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Fini sfiduciato

14 Dicembre 2010

In questi due giorni di dibattito parlamentare sulla fiducia al governo ciò che è apparso chiaro è che Fini è risultato sfiduciato almeno da un ramo del parlamento, quello che presiede.

Visto che nemmeno l’opposizione si è sentita di difenderlo davanti alle gravi accuse rivoltegli da vari esponenti della maggioranza circa il modo che ha di esercitare la sua funzione super partes, il minimo che ci si dovrebbe attendere da Fini sono le sue dimissioni da presidente della Camera.

I finiani che hanno continuato ad insistere sulle dimissioni di Berlusconi accusandolo di essersi legato mani e piedi alla poltrona, che cosa pensano del loro leader, il cui comportamento negativo, ormai consegnato ai resoconti stenografici della Camera, rappresenterà per sempre una pagina nera della storia delle nostre Istituzioni? Da accompagnarsi a quelle scritte da Oscar Luigi Scalfaro e, ahimé, anche dal livornese Carlo Azeglio Ciampi, se risulterà vero, come sembra, che sotto il loro mandato lo Stato si è arreso alla mafia.
Tre personaggi di cui dovremo dimenticarci al più presto.

Ma ora veniamo al risultato delle due votazioni avvenute oggi in parlamento.
Al Senato il risultato era scontato, ma bisogna registrare che esso è andato ben oltre le previsioni: i voti a favore del governo sono stati 162 contro 135 e se aggiungiamo ai voti contrari i dieci finiani che si sono astenuti, si vede bene che il divario resta ugualmente notevole.

Alla Camera si è avuta la sorpresa. I voti a favore del governo sono stati 314 contro i 311 dell’opposizione (2 gli astenuti).
Un risultato pieno per il governo, che mette a tacere i De Profundis cantati in questi giorni dall’opposizione in interventi che, alla luce dei risultati, appaiono davvero ridicoli.

È vero tuttavia che si tratta di una maggioranza risicata, che non potrà consentire una governabilità accettabile, ma tutto ciò che comincerà a muoversi da stasera in poi vedrà Berlusconi in una posizione di maggior forza.

Lo sconfitto è sicuramente Fini, il quale dovrebbe trarne le conseguenze, anche nei riguardi della carica che ricopre.
Grazie alla tenuta dei falchi berlusconiani e all’altra sconfitta che dobbiamo far notare, quella del fautore dell’accordo a tutti i costi, Gianni Letta, Berlusconi può tessere una nuova tela per la governabilità.

Nessun ribaltone auspicato dall’opposizione è più nemmeno ipotizzabile. Ora c’è solo una strada.
Mettere alla prova la maggioranza, senza avere tentennamenti se al primo scricchiolio un nuovo Gianni Letta sconsiglierà le urne.
Le urne saranno la consacrazione definitiva di Berlusconi.

Nel frattempo Fini si dimetta. E si dimetta, come ha chiesto il suo compagno di partito Moffa, anche Bocchino.


Letto 1764 volte.


4 Comments

  1. Commento by Ponza — 14 Dicembre 2010 @ 14:27

    …. se si dimette alla camera hanno un voto in più perchè Finicchio adesso non vota. Non so cosa è meglio.

    per dignità avrebbe dovuto dimettersi da tanto

  2. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 14 Dicembre 2010 @ 16:48

    Fini sa che senza la presidenza della Camera scompare di scena.

  3. Commento by Luca — 14 Dicembre 2010 @ 21:18

    Salve, ho riportato il tuo articolo al seguente link, indicando e linkando la fonte citata, sperando di non aver violato diritti vari, in caso cosi non fosse chiedero’ la rimozione.
    Grazie e complimenti per l’ottima sintesi politica di questi giorni.

    Luca.

    http://www.iltuoforum.net/forum/dall-italia-f41/ora-fini-si-dimetta-t4147.html

  4. Commento by Bartolomeo Di Monaco — 14 Dicembre 2010 @ 22:30

    Hai fatto bene, Luca. Anche in futuro linka pure ciò che ti interessa.
    Ciao.
    Bart

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