato ieri sbavandomi anche sulla cartella!!! Adesso ti aggiusto io, piccolo ragno spelacchiato, brutto e appiccicoso!!!!!
Proprio mentre con tutta la sua forza stava per sbattere un quaderno sulla povera Signorina Svenevole ormai rassegnata al suo destino, Kalim le afferra  il braccio, immobilizzandola: contemporaneamente la fissa con il suo sguardo profondo per un lungo istante, tuffando i suoi occhi scuri come la notte nel mare azzurro di quelli di Susy, la quale rimane colpita  e confusa, tanto che, lentamente, abbassa il braccio deponendo il quaderno sul banco.
Mentre i due ragazzi incrociano i loro sguardi, gli altri hanno già catturato la ragnetta infilandola in un piccolo vaso di vetro chiuso in cima con un coperchio sul quale hanno inciso alcuni piccolissimi fori per far circolare l’aria.
(continua domani)
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