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Hanno visto Berlusconi…

16 Gennaio 2011

Non so se sia vero, ma la mia fonte è affidabile e perciò ve la racconto così come sono venuto a saperla.

Dopo che i pm milanesi hanno dovuto sudare le sette camicie per cadere in trance ed avere le visioni di un Berlusconi arrotolato con Ruby tra le lenzuola in quel di Arcore, ora glien’è capitata un’altra tra le mani che li costringerà a fare gli straordinari.

Non se l’aspettavano. Fare uscire dai tracciati telefonici tutto quel popo’ di assatanamento mica è stata robetta da poco. Ascolti il tracciato una prima volta, e non avverti nulla. Ti volti a guardare in giro i colleghi, e anche loro ti fanno cenno di no con la testa. Riascolti i tracciati. Ci sono mormorii, confidenze, sussurri. Ma come si fa a farne uscire la prova che Berlusconi si sta coccolando la bella Ruby nel suo lettone da satiro? Su cui, non dimentichiamocelo, si sono avventurate, gloriandosene e facendo la fila, le più belle ragazze d’Italia. Un lettone che se potesse parlare…

Già, ma perché non parla? Ricordate? Se lo chiese Michelangelo davanti al suo Mosè. Chissà che dell’episodio non si sia ricordato la Boccassini, delusa dai tracciati. Avrà pensato pure lei, non certo, diamine!, al Mosè michelangiolesco, ma al lettone di Silvio il satiro. Una martellata sul lettone, e quello si mette a parlare. Ah, che sogno! Ah, come sarebbe bello! Chi sa che la Boccassini non abbia pensato a questo. Chi sa quante minorenni, oltre la Ruby, se la sono spassata là sopra con il Berlusca! Anche questo potrebbe aver pensato.

Riprovano con i tracciati. Nulla. Guardano i filmini girati con i cellulari da altre ragazze. Nessuno che riprenda la scena madre nella camera da letto. Solo balli,   culi e tette, nulla di più, una delusione.
Ma ecco che a forza di vedere quei filmini e a forza di desiderare quello che non c’è, arriva la visione. Prima alla Boccassini, la quale ne è talmente presa che vi trascina dentro anche gli altri. E tutti vedono, si stupiscono e si compiacciono. Berlusconi non si cura nemmeno di fare sesso sotto le coperte. Quel diavolo di satiro! È nudo come un verme e fa tutto allo scoperto. Non ci sono dubbi. Sta facendo sesso con Ruby. Quel coso lì è il suo pisello.

Finalmente abbiamo la prova! Ce n’è voluto, ma la tanta fatica è stata premiata. Parte la convocazione urgente per l’assatanato. Al 21 gennaio manca qualche giorno. La Boccassini ordina il rompete le righe. È giusto prendersi un po’ di riposo.

E invece…
Quando si dice la scalogna. No, anzi: la fortuna.
Così è la vita: a volte niente, e a volte troppo.
Ripeto: a me questa storia l’hanno raccontata così come la riferisco qui sotto. E ve la servo fresca fresca.

Sembra che ieri alla procura di Milano sia capitata una tipa di bella presenza che ha denunciato di aver sorpreso Berlusconi fermo all’entrata della villa di Arcore. Stava a gambe aperte davanti alla siepe. Lei lo vedeva di spalle. Lieta del colpo di fortuna (non capita tutti i giorni di trovarsi a portata di mano un presidente del Consiglio, e che presidente del Consiglio!) lo chiama: Presidente!

 E che succede? Quello si volta di scatto senza accorgersi che ancora tiene in mano il suo pipino ( o pipone, questo il mio confidente non me lo ha precisato: e confesso: la curiosità è tanta).
Evidentemente, il Presidente doveva aver avuto una necessità impellente ed era sceso dalla macchina in fretta e furia per soddisfarla.

Ma la ragazza non è stata a riflettere più di tanto. Appena ha visto il coso, e conoscendo la fama del Presidente mandrillone, se l’è data a gambe ed è corsa alla procura milanese.
Appena ha cominciato a raccontare, si è trovata i pm a quell’ora in servizio tutti intorno a lei, che l’ascoltavano a bocca aperta. Poi uno ha detto: Questa è roba per la Boccassini & C. e così l’hanno fatta rientrare dalla breve vacanza e si dice che ora stia preparando una convocazione urgente con rito immediato per il nostro presidentino, con l’accusa di aver tentato di inseguire, pisello, o pisellone alla mano, la ragazza tal dei tali, che l’ha scampata per puro miracolo.

Questo è uno scoop, non c’è dubbio; e vedrete che oggi stesso o al massimo domani ne parleranno tutti i giornali, italiani e stranieri.
Su Corrierone il bravo Giannelli sta già lavorando alla vignetta e si sa pure quale organo pregiato del Presidente metterà in primo piano. Oltre alla mano, naturalmente.

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“«Ruby ad Arcore fino all’alba ». Diario dal cellulare” di Fiorenza Sarzanini. Qui.

“Quelle telefonate di Ruby. “Ha fatto sesso con il premier” di Piero Colaprico e Giuseppe D’Avanzo. Qui.

“Caso Ruby, la stanza segreta di Silvio Accuse e blitz, ma dove sono le prove?” di Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica. Qui. Da cui estraggo:

“Quando si è trattato di analizzare le presunte performance sessuali di Gianfranco Fini con la escort emiliana Lucia Rizzo, in arte Rachele, giustamente ci si è chiesti se la signora avesse prove di quel rapporto. Il 7 gennaio il Fatto Quotidiano le ha chiesto insistentemente se fosse in grado di fornire un riscontro. Una foto. Un video. Un nastro registrato. Qualunque cosa. «Lei dice di aver fatto sesso con il presidente della Camera in cambio di soldi. Può provare ciò che dice? ». Oppure. «Si rende conto che, se non ci sono prove, dovrà pagarne le conseguenze? ». E ancora. «Senza prove, resta soltanto la sua parola. Patrizia D’Addario provò l’incontro con il premier attraverso dei nastri registrati ».
A distanza di pochissimo tempo il problema si ripropone.”

“Ma siamo ancora nel campo dei meri indizi. Che cozzano con le dichiarazioni, in procura e sui giornali, della stessa Ruby Rubacuori che ha raccontato delle feste a villa San Martino (è lei a parlare di bunga bunga) negando però di essere finita nel letto del presidente del Consiglio («Berlusconi mi ha solo aiutata, salvata da una situazione difficile »). Pure il Cavaliere ha negato tutto, a cominciare dalla sua conoscenza dell’età di Ruby. Ai pm poco importa.”

“Se esce un video è meglio, se non esce fa lo stesso. A processo si va ugualmente, non prima d’aver sputtanato Berlusconi e gli ospiti di Arcore con la trasmissione alla giunta della Camera delle 300 pagine dell’invito al premier a comparire. Dentro non c’è la prova regina sul sesso con Ruby, ma c’è gossip e fango per tanti. Fra poche ore le carte saranno «pubbliche », pronte per l’edicola.”

“”La Macrì mi confessò di voler rovinare Silvio” di Stefano Zurlo. Qui. Da cui estraggo:

“Ieri al «Fatto » la sua ex è stata netta: «Berlusconi ci osservava… Si ritirava in una stanza per i massaggi e una alla volta entravamo per un rapporto sessuale, cinque minuti ciascuna ».
«Non so. Nadia è stata ad Arcore nel 2009, in un periodo successivo, ormai non ci sentivamo più. Però so quel che mi diceva ».

Che cosa?
«Lei era chiara: “Credi che io vada a letto con gli uomini più anziani? No, no, vado con i calciatori, con quelli giovani e belli. Con quelli che mi attirano” ».

Ma allora come faceva?
«“Io li sputtano tutti”, mi ripeteva. “Anche se non succede niente, anche se a letto non ci vado. L’importante è che si ricordino di me e del mio nome la seconda volta. Poi ci penso io”. Valeva per tutti, valeva a maggior ragione per il Cavaliere ». ”

“La stanza segreta di Silvio” di Alessandro Sallusti. Qui. Da cui estraggo:

“Ci si attacca a una mi ­norenne che tale non era nelle fattezze, per sua dichia ­razione, e che per altro ha negato e nega di avere avuto alcun rapporto con lui.”

“Lo Stato che, attraverso il suo braccio giu ­diziario, decide a priori che un regalo fatto a una ragaz ­z ­a deve essere per forza a pa ­gamento di una prestazio ­ne, che un aiuto economico è mercimonio. Le poche vol ­te che sono stato ad Arcore non sono mai uscito, come chiunque, senza un pensie ­ro che il presidente ti offre prima di accompagnarti al ­la porta. Una volta ho visto anche la stanza dei regali, dove tutto è ordinatamente diviso per valore economi ­co o simbolico. A me sono sempre toccate cravatte. Al ­le signore, generalmente, foulard o ciondoli. Non pos ­so escludere che qualche si ­gnorina più giovane di me e quindi più sfacciata abbia chiesto contanti con la scu ­sa della mamma malata e l’affitto da pagare. Se è acca ­duto sono certo che nella maggioranza dei casi, cono ­scendo Berlusconi, l’imper ­tinente ospite sarebbe stata accontentata. Secondo la Boccassini, questi omaggi sono il corpo del reato, la prova dello sfruttamento della prostituzione. Ha pro ­p ­rio ragione Massimo D’Ale ­ma quando, non sapendo di essere ascoltato, ha detto che «la magistratura è la più grave minaccia allo Stato ita ­liano ». E a tutti noi.”

“Berlusconi: ormai siamo allo scontro finale” di Adalberto Signore. Qui. Da cui estraggo:

“La sintesi, è il senso dei ragionamenti che il Cavaliere fa in queste ore, è bella e fatta: stanno tornando alla carica con il governo tecnico. Eventualità che il premier continua ad escludere categoricamente.”

“I pm non trovano immagini nel pc di Ruby” di Enrico Lagattolla. Qui.

“La verità di Ruby: “Mai sesso col Cav. Gli anni? Gli ho detto ventiquattro” di Camilla Conti.
Qui. Da cui estraggo:

“Zero video hot, zero foto compromettenti col premier desnudo. Nulla di nulla. Non sarebbero state trovate immagini relative a feste nelle residenze di Berlusconi nel computer sequestrato a Ruby, coinvolta come parte offesa nell’inchiesta milanese che vede indagato il presidente del Consiglio per concussione e prostituzione minorile. A quanto si è appreso, l’inchiesta, dal punto di vista dell’evidenza delle fonti di prova, si baserebbe soprattutto sull’individuazione delle celle telefoniche con cui gli inquirenti hanno potuto ricostruire la permanenza della ragazza per numerose notti ad Arcore.”

“E a Sky Tg24 ha aggiunto: «Berlusconi non sapeva che fossi minorenne. Sapeva che avevo ventiquattro anni anche perché dicevo a tutti questa cosa, non volevo che si sapesse che fossi minorenne. Il premier ha saputo la mia vera età nel corso della famosa notte del 27 maggio quando sono finita in Questura per la denuncia di furto ».”

“Maria Antonietta e la sinistra gossippara” di Ruggero Guarini. Qui. Da cui estraggo:

“Nell’accanimento giudiziario contro Berlusconi c’è qualcosa di profondamente vile sia sul piano politico che sul piano sociale, nonché, anzi forse soprattutto, sul piano morale. La viltà politica risiede nell’intento di abbattere nei tribunali e col gossip un avversario che non si riesce ad annientare nelle urne.
Quella sociale traspare dall’assoluto disprezzo degli avversari del Cav. non solo e non tanto per lui ma per i molti milioni di italiani che egli rappresenta.”

“Cercano ‘u pilu” di Mario Sechi. Qui. Da cui estraggo:

“C’è o non c’è? L’hanno trovato o non l’hanno trovato? Come cosa? Ancora non avete realizzato? Quello che l’ultima sagoma del carattere italiano, Cetto La Qualunque, chiama con sublime proprietà di linguaggio «’u pilu ». Il futuro della giustizia e le sorti del governo sono appesi letteralmente a «’u pilu », alla prova erotica che la Procura di Milano cerca con un dispiego di forze che solitamente si riserva ai grandi criminali.”

“La ragazza, Ruby, ieri davanti alle telecamere di Sky ha detto che con Berlusconi non ha mai fatto sesso e che non sapeva che fosse minorenne, addirittura ha raccontato di aver detto a Silvio di avere 24 anni. Se Ruby mente, ha un futuro da grande attrice. Ma se la ragazza dice la verità, siamo di fronte al singolarissimo caso di un’inchiesta aperta contro il capo di un governo del G7 su un’ipotesi di reato dove la «vittima », Ruby, canta e suona uno spartito totalmente diverso da quello della Procura. Strano no?
Molti anni fa, negli Stati Uniti, incontrai un grande direttore di Newsweek, Arnaud de Borchgrave, che mi disse: «Qui in America abbiamo assistito al triste spettacolo degli inviati delle tv e dei giornali che andavano a caccia dello sperma di Clinton sull’abito della Lewinsky ». Ci ridemmo sopra, era tutto ridicolo, e dissi che in Italia la lotta politica almeno sotto questo aspetto era più civile. Siamo riusciti a far meglio, qui da noi ora si dà la caccia a «’u pilu ».”

“Filmati e foto “espliciti” nei file di Ruby” di Claudia Fusani. Qui. Da cui estraggo:

“In ambienti investigativi si parla di «prove documentali evidenti ». Il procuratore smentisce anche questo. Ma è più che lecito pensare che le prove documentali siano foto e video recuperati dal cellulare e dal pc di Ruby. Materiale che la stessa ragazza avrebbe girato e scaricato e che poi avrebbe provveduto a cancellare. Senza sapere però che la polizia postale, delegata dalla polizia giudiziaria di Milano, può recuperare qualsiasi tipo di file cancellato. Sulla base di questo materiale si fonda l’accusa di prostituzione minorile. Segno che incrociando il dato certo della presenza di Ruby ad Arcore sulla base delle celle telefonica con le immagini esplicite e osè di quella serate, i bunga bunga – sorta di ammucchiate sessuali – sono stati per davvero il sale delle serate di Arcore. Altro che barzelletta o scanzonati modi di dire.”

” La scelta del giudizio immediato è, a ben vedere, anche una forma di tutela per la privacy dell’indagato. Dopo l’interrogatorio, il fascicolo con la richiesta andrà al gip che deciderà in solitudine, senza le parti, se andare al dibattimento oppure no. Un’udienza siffatta eviterà il deposito degli atti e la relativa macelleria mediatica che ne potrebbe derivare rendendo pubbliche prove che, invece, si vogliono tenere riservate. Almeno fino al dibattimento.”

“Il Corriere ha fatto della Cederna la santa vergine degli anni Settanta” di Francesco Borgonovo. Qui.

“Berlusconi non si presenterà dai pm di Milano”. Qui.

“Fini lo sciacallo si sveglia: inno al partito dei giudici” di Salvatore Tramontano. Qui.

“Se i giudici sono i primi a non rispettare la legge” di Vincenzo Vitale. Qui. Da cui estraggo:

“Insomma, ci sono parecchi, troppi lati poco chiari in questa vicenda che interpellano la coscienza del giurista, ma anche quella di ciascun cittadino. È infatti interesse di tutti e di ciascuno che le regole vigenti vengano rispettate, soprattutto da coloro su cui grava l’onere di farle rispettare a tutti gli altri, compresi i magistrati.”

L’editoriale di Maurizio Belpietro. Qui.

“Pm a caccia di Silvio: mancano foto e video”. Qui. Da cui estraggo:

“Ruby, che in questi giorni è a casa del suo manager-fidanzato Luca Risso a Genova, ha tra l’altro sempre ribadito di non avere mai avuto rapporti sessuali con il premier e, in ogni caso, di avergli sempre detto all’epoca della loro conoscenza (primavera 2009) di avere 24 e non 17 anni.”


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Bart